RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DI GATTI
Tra le misure inserite nella Legge di bilancio non c’è un nuovo semestre di silenzio-assenso per il trasferimento del Tfr ai fondi pensione. Secondo Davide Gatti, responsabile Divisione Retail & Private di Anima Sgr, intervistato dal Quotidiano Nazionale, si tratterebbe, però, di un provvedimento utile per stimolare l’adesione alla previdenza complementare, che andrebbe però accompagnato da uno sforzo collettivo, un insieme di azioni che facciano comprendere ai lavoratori la necessità di aderire alla previdenza integrativa, a partire da un’efficace comunicazione sui vantaggi fiscali (deduzione dei versamenti effettuati) che si possono ottenere, ma che non sono molto noti nella generalità dei lavoratori italiani.
RIFORMA PENSIONI 2025, L’ATTESA PER LA STAFFETTA GENERAZIONALE
Secondo Domenico Cosentino, responsabile formazione & media relations del patronato Inapi, intervistato da pensionipertutti.it, il Governo dovrebbe invece varare una riforma pensioni 2025 basata sulla flessibilità in uscita proporzionata alla gravosità dell’attività svolta, su un revisione dei coefficienti di calcolo previsti per il sistema contributivo e su incentivi che favoriscano il ricambio generazionale nelle imprese, come del resto si intende fare tramite la “staffetta generazionale” che dovrebbe trovare spazio nel ddl annuale per le Pmi, come ha anche confermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Il ddl dovrà comunque affrontare l’iter parlamentare.
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