Mourinho racconta i primi mesi da tecnico nerazzurro dopo una settimana segnata dalle polemiche con il d.g catanese Lo Monaco. Lo fa in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport
«Quando ho parlato con Moratti – inizia Special One -ho capito che la cosa più importante non era quello che avremmo vinto, ma il fatto che all’Inter doveva finire un ciclo e iniziarne un altro. Io ero l’uomo di quest’altro ciclo: questa io la chiamo grande empatia».
Passa poi in rassegna alcuni dei pilastri della sua Inter. Tesse le lodi di Ibrahimovic. Dice che non gli manca nulla per essere grandissimo e «Zlatan sa chi è il migliore, noi lo sappiamo, ora è importante che lo sappiano tutti: quando succederà, lui vincerà il Pallone d’oro». Osserva che sta lavorando per avere Adriano e Ibra nel suo 4-3-3 ma «l’importante è che funzioni bene il lavoro difensivo dei tre centrocampisti».
Detta consigli a Super Mario Balotelli «uno che il giorno dopo una partita di Champions va a scuola.L’unica strada che può percorrere è quella dell’equilibrio: deve tenere i piedi per terra, trovare stabilità, saper vivere come un ragazzo della sua età, ma con le difficoltà dell’essere Mario Balotelli. Ora Mario deve capire che a volte può giocare e altre no: che con il Catania lo faccio giocare, ma ad Atene, in un momento delicato della partita, è giusto che io metta Figo».
Su Quaresma, comprato a forza da Moratti assicura che non è una sfida anzi è «un talento incredibile, fa cose che non ho visto fare a nessuno, ma ora deve imparare a pensare meglio e per la squadra: qui non è più il numero uno e in un calcio tattico-difensivo come quello italiano non sempre è facile trovare un buon uno contro uno. Puntare sempre non si può, a volte è bene giocare a un tocco, trovare un appoggio veloce per chi può puntare meglio di te».
Deluso da Lampard gli viene chiesto. «Frank è nel mio cuore per tutto quanto abbiamo fattoinsieme, l’amaro in bocca c’è perché mi aveva detto “Vengo con te, sicuro, e se non posso subito, vengo fra un anno”. Invece ha cambiato idea, ma mi avrebbe deluso davvero se fosse andato
altrove: è rimasto al Chelsea, amici come prima».
Infine mette una parola fine alle polemiche settimanali con una battuta su Lo Monaco.«Non amo provocare, ma non mi piace essere provocato: nel caso, rispondo. E so di essere uno che “vende”, che porta attenzione. Prendete quel Lo Monaco, si è ritrovato sulla Cnn gratis: fantastico, no?».