Un incendio doloso è stato appiccato la notte scorsa nel Club Scherma Jesi, una delle più prestigiose scuole italiane di scherma dalla quale nel corso degli anni sono usciti campioni olimpici come Stefano Cerioni, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca. Una vera e propria istituzione per tutto lo sport italiano, che sabato scorso era stata giustamente premiata dal Coni con il Collare d’Oro, massimo riconoscimento dello sport italiano. Il sospetto è che gli ignoti malviventi stessero cercando proprio il Collare: per fortuna non ci sono stati danni a persone e nemmeno alla palestra, ma sono andati in fumo tanti documenti, la storia del Club marchigiano. Ne abbiamo parlato con Alberto Proietti Mosca, presidente del Club Scherma Jesi, in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Quali conseguenze avete subito da questo incendio? Ci sono stati dei danni all’archivio e alla segreteria. La palestra per fortuna non ha subito conseguenze, ma il problema è che abbiamo perso tutte le carte e i documenti che avevamo, tutta la storia del nostro Club.
Non ci sono stati comunque danni a persone, ce lo conferma? Sì, fortunatamente nessuno si è fatto male.
Secondo lei perché è stato appiccato questo incendio? Ci sono delle indagini in corso, comunque io penso che i ladri abbiano cercato soldi e oggetti di valore. Poi, quasi per ripicca per il fatto di non aver trovato niente, abbiano appiccato l’incendio…
Cercavano forse il Collare d’Oro che avete appena ricevuto dal Coni? Può essere, visto che l’avevo ricevuto solo sabato scorso dal presidente del Coni Giovanni Malagò, un grande orgoglio per il Club Scherma Jesi dal momento che si tratta del massimo riconoscimento dello sport italiano. L’avevo tenuto io e quindi non sono riusciti a prenderlo. Del resto già alcuni anni fa avevano preso una velina d’oro all’interno del Club.
Ora come farete? La palestra è disponibile, ma bisognerà rimettere a posto l’archivio e la segreteria. Il problema è che c’è ancora tanto fumo che rende irrespirabile l’aria in tutta la struttura. Per il momento ci appoggeremo alla palestra del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci che il Comune ci ha messo a disposizione, poi speriamo di poter tornare nella nostra struttura nel giro di un mese e di utilizzare di nuovo la nostra palestra. (Franco Vittadini)