Dal ritiro della nazionale svedese, Zlatan Ibrahimovic ha sganciato la bomba: “Se il Milan ha bisogno di aiuto ci sono. E’ una delle poche squadre dove potrei tornare se potessi scegliere oggi. Spesso non vuoi tornare dove sei già stato, ma per il Milan è diverso. E’ un club fantastico“. Queste le parole riportate dal quotidiano svedese Aftonbladet, che hanno seminato zizzania tra la stampa nostrana. L’avventurosa uscita di Ibra ha già aperto un dibattito tentacolare: solito “mal di pancia” o desiderio reale? La teoria più accreditata individua nello “sbalzo” tecnico la principale fonte di malcontento: checchè se ne dica il campionato italiano è ancora più stimolante di quello francese. Del resto la questione è sempre la stessa: i soldi aiutano ma non comprano la felicità. Basti ricordare che anche un anno fa, e proprio di questi tempi, lo stesso Ibra, padrone di un Milan ben diverso, minacciò dalla Svezia concetti come ‘stanchezza’, ‘fatica’ e addirittura ‘ritiro’. Poi la vita va avanti, il PSG può diventare la squadra più ricca e Ibrahimovic il suo centravanti. Ma come interpretare le sue recenti parole? Facendo correre la mente sui binari del mercato, come immaginare un suo ritorno in Italia? Lo abbiamo chiesto a tre tifosi d’eccezione, esponenti delle tre squadre che furono di Ibra: Marcello Chirico (Telelombardia) per la Juventus, Filippo Tramontana (7Gold) per l’Inter e Tiziano Crudeli (7Gold) per il Milan. Ecco le loro risposte:
Come avete interpretato le dichiarazioni di Ibrahimovic dalla Svezia?
Chirico: E’ un falso, non credo a niente di quello che dice. Se voleva così bene al Milan come dice, e come i tifosi milanisti stanno credendo, faceva una cosa sola: andava da Berlusconi e chiedeva di dimezzarsi lo stipendio. Invece se n’è andato a guadagnare di più: vai a capire adesso che cosa non gli piace di Parigi, ma non credo ai segnali che sta mandando. Non è vero che è attaccato alla maglia, è attaccato solo al suo conto corrente.
Tramontana: Sinceramente sono difficili da valutare, anche perchè le cose vengono sempre riportate in maniera particolare, soprattutto da altri paesi. Non penso che si possa già considerare un mal di pancia, dopo due mesi, ma solo un modo per dire che al Milan si è trovato bene.
Crudeli: Come figlie della delusione derivante dalla sconfitta in Champions, contro il Porto, che lo ha fatto arrabbiare molto. Quando è infastidito con l’ambiente spara queste provocazioni perchè vorrebbe sempre vincere. Che sia stato bene al Milan è assodato, così come che sia andato via non tanto per sua volontà quanto per ragioni economiche. Stava anche comprando casa in zona Brera, a Milano stava bene.
Come reagireste se Ibrahimovic tornasse nella vostra squadra?
Chrico: Ci ha già rifiutato una volta, nel momento del bisogno: per me resta un traditore, non lo rivorrei nemmeno dipinto. Anche perchè la Juventus non spende quelle cifre, sia di contratto che di cartellino.
Tramontana: Sarei contento ma adesso ha trentuno anni, e tornerebbe a fine carriera, quando all’Inter non servirebbe più. Anche perchè ormai è fuori portata per la società, che ha voltato pagina e adesso pensa ai giovani.
Crudeli: Lo riprenderei a braccia aperte, ma l’ingaggio a dodici milioni per due anni è troppo per il Milan. Io stravedo per il giocatore, poi sul piano umano è un altro discorso. Comunque fosse per me andrei a prenderlo io stesso a Parigi.
(Carlo Necchi)