Il reddito di cittadinanza è ormai un ricordo, ma resta un tema attuale per la Guardia di Finanza, visto che continua a individuare persone che lo hanno percepito pur non avendone diritto. Il conteggio aggiornato parla di più di 62mila persone che hanno incassato in maniera fraudolenta nel complesso 665 milioni di euro. Una somma importante, che però è una piccola parte di quella delle truffe di cui è stata vittima lo Stato. Il problema non è solo statale, perché queste vicende intasano i tribunali italiani, tra inchieste per truffa e procedimenti giudiziari.
Nelle loro indagini, i finanziari si sono avvalsi di strumenti importanti per effettuare delle analisi mirate, oltre a disporre di controlli incrociati, così hanno potuto evidenziare gli “indici di rischio“, da interpretare come alert per persone che potrebbero aver incassato il Reddito di cittadinanza pur non avendone diritto.
REDDITO DI CITTADINANZA, PROSEGUONO CONTROLLI E VERIFICHE
Da quando il Reddito di cittadinanza è stato lanciato, la Guardia di finanza ha effettuato poco meno di 76mila interventi: in quasi l’80% dei casi si tratta di persone poi finite nel mirino per aver percepito in maniera fraudolenta il sussidio. Chiaramente questi soggetti non agiscono da soli né si tratta solo di persone che fanno parte della criminalità organizzata.
Spesso sono coinvolti Caf e patronati che si adoperano per falsificare i dati di chi fa richiesta per far procedere le pratiche. Anche persone non residenti nel nostro Paese sono riuscite a ottenere il sussidio in maniera illegale.
“RDC SCRITTO MALE E GESTITO PEGGIO”
Sulla questione è intervenuto Lino Ricchiuti, viceresponsabile del dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fdi, il quale ha rimarcato anche il buco creato dai bonus edilizi con altre truffe. Il problema per Ricchiuti è che il Reddito di cittadinanza sia stato lanciato senza controlli preventivi ed erogazioni automatiche, con verifiche effettuate in un secondo momento, ma solo in caso di segnalazioni.
Pur riconoscendo l’intento iniziale, ritiene che le misure siano state “scritte malissimo e gestite peggio”. Ora quel denaro è difficile da recuperare, quindi siamo di fronte a “un mostruoso spreco di risorse” che peserà sulle giovani generazioni.