Giancarlo Abete non è d’accordo sulle decisioni dell”International Board, l’organo della Fifa che custodisce le regole del calcio, che ha dato parere negativo sulla sperimetazione di strumenti tecologici in campo. Queste le parole dell presidente della Figc “Non c’è la volontà politica e sportiva di aprire all’innovazione. In alcuni Paesi c’è l’esigenza di dare risposte e senso di giustizia, altrimenti si rischia un aumento della tensione”.
“Si tratta senz’altro di una chiusura – ha detto intervenendo a Radio Anch’io Sport – la decisione dell’Ifab mi sembra molto chiara. Non parliamo di moviola in campo, mi riferisco piuttosto all’occhio di falco, al gol non gol e ai sensori per vedere se la palla supera la linea di porta. È la filosofia della Fifa d’intesa con la Uefa che vuole verificare l’esito dei due arbitri supplementari in sperimentazione in Europa League”. E appunto riguardo alla tensione che possono generali certi errori arbitrali, Abete ha aggiunto. “Il movimento internazionale non riesce a percepire che in alcuni grandi paesi, che sono il motore del movimento, c’è l’esigenza di dare risposte all’opinione pubblica e senso di giustizia che si manifesta in un determinato momento”.
"Il rischio – continua Abete – è sottovalutare situazioni che determinano aumenti di tensione e generano delusione nella gente. Si tratta di dare segnali di innovazione, anche parziali. Non bisogna cambiare regole in pochi minuti, ma sperimentare. La gente non capisce questa chiusura, la volontà di non sperimentare non è mai un fatto positivo. Se non si prova, c’è un errore di metodo prima che di merito. Dobbiamo attrezzarci per migliorare la qualità dei direttori di gara a livello mondiale, senza scaricare su di loro tutte le tensioni legate agli errori. Si rischia di indebolire la figura dell’arbitro e creare problemi di tenuta. In Italia ci sono livelli di pressione e tensioni superiori rispetto ad altri paesi. Noi iniziamo a valutare la partita evidenziando gli errori dell’arbitro. Il primo momento di commento a tutti livelli riguarda i direttori di gara, si sprecano i 5 e i 5,5 quando un arbitro ha sbagliato due punizioni. Il direttore di gara è sempre il primo ad essere attaccato". Speriamo che l’appello di Abete venga ascoltato e che non si rimanga così a una visione del football antica e sbagliata nello stesso tempo.