Torna il campionato dopo la sosta della Nazionale. Abbiamo chiesto a Nevio Scala, in esclusiva per il sussidiario.net, una panoramica sulla stagione che sta entrando nel vivo con il super Milan dei “Fantastici quattro” che intende dare la caccia all’Inter di Rafa Benitez.
Scala è veramente un Milan stellare quello di questa stagione. Si può paragonare a quello di Sacchi, Capello, Ancelotti?
I paragoni sono difficili da fare. Certo è un Milan veramente forte, capace raggiungere qualsiasi risultato. Ora starà a Massimiliano Allegri riuscire ad assemblare i vari giocatori e costruire una squadra da grandi performances.
I rossoneri punteranno al Campionato o alla Champions?
Penso che il Milan debba partire sempre per vincere tutto. Poi a marzo si deciderà a quali traguardi puntare ma, ripeto, sulla carta questa squadra può veramente fare grandi cose.
Un giudizio su Ibrahimovic. E’ più forte anche di Van Basten?
Ibrahimovic è veramente un giocatore eccezionale, uno che fa sempre la differenza in qualsiasi club dove gioca. Ma credo che Van Basten sia inimitabile, la sua tecnica e la sua eleganza sono irraggiungibili. Credo che giocatori come Van Basten siano unici nella storia del calcio e che sia sbagliato fare questi paragoni. Anche uno come Rivera è stato veramente irripetibile.
Parliamo di scudetto,. Inter ancora favorita?
L’Inter è ancora favorita ma ora il campionato è più competitivo. Il Milan infatti si è molto rafforzato e può lottare per il titolo. La Roma ha un anno in più di esperienza ed è una formazione molto forte. Assisteremo a una lotta per lo scudetto molto interessante.
La Nazionale invece ha esordito con i successi contro Estonia e Far Oer. Cosa pensa di Cesare Prandelli?
Ha iniziato nel migliore dei modi con due partite in realtà non molto difficili. Ma l’approccio è stato positivo. Con la sua serietà e la sua professionalità sta riportando i tifosi all’amore per la Nazionale.
Quindi c’è un feeling ritrovato?
L’esordio casalingo a Firenze è stato molto positivo in questo senso, Prandelli ha imboccato la strada giusta.
Cassano e Balotelli possono essere decisivi?
Balotelli non l’abbiamo praticamente ancora visto, Cassano mi sembra maturato. Ha acquistato personalità e sa gestirsi molto meglio che in passato. Sono fiducioso.
Intanto in Europa molte squadre importanti, dalla Russia, al Portogallo, alla Francia hanno subito pesanti sconfitte.La stessa Spagna campione del mondo ha perso 4-1 in Argentina. Cosa sta succedendo?
E’ normale che dopo il Mondiale ci sia una fase di assestamento e che le migliori Nazionali passino un periodo difficile. In effetti molte si stanno ricostruendo, stanno ponendo le basi per un futuro importante. Aspettiamo quindi un po’ di tempo e tutto tornerà alla normalità.
Ma il calcio attuale sta cambiando. Nuovi paesi si stanno affacciando alla ribalta. Lei stesso è stato uno dei primi allenatori italiani ad andare all’estero, cosa ci può dire di tutto questo?
Il calcio è in una fase di evoluzione. Ci sono nuovi paesi, come la Russia, che stanno entrando nel gotha del calcio internazionale. La Cina potrebbe essere la nazione dove questo sport esploderà definitivamente in futuro. Vedrei bene l’assegnazione dei Mondiali del 2018 proprio in Cina o in Australia. Dopo l’esperienza del Sudafrica è utile che si aprano nuove frontiere del football.
E il Pallone d’oro a chi lo darebbe? Non lo merita Sneijder?
Sneijder ha fatto grandi cose, è un giocatore completo, molto dotato e spesso decisivo. Ma anche Xavi e Iniesta, i due centrocampisti della Spagna campione del mondo, meritano di essere tra coloro che lotteranno per la vittoria finale.
Il suo Parma.? Lei ha fatto grandi cose in questo club, un periodo inimitabile?
Il Parma è nel mio cuore. Abbiamo raggiunto traguardi incredibili con un Parma che aveva una rosa molto forte. Ma anche adesso le prospettive sono buone, c’è un presidente che ha notevoli risorse economiche. Chissà in futuro si potrebbero raggiungere traguardi prestigiosi..
E invece Nevio Scala tornerà su una panchina? Magari all’estero come in passato?
Sono aperto a tutto. Sarebbe bello andare ad allenare in un club e in una città importante ma che nel calcio non ha mai vinto. A me poi la voglia di allenare non è passata di certo…
(Franco Vittadini)