Prima le dichiarazioni d’amore, poi la rottura. L’avventura di Adrian Mutu alla Fiorentina sembrava essere ad un passo dalla fine. Alla richiesta di adeguamento dell’ingaggio da parte di Alessandro Moggi, procuratore del romeno, Pantaleo Corvino ha risposto picche dando il via alla crisi. Il giocatore chiedeva circa 4 milioni, praticamente il doppio del tetto fissato, anche per via della sentenza Fifa che ha stabilito che Mutu deve risarcire 12 milioni al Chelsea per la sua fuga dopo la squalifica per cocaina. Ora la crisi sembra rientrata, con le dichiarazioni di Adrian dalla nazionale con la quale sta disputando gli europei: «Dico a Firenze che finirà bene e domani (oggi, ndr) saprete».
Il condizionale è però d’obbligo visto che ieri un summit tra Prandelli e Corvino ha avuto come oggetto proprio il caso Mutu. Su un altro tavolo intanto Moggi junior stava sondando il terreno coi dirigenti del Bayern Monaco nel caso la vicenda dovesse prendere una piega inaspettata. Quel che è certo dunque è che la rottura è parzialmente rientrata, ma le due parti stanno tenendo in piedi tutte le ipotesi possibili. La dirigenza viola dopo l’interessamento per Giuseppe Rossi, emigrante italiano al Villareal, ha preso in seria considerazione l’acquisto del giovane Ibrahim Affelay del Psv Eindhoven, anche se l’operazione sarebbe piuttosto costosa, sui 20 milioni circa.
La società di Della Valle sta però anche seguendo gli sviluppi della comproprietà di Vucinic tra Lecce e Roma e la situazione di Iaquinta, uomo mercato della Juventus. Entro il 25 giugno andranno poi defininite le comproprietà di Papa Waigo e Vanden Borre nonchè quella di Cacia con il Piacenza.