I rally hanno tolto tantissimo a Robert Kubica, il pilota polacco che era uno dei giovani più quotati in Formula 1 prima del grave incidente al Rally Ronde di Andora, nel febbraio del 2011, dove tuttavia non è più tornato, anche a causa di qualche altra successiva disavventura con le macchine da rally, ma gli stanno dando pure alcune importanti soddisfazioni. Infatti oggi Kubica può comunque gioire per un titolo iridato, appunto nei rally e per essere precisi nella categoria Wrc 2. Non è la categoria principale, dal momento che si tratta di un campionato nato quest’anno riunendo alcune categorie secondarie, potremmo dunque definirla una sorta di GP2 del mondo dei rally. Tuttavia è un segnale importante sulle qualità di Robert, che ha dimostrato abilità di guida ma anche – e forse soprattutto – la capacità di non arrendersi davanti alle numerose disavventure nelle quali si è ritrovato a vivere. In fondo il polacco ha ancora futuro davanti a lui dal punto di vista agonistico, dal momento che stiamo parlando di un ragazzo che compirà 29 anni a dicembre. La certezza aritmetica di essere campione del mondo è arrivata al termine del Rally di Spagna, penultima tappa iridata per la Wrc2, sulle strade della Catalogna. Kubica ha chiuso al nono posto assoluto, e tanto gli è bastato per assicurarsi in anticipo il trofeo iridato. Così Robert ha espresso la sua gioia: “I rally mi hanno aiutato molto quest’anno, non solo per il recupero fisico, ma anche per avermi tenuta occupata la mente”. Kubica ha ringraziato la Citroën che gli ha offerto questa possibilità. Non solo, la casa francese, per premiarlo, gli metterà a disposizione una DS3 Wrc nell’ultima tappa iridata, in Galles, dal 14 al 17 novembre, per correre al massimo livello e confrontarsi con la categoria più difficile e prestigiosa. Non solo: il prossimo anno dovrebbe correre anche qualche gara del mondiale Turismo. La Citroën però deve stare attenta: su Kubica – nonostante continui a fare qualche incidente di troppo – ha messo gli occhi anche la Ford. E la Formula 1? Questo capitolo purtroppo è ormai probabilmente chiuso. Qualche giorno fa il team principal Stefano Domenicali ha ammesso che la Ferrari prima dell’incidente ha seguito Kubica, ma che difficilmente il polacco sarà in grado di recuperare fisicamente per tornare nel massimo campionato dell’automobilismo mondiale.