Sono giorni decisivi per il futuro dell’As Roma. Tra oggi e domani i legali di Unicredit (Carbonetti) e Italpetroli (Gambino) dovrebbero incontrarsi per cercare un accordo che risolva la questione del credito di 325 milioni di euro vantato dalla banca nei confronti della holding della famiglia Sensi, controllante indiretta dell’As Roma. La riunione di queste ore dovrebbe porre le basi per la conciliazione del prossimo 5 luglio davanti al presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto che, in assenza di un accodo tra le parti, procederà con arbitrato e annessa sentenza finale.
Al momento si tratta, anche se c’è una significativa distanza sui contenuti economici, come già ribadito da Unicredit nei giorni scorsi: al centro della questione la valutazione degli asset che finirebbero sotto il cappello della banca, ma anche le proprietà immobiliari che rimarrebbero in mano alla famiglia Sensi. In caso di conciliazione, la Roma, tra i beni più preziosi del portafoglio Sensi, non passerebbe sotto la gestione diretta dell’istituto bancario che invece sembra intenzionato a nominare un advisor (probabilmente banca Rothschild) per curarne la cessione.
Secondo quanto è stato riferito da alcune indiscrezioni, la banca di Piazza Cordusio avrebbe già individuato il compratore, in caso contrario vi è la possibilità che Rosella Sensi rimanga presidente dell’As Roma fino a quando non subentrerà il nuovo proprietario. La certezza è che ormai i tempi stringono: entro il 5 luglio le parti devono presentarsi con un accordo in mano altrimenti si va al lodo arbitrale che comunque chiuderebbe i giochi entro fine luglio. Al centro, ovviamente, il presente e il futuro dell’As Roma.