Il giorno del 3 gennaio, è consuetudine nel calendario romano festeggiare il Santissimo Nome di Gesù. Si tratta di una commemorazione antichissima che tuttavia ha avuto una propria rilevanza dal punto di vista liturgico soltanto a partire dal XIV secolo.
Da San Francesco d’Assisi ai Gesuiti: la devozione nei secoli al Santissimo Nome di Gesù
A rimarcare l’importanza della liturgia e di come fosse necessario commemorare il Santissimo Nome di Gesù fu soprattutto San Bernardino da Siena che si spese enormemente durante la sua vita terrena nel diffondere questa consuetudine, dando mandato anche ai propri seguaci, tra cui era presente anche Alberto da Sarteano che poi fu beatificato. C’è tutta una tradizione rispetto a questa ricorrenza diventata poi liturgica che addirittura trova origine nell’Antico Testamento quando si iniziava a parlare del nome di Jahvè. Ne facevano riferimento alcuni profeti evidenziando l’importanza della traduzione di questo nome e di come la questione abbia una certa rilevanza dal punto di vista teologico.
Il Nome di Dio esprime tutta la potenza Divina e poco alla volta va a sostituire la dicitura Dio nei vari atti ufficiali, nei testi religiosi e nelle liturgie. Infatti ci sono diversi passi dell’Antico Testamento e tanti altri scritti biblici che utilizzano questa definizione . Questa devozione rispetto al Santissimo Nome di Gesù ebbe dunque un largo utilizzo soprattutto nell’epoca medievale con tantissimi santi e beati che si fecero portatori di questo culto tra cui lo stesso San Francesco d’Assisi e il celeberrimo Bernardo di Chiaravalle. Successivamente se ne occuparono i cosiddetti gesuati che non a caso venivano chiamati così. Infatti con questo termine si sottolineava il fatto che i vari monaci e seguaci di questo ordine avevano la consuetudine di nominare molto spesso il nome di Gesù.
San Bernardino da Siena fu un altro grande diffusore di questa liturgia che entrava in un suo discorso di rinnovare la chiesa rimarcando la centralità di Gesù, riportando però un po’ il discorso agli albori della Chiesa stessa, in cui il nome di Gesù era molto centrale. Venne poi utilizzato uno specifico simbolismo solare che veniva associato al nome di Cristo che trovò approvazione grazie all’impegno di Papa Martino V ma soltanto nell’anno 1450. Fu questo il periodo in cui la liturgia si iniziò a diffondere con numerosi atti ufficiali che vennero poi promulgati in diversi periodi storici, ad esempio da Papa Clemente VII e da Papa Innocenzo XIII nell’anno 1721.
Infine, arrivò la Compagnia di Gesù che si fece sostenitrice di questo culto e che ne diffuse l’utilizzo un po’ dappertutto. Nel corso dei secoli è stata anche consuetudine abbastanza diffusa quella di collegare al culto del nome di Gesù l’opportunità di accedere ad una indulgenza. Venne fatta da diversi Pontefici tra cui il Papa Sisto V e Papa Innocenzo XII, nonché Benedetto XIII.
I Santi del giorno
Il 3 gennaio, oltre alla Solennità del Santissimo Nome di Gesù, si ricordano santi e beati, tra cui: Sant’Antero Papa, Santa Bertilia Reclusa, San Ciriaco Elia Chavara, Sacerdote e fondatore; San Daniele di Padova, Diacono e martire; Beato Evangelista di San Marcello Sacerdote francescano; Santa Genoveffa Vergine e San Salvatore di Belluno Vescovo.