Il Parma si impone con il punteggio di – ai danni del Pescara in una partita della trentesima giornata di serie A che si è giocata in questo sabato di Pasqua allo stadio Tardini. Se questa partita doveva servire al Pescara per provare a rilanciarsi verso la salvezza, decisamente non ci siamo: la sconfitta è stata pesante, e il treno verso la quart’ultima posizione della classifica sembra allontanarsi sempre più per la compagine abruzzese. Discorso evidentemente diverso per gli emiliani di mister Donadoni, che hanno sbloccato il risultato al 18′ minuto con un gol di Benalouane, per poi dilagare nella ripresa con le reti messe a segno da Paletta al 7′ di gioco e da Amauri al 20′. Per la formazione di casa sono tre punti che di fatto permettono di definire il Parma ormai salvo: vero che mancano ancora 2 punti per raggiungere la mitica “quota 40”, ma con otto giornate ancora a disposizione non dovrebbe assolutamente essere un problema. Andiamo quindi ora ad analizzare il rendimento fornito dalle due squadre e poi (nelle prossime pagine) da tutti i giocatori.
Gli emiliani impongono la loro superiorità già nel corso della prima frazione di gioco, meritatamente chiusa in vantaggio. Vero che non hanno di fronte un grande avversario, forse addirittura apparentemente rassegnato alla retrocessione, ma questa non è certo colpa degli uomini di Donadoni, che hanno chiaramente la meglio. Importante poi è stato anche trovare il gol del raddoppio dopo non molti minuti della ripresa, per indirizzare ulteriormente la partita quando manca ancora più di mezz’ora al termine, bissato (anzi, triplicato) poco dopo dalla rete di Amauri. Uno di quei pomeriggi che è bello vivere: tre punti, tanti gol e divertimento senza nemmeno soffrire o faticare particolarmente. A Parma sarà una buona Pasqua.
Discorso molto diverso per quanto riguarda gli ospiti. Per Bucchi è un’impresa disperata, probabilmente superiore alle possibilità di un allenatore debuttante. Anche allo stadio Tardini il Pescara ha dimostrato di essere debolissimo in ogni reparto: attaccanti quasi inesistenti, difesa di fragilità impressionante. La serie A per questa squadra rischia di essere solo una breve parentesi: dopo quasi 20 anni di attesa, non era certo questo il ritorno che sognavano in riva all’Adriatico. Pasqua di Passione, difficile pensare alla Resurrezione.
Partita globalmente non difficile, in cui una squadra domina e la differenza di valori è piuttosto evidente. Per questo motivo non è stato difficile dirigerla per il signor Di Bello, che giustamente l’amministra.
Mirante 6;
Benalouane 7 (dal 23′ s.t. Santacroce, 6), Paletta 7, Lucarelli 7, Gobbi 6;
Parolo 6, Marchionni 6.5, Ninis 6.5;
Biabiany 6 (dal 38′ s.t. Boniperti, sv), Amauri 7.5 (dal 31′ s.t. Cerri, 6), Sansone 6.
All. Donadoni 7.
Pelizzoli 5.5;
Zauri 5, Kroldrup 5, Bianchi Arce 5, Bocchetti 5;
Cascione 5.5, D’Agostino 6, Bjarnason 5 (dal 12′ s.t. Celik, 5);
Caprari 5.5 (dal 41′ s.t. Di Francesco, sv), Abbruscato 5 (dal 19′ s.t. Sforzini, 5.5), Sculli 5.
All. Bucchi 5.5.
Marcatori: Benalouane (Pa) al 18′ p.t., Paletta (Pa) al 7′ s.t., Amauri (Pa) al 20′ s.t.
Mirante; Benalouane (dal 23′ s.t. Santacroce), Paletta, Lucarelli, Gobbi; Parolo, Marchionni, Ninis; Biabiany (dal 38′ s.t. Boniperti), Amauri (dal 31′ s.t. Cerri), Sansone. (Pavarini, Bajza, Rosi, Ampuero, Morrone, Galloppa, Strasser, Belfodil). All. Donadoni.
Pelizzoli; Zauri, Kroldrup, Bianchi Arce, Bocchetti; Cascione, D’Agostino, Bjarnason (dal 12′ s.t. Celik); Caprari (dal 41′ s.t. Di Francesco), Abbruscato (dal 19′ s.t. Sforzini), Sculli. (Perin, Falso, Zanon, Modesto, Togni, Blasi, Caraglio, Quintero). All. Bucchi.
Arbitro: Di Bello.
Ammoniti: Ninis (Pa), Celik (Pe).