Adesso è ufficiale: Louis Van Gaal è i nuovo allenatore del Manchester United. Anche sul sito del club compare la notizia dell’accordo raggiunto con il tecnico olandese: contratto triennale, con la conferma di Ryan Giggs quale assistente del manager e Frans Hoek e Marcel Bout che invece saranno al suo fianco sul campo. Dunque Van Gaal si rimette in discussione in panchina: la sua ultima squadra di club era stata il Bayern Monaco, con cui aveva vinto il campionato e aveva raggiunto la finale di Champions League, sconfitto dall’Inter. Guiderà l’Olanda al Mondiale, poi abbandonerà la Federazione per insediarsi stabilmente a Old Trafford. Lo United aveva bisogno di un allenatore di polso: l’esperienza con David Moyes (che ha fallito la qualificazione in Europa) è stata talmente negativa da far pensare la dirigenza a cambiare subito, senza nemmeno concedere allo scozzese il beneficio del “dubbio” come era stato, ormai trent’anni fa, per il suo connazionale Alex Ferguson. Van Gaal porterà dei cambiamenti: è un allenatore che ha vinto tantissimo (sette campionati e tre coppe nazionali in tre diversi Paesi, una Champions League, una Coppa Uefa, due volte la Supercoppa Europea, la Coppa Intercontinentale) e soprattutto è riuscito a creare cicli vincenti ovunque sia stato, portando al successo l’AZ Alkmaar in Olanda, rendendo fortissimo l’Ajax di metà anni Novanta e facendo rifiorire il Barcellona del post Dream Team. I Red Devils ne hanno bisogno, anche del suo polso fermo: si dice che non abbia avuto rapporti straordinari con la dirigenza catalana, e anche il Bayern Monaco gli ha dato il benservito anche prima che terminasse la stagione. Però, per lui parlano i risultati, e spesso e volentieri saper andare per la propria strada senza condizionamenti è un pregio. Dal punto di vista tecnico, Van Gaal è dedito al : lo utilizzava già con il Barcellona (e anche per questo non era troppo apprezzato, ma vinceva), è stato il suo marchio di fabbrica anche in Germania, dove si praticava più che altro il 4-4-2. E’ ancora presto per capire quali saranno le modifiche che l’olandese apporterà in seno alla squadra; di sicuro avrà bisogno di esterni (in questo senso Nani potrebbe essere confermato) ma anche di un attaccante che si sappia sacrificare e metta dentro i palloni. Potrebbe essere sempre Van Persie che Van Gaal già allena in nazionale, ma chissà.
(Claudio Franceschini)