Approvata la Manovra 2025 possiamo – peraltro ad un passo dall’arrivo dell’anno nuovo – fare i conti con tutti i bonus che si potranno richiedere nel corso dei prossimi 365 giorni riservati (almeno, nella maggior parte dei casi, ma non in tutti) ai redditi più bassi: a ben guardare di novità non ce ne sono effettivamente tantissime, trattandosi in larga parte di riconferme rispetto agli incentivi a cui ci siamo già abituati e che in alcuni casi hanno subito delle piccole variazioni sia dal punto di vista dell’effettivo valore economico del bonus, sia da quello dei requisiti che si dovranno rispettare per richiederli ed ottenerli.
Entrando immediatamente nel merito, a guardare la Manovra 2025 tra le novità più importanti salta certamente all’occhio la nuovissima ‘carta nuovi nati‘ che consisterà in un incentivo una tantum pari a mille euro riservati alle famiglie con reddito inferiore ai 40mila euro che decideranno di dare alla luce un nuovo bimbo nel corso del prossimo anno: un incentivo che si unisce al riconfermato bonus asilo nido (questo dal valore di 3mila 600 euro, che scendono a 1.500 se l’Isee eccede oltre i 40mila euro); alla detrazione da 14mila euro per i redditi tra 75 e 100mila (oppure 8mila superata questa soglia) che hanno a carico almeno 3 figli e al bonus mamme lavoratrici che è stato esteso anche a chi ha contratti a tempo determinato, purché i figli a carico siamo almeno 2 con un massimo di 10 anni d’età.
Sempre dal punto di vista di bambini e figli, tra i nuovi bonus del 2025 è stata aumentata a 1000 euro l’asticella della detrazione per l’iscrizione alle scuole paritarie, così come non manca il riconfermato fondo a favore delle attività sportive ed extrascolastiche (con somme non ancora rese note, ma riservate ai bimbi tra i 6 e i 14 anni in famiglie con Isee inferiore ai 15mila euro); unitamente al Fondo di sostegno psicologico per gli studenti, al Fondo per la cura dell’obesità, a quello per le Politiche su diritti e pari opportunità e al rinnovato Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari.
Tutti i bonus della nuova Manovra 2025: dalle ristrutturazioni al lavoro, cosa aspettarsi l’anno prossimo
Lasciando da parte il (certamente corposo) capitolo sui bonus riservati alle famiglie e ai bimbi, nella Manovra 2025 è stato reso strutturale il taglio del cuneo fiscale esteso dai redditi da 20mila euro fino a quelli pari ad un massimo di 40mila euro; mentre – sempre dal punto di vista del lavoro – fa la sua prima apparizione l’Ires premiale che prevede un taglio del 4% alle imposte a carico delle imprese che investono in innovazione tecnologica e green, unito all’esenzione fiscale per chi assume lavoratori residenti ad oltre 100 km di distanza e alla maxideduzione del 120% (130 per i lavoratori fragili) sul costo del lavoro.
Infine, tra i bonus non manca neppure un corposo capitolo riservato alle ristrutturazioni: inutile dire che il famigerato superbonus 110% è stato completamente eliminato dall’equazione economica (fuorché per chi è riuscito ad avviare i cantieri entro lo scorso 15 ottobre, ma ridotto al 65%); mentre torneranno l’incentivo per l’acquisto della prima casa per gli Isee inferiori a 40 mila euro, l’ecobonus al 50% per la propria residenza (o 36 per tutti gli altri immobili), quello per la sismicità al 50%, quello per gli arredi (50% di sconto fino ai 5mila euro spesi) e quello per le ristrutturazioni sempre pensato per le prime case; ma è stato eliminato – ovviamente – quello per l’acquisto di caldaie a gas.