Italia-Repubblica Ceca finisce a reti inviolate, e tutto sommato agli azzurri può andar bene anche così. Con questo pareggio la nazionale di Prandelli mette un altro punto di distanza tra il suo primo posto e il secondo della Bulgaria, con la possibilità di allungare e staccare nel prossimo scontro diretto del 6 settembre. Ora sono 14 i punti dell’Italia, quando mancano quattro giornate alla fine del gruppo B di qualificazione: dopo la Bulgaria in calendario ci sono ancora i cechi (casa, 10 settembre), poi Danimarca (trasferta, 11 ottobre) e infine Armenia (casa, 15 ottobre). La Repubblica Ceca non gioca male ma perde una grande occasione per scavalcare i bulgari, ed issarsi al secondo posto solitario. Ora i ragazzi del ct Bilek sono terzi a 9 punti: possono sperare che gli azzurri facciano il loro dovere battendo la Bulgaria, e vincere a loro volta in casa con l’Armenia. Eventualità non impossibile anche gli armeni avranno voglia di riscatto: nell’altra partita del gruppo B sono stati battuti in casa da Malta per 1-0 (gol della punta Misfud), venendo raggiunti proprio dagli isolani in classifica (3 punti). Per Prandelli non molte le indicazioni positive: l’Italia è apparsa indietro rispetto agli avversari quanto a condizione fisica, e ha rischiato in due-tre occasioni di capitolare. Ci ha pensato un grande Buffon a levare le castagne dal fuoco, con interventi importanti distribuite tra i due tempi. E laddove non è arrivato il portiere ha potuto il palo, che ha respinto un tap-in ravvicinato del ceco Jiracek, su azione da calcio piazzato. Purtroppo nella prossima partita il ct dovrà fare a meno di Mario Balotelli, che è stato espulso durante il secondo tempo per somma di ammonizioni.
Se il primo cartellino giallo può considerarsi legittimo (intervento con foga da tergo), il secondo è figlio di una decisione fiscale da parte dell’arbitro norvegese Moen. Questi ha sanzionato col giallo un intervento aereo di Balotelli sul ceco Gebre Selassie: il contrasto è parso frutto di una normale dinamica di gioco e non di un entrata cattiva dell’attaccante azzurro. Che ha lasciato il campo visibilmente contrariato: dopo aver dato la mano a Prandelli ha sferrato un paio di calci nel tunnel prime degli spogliatoi. Una reazione comprensibile per un provvedimento probabilmente esagerato nei suoi confronti. Sta di fatto che il 6 settembre Balotelli non ci sarà, ma i giocatori saranno in altre condizioni psico-fisiche, perché saremo ad inizio stagione.
Queste alcune delle parole di Claudio Prandelli, allenatore dell’Italia, nella conferenza stampa post-partita: “Abbiamo fatto un punto su un campo difficile, non abbiamo mollato mai e questo è importante. Scarso ritmo? Dopo un campionato così ritrovare ritmo è estremamente difficile. Balotelli? Troppo nervoso, è caduto nella trappola delle provocazioni, perché ha subito tanti falli. Deve saper accettare anche questo tipo di situazione“. Raisport ha invece intervistato Gianluigi Buffon, portiere e capitano degli azzurri, a fine partita. Queste alcune delle sue dichiarazioni: “Di buono solo il risultato? Sì ma è un punto importante, perché ci permette di affrontare le ultime quattro gare con un buon margine di vantaggio e tre partite in casa, e questo per noi è buono. Cosa non ha funzionato? La difficoltà nel momento in cui finisce il campionato, e dopo un messe hai una partita come questa, è arrivarci con quella rabbia, quella dose di nervosismo che ci vuole per affrontarla. Conta la tecnica e correre, certo, però anche combattere, volere, tante componenti che non giocando da un mese fai fatica a portare in campo. Balotelli? Era dispiaciuto ma non è un problema. Ha preso doppia ammonizione, può capitare, niente di grave. Non si vede da una doppia ammonizione se un giocatore è maturo o no, la cosa grave sarebbe vedere giocatori senza attaccamento e dedizione suprema alla nostra nazionale, ma di questi problemi non ne abbiamo mai avuti da quando gioco per l’Italia“.