Possibile rivoluzione per le due franchigie italiane di Celtic League, il torneo di rugby che riunisce le migliori squadre di Irlanda, Scozia, Galles e appunto Italia. Il presidente della Federazione (Fir), Alfredo Gavazzi, punta a spostarle nelle due metropoli: la Benetton a Roma (da Treviso) e le Zebre a Milano (da Parma). L’idea sarebbe quello di un coinvolgimento delle tv, a Roma si giocherebbe al Flaminio e a Milano nel rinnovato Vigorelli, anche se non c’è ancora nulla da definito. La prima reazione ufficiale è arrivata da Vittorio Munari, direttore generale di Treviso: “La mia prima impressione è che si parli del matrimonio di una figlia che è nata da tre giorni. La cosa che mi sta davvero a cuore è la crescita dei ragazzi nella fascia d’età tra Under 16 e Under 20, questa dovrebbe essere la priorità del nostro rugby. Lo spostamento delle franchigie nelle due città più grandi è comunque un argomento interessante”. Insomma, la strada sarà ancora molto lunga, ma si può fare. Gavazzi comunque non dimentica il Nordest, storico cuore del movimento italiano: il desiderio è quello di avere una terza franchigia, che avrebbe base in Veneto. La Fir ha però detto che non accetterà più di pagare tre milioni di euro come tassa d’ingresso al torneo: “Esigiamo di diventare soci alla pari”, ha spiegato Gavazzi. Altro tema che sta a cuore al presidente federale è quello di allargare la base dei giocatori di vertice, con due strade diverse: le Accademie passeranno da tre a nove, ma ci sarà anche la “caccia” ai giovani delle isole del Pacifico per portarli in Italia e poi schierarli in azzurro come equiparati. Infine, si punta all’ex All Black Andrew Mehrtens come consulente tecnico per le aperture, tema che sta a cuore al c.t. Jacques Brunel.