Sono giorni importanti per l’Inter. La doppia sfida in Champions League con il Barcellona, quella con la Fiorentina, in campionato e poi in Coppa Italia e l’incontro a San Siro con la Juventus. E domani un importante anniversario. Il 10 aprile 1910 nasceva a Buenos Aires Helenio Herrera, l’allenatore della “grande Inter” degli anni sessanta. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito Mario Corso, bandiera nerazzurra, dal 1957 al 1973 con la squadra milanese, 413 presenze e 75 gol. Quattro scudetti vinti, tre proprio con Herrera tecnico, a cui si aggiungono le due Coppe dei Campioni e le due Coppe Intercontinentali conquistate col “Mago”. Eccolo in questa intervista in esclusiva per il sussidiario. net.
Corso è una data importante per l’Inter. Sono passati cent’anni dalla nascita di Helenio Herrera…
Herrera è stato uno dei più grandi tecnici della storia del calcio. Con la sua mentalità ha rinnovato il gioco del football. Ha introdotto la figura moderna dell’allenatore. E’ stato veramente un grande.
Un personaggio speciale…
Ha saputo introdurre un modo particolare di gestire il gruppo. Aveva la capacità di preparare molto bene le partite e in effetti è stato uno dei creatori della “grande Inter”. In più ha saputo introdurre un rapporto esclusivo con la stampa, con i media.
E’ stato l’unico che ha fatto vincere all’ Inter la Coppa dei Campioni…
Certo, anche se il maggior merito va ad Angelo Moratti, poi alla squadra, poi ad Herrera.
Memorabili i suoi duelli con Rocco…
Fantastici, è stata una rivalità che ha fatto bene al calcio italiano in un’epoca bellissima come quella degli anni ’60.
Ci sono dei paralleli tra Herrera e Mourinho?
Tutti e due sono bravissimi nel rapporto con la stampa. Se Herrera era una fortuna per i giornalisti, lo è anche Mourinho. C’è comunque una differenza: il tecnico portoghese è più bravo nel gestire la squadra. Anche perché sono cambiati i tempi. Il calcio si è molto evoluto. Allora Herrera aveva solo 14 giocatori. Ora Mourinho ne ha 25.
Com’era il suo rapporto personale con “il mago”?
Normale. Un rapporto semplice.
Da allora però l’Inter non ha più vinto la massima competizione europea. Ci sono speranze in questa doppia sfida con il Barcellona?
Direi di sì. Sono fiducioso. Credo che l’Inter sia molto maturata. Abbiamo buone possibilità di passare il turno.
Neanche Messi le fa paura?
Messi è il più grande giocatore del mondo. Ma anche questa Inter è molto forte.
E Ibrahimovic?
E’ un ex. Può anche segnare in questa doppia sfida. Ma l’ Inter è molto migliorata dalla doppia partita del girone eliminatorio. Sono sempre fiducioso.
E se l’Inter andasse in finale, meglio il Bayern o il Lione?
Se andiamo in finale vanno bene tutte e due. Intanto cominciamo a andare a Madrid.
Magari sarà decisivo Balotelli con il Barcellona?
Di Balotelli non parlo.
Del campionato invece cosa pensa?
La partita con la Fiorentina è molto importante… Credo che se l’Inter vince le due prossime partite con la Fiorentina e la Juventus fa un passo decisivo verso lo scudetto…
(Franco Vittadini)