Finisce 2-2 al Parc des Princes il risultato della super sfida dei quarti di Champions League tra Psg e Barcellona. Risultato giusto, che tutto sommato premia un Psg volenteroso e a tratti straripante, senza penalizzare troppo un Barcellona non troppo dinamico, ma comunque per larghi tratti in assoluto controllo del gioco. Partita ricca di gol e di emozioni, tra pali, rigori, gol allo scadere o in fuorigioco, giocate, agonismo e correttezza. L’ex vice di Guardiola perde il confronto diretto con Ancelotti, dato che la sua squadra, soprattutto all’inizio, dà l’impressione di essere sorpresa dal gioco dei parigini e di non riuscire a trovare le contromosse adeguate. L’italiano, invece, disegna la partita dei suoi impostando una difesa ermetica e puntando sulla classe e sull’intelligenza di Beckham in regia e sul talento infinito di Pastore, Lavezzi, Moura e Ibrahimovic. Leggera supremazia del Barcellona per quanto riguarda il numero di tiri, sia nel totale (15-12) sia limitandoci alle conclusioni nello specchio della porta (8-7). Non sono comunque differenze nette: c’è forse più margine nel numero di calci d’angolo (7-4 per i catalani), mentre il Psg “risponde” con ben 5 azioni fermate per fuorigioco contro l’unico offside del Barcellona. Sistanziale equilibrio anche per quanto concerne il numero di falli commessi, che sono stati 13 per i francesi e 12 per gli spagnoli. Infatti, è parità nel numero di cartellini gialli, 4 per squadra.
Il vantaggio del Barcellona è una doccia fredda per i parigini che fino a quel momento, eravamo al 39′, probabilmente meritavano il vantaggio. Ma alla prima disattenzione, il Barça punisce. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, infatti, la difesa parigina è lenta a salire, anche perché la palla è ribattuta lontana, sulla trequarti. Nessuno però può prevedere che Alves, d’esterno, si inventi un lancio di trenta metri sul piede di Messi che, tagliando da sinistra in posizione regolare, si ritrova così a tu per tu con Sirigu, trafiggendolo con un sinistro defilato (0-1). Il pareggio arriva al 79′, ed è irregolare. Maxwell batte una punizione dalla fascia sinistra, e il colpo di testa di Thiago Silva è superbo. La palla però colpisce il palo, e sulla respinta si avventa Ibrahimovic, così lesto rispetto agli altri per il fatto di essere ben oltre la linea al momento del tiro del brasiliano. Lo svedese però non si fa scrupoli, e scaraventa in porta col sinistro (1-1). Il Barcellona però torna avanti al 90′, quando Fabregas dal limite dell’area si inventa col tacco un corridoio incredibile, che manda Sanchez in porta. Sirigu esce, il cileno lo dribbla, e il portiere ex Palermo goffamente lo tira giù. Il penalty è solare, cosi come la classe e la freddezza di Xavi nello spiazzare il portiere dal dischetto (1-2). Ma non è finita, perché al 94′ arriva l’incredibile pareggio finale. Jallet crossa alla rinfusa da destra, la palla arriva, dopo una sponda, a Matuidi, che dal limite calcia al volo di sinistro. Il tiro è debole, non imprendibile, ma la deviazione di Bartra tale lo rende (2-2). Il Parc des Princes esulta, per un risultato più insperato che utile ai fini della qualificazione.
Comprensibilmente soddisfatto, ma pure quasi rammaricato. Carlo Ancelotti commenta cosi il 2-2 interno con i mostri sacri del Barcellona: “Questa sera abbiamo fatto una bella gara – spiega ai microfoni di Sky Sport – cercando di fare il nostro gioco e mostrare le nostre qualità. Tutti avevano voglia di dimostrare questa sera di poter tener testa al Barcellona, non solo Ibrahimovic. Sono convinto che con un po’ più di coraggio questa partita si poteva vincere. Ci manca forse un pizzico di esperienza. L’infortunio di Messi? Il Barcellona ha tante alternative”.
In casa Barcellona Jordi Roura (che è andato in conferenza stampa al posto di Vilanova) parla soprattutto dell’arbitro: “Ci sono state decisioni discutibili. Non mi sembra logico che con due infortunati a terra in mezzo ad una azione d’attacco non si fermi il gioco. Sull’1-1 poi il fuorigioco era molto chiaro. In ogni caso il risultato è molto buono”.
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