Barcellona-Milan finisce 3-1 per i catalani. Sconfitta che si può definire onorevole per i rossoneri, che mantengono comunque il secondo posto nel girone grazie al successo dell’Ajax sul Celtic (1-0). La classifica del gruppo H a due giornate dal termine è la seguente: Barcellona 12 punti, Milan 5, Ajax 4, Celtic 3. Il prossimo turno si giocherà martedì 26 novembre, le partite saranno Ajax-Barcellona e Celtic-Milan. I gol di Barcellona-Milan sono stati segnati da Messi su rigore, Busquets e Piquè (autogol) nel primo tempo, ancora Messi nel secondo. Voto partita, 6: la media tra il 4 del primo tempo e l’8 della ripresa. La prima frazione è più noiosa di un discorso programmatico di Monti. Il Barcellona tiene palla con flemma pari a zero, il Milan sembra tremare alla sola idea di averla tra i piedi. I due gol arrivano da palla inattiva, per il resto non succede nulla, ma nulla nulla! Di tutt’altro spessore la ripresa. Balotelli galvanizza i suoi, che nei primi venti minuti provano ad attaccare: il Barcellona ci va a nozze, sfruttando gli spazi e regalando accelerazioni da spellarsi le mani. Neymar sembra divino, Messi è tarantolato e Martino finalmente può rilassarsi.
Voto Barcellona, 6.5: è poco sopra la sufficienza, perchè l’impressione è che da solo, con le sue forze, il Barcellona non riesca più a demolire gli avversari. Serve un aiuto, serve l’imbeccata altrui, o l’errore dell’avversario o ancora il miracolo del singolo. Ma quando gli avversari si scoprono, allora le nuvole si diradano ed ecco la luce: velocità, precisione, pericolosità, tutto si impersonifica negli 11 blaugrana. Ma deve diventare la regola, non l’eccezione, come finora è spesso successo.
Voto Milan, 5: meriterebbe forse meno, ma la reazione gagliarda in avvio di ripresa permette di restare aggrappati al lumicino di speranza che debolmente resta vivo. Per il resto, è da mani nei capelli: non solo manca il gioco corale, qua a latitare è proprio la capacità di giocare a calcio. Paura a tenere palla, smarrimento tattico ed erroracci tecnici da matita rossa rendono il Diavolo un vero nobile decaduto.
Voto Arbitro, sig. Mazic, 7: si presenta bene alla prova del nove. Un partitone da gestire, lui risponde alla grande con presenza decisa ma non invasiva, chiarezza e fermezza di giudizio, come in occasione del rigore, e nessuna sbavatura. Benvenuto tra i grandi fischietti.
Barcellona-Milan 2-1 al termine del primo tempo. Un dominio blaugrana, che però non porta a un risultato netto solo grazie allo sfortunato autogol di Pique proprio in chiusura di frazione, frutto comunque di una bella iniziativa di Kakà. I blaugrana giocano come ai vecchi tempi di Guardiola: possesso palla sfrenato (61%) nel quale Xavi (7) e Iniesta (7) sono i perfetti direttori d’orchestra, Messi (7) finalmente si sblocca (su rigore, dubbio) e pare ispirato anche più di un Neymar (6,5) che dimostra quanto sia a servizio della squadra, cercando sempre il passaggio smarcante come prima opzione. Il Milan si arrocca dietro, ma è troppo schiacciato: cercano la densità davanti all’area, ma pagano dazio per il solito calcio piazzato. Tuttavia, sono ancora in corsa per un pareggio. Sembra di vedere la classica squadra di Pep Guardiola: palla incollata ai piedi, pressing furioso sulla trequarti avversaria. Con, in più, il tocco del Tata Martino, ovvero la verticalizzazione almeno due passaggi prima. Funziona, anche se non del tutto. Ispirato come nelle serate migliori, manda in porta Messi con un grande pallone (sbroglia Mexes) e fa sempre il passaggio più giusto nella soluzione più complicata. Un fenomeno in una squadra di alieni. Diciamolo subito: non demerita, e infatti il voto è sufficiente. Tuttavia quel piedino che si allunga a beffare Victor Valdes è troppo maldestro per essere solo sfortunato. Mezzo voto in più solo perchè resta in corsa; ma nel primo tempo passa la metacampo forse tre volte, e bene va che alla terza di queste occasioni trova la rete della speranza. Pare entrato in campo già sapendo di perdere. Nel bene e nel male, è sempre Kakà. Non riesce a partire per 45 minuti, poi ha campo da prendere e divorare, fa quello che deve fare e causa l’autogol di Pique. Dura scegliere un peggiore nel Milan tra la mediocrità generale. Il ghanese paga per tutti anche perchè si prende un giallo poco utile; non riesce mai a fare filtro a centrocampo o a tenere palla per fare rifiatare la squadra.
Alla luce dell’organico a disposizione dei due allenatori e delle ultime prestazioni, la Snai dà per scontata una vittoria dei padroni di casa. Il fattore campo giocherà un ruolo decisivo poiché il Nou Camp è una vera e propria bolgia capace di intimorire qualsiasi avversario. La vittoria dei blaugrana è quotata a 1,22, il pareggio a 6,50 mentre il successo rossonero è dato a 10. Tra le opzioni da tenere in considerazione c’è l’Under 2,5, oppure la “somma gol finale 3” che moltiplicano la posta in gioco rispettivamente per 2,70 e 3,90. La vittoria del Barcellona è data per scontata ma se volete sperare in una gara in bilico fino alla prima frazione di gioco potete optare per il parziale finale X-1 dato a 3,85. Altre giocate da tenere in considerazione per la vincita della vostra bolletta sono il Goal/No Goal entrambe quotate a 1,85. Gli appassionati che amano l’azzardo puro potranno anche azzardare un pronostico per quanto riguarda il risultato esatto. Nello stato di forma in cui versano gli atleti rossoneri un 3-0 o un 2-0 in favore dei catalani è più che plausibile e sono dati rispettivamente a 8,00 e 6,50.
Valdés, s.v.: il Milan non tira mai in porta, e l’unico gol gli arriva da un compagno di squadra.
Dani Alves, 6.5: nel primo tempo è devastante, il solito attaccante aggiunto che prende il fondo un’azione sì e l’altra pure. Nella ripresa tira il fiato.
Piqué, 6.5: autogol ininfluente a parte, dimostra le solite solidità e calma olimpica di fronte a qualsiasi situazione.
Mascherano, 6: un po’ più avventato del collega, è più ruvido e si becca un giallo. Si fa saltare come un pollo da Balotelli, ma per il resto bene.
Adriano, 6.5: torna, e lo fa da protagonista. Ottima prestazione, fatta di continue incursioni offensive condite da un paio di soluzioni col destro che pizzicano la traversa.
Xavi, 6.5: si limita a smistare, anche se per noi mortali equivale a classe infinita. Vuole la magia a giro, ma esce di poco.
Busquets, 7: da lì non si passa. Certo, i dirimpettai stasera non sono di grande spessore, ma lui comunque si piazza lì, alimentando gli attacchi dei suoi. E ne finalizza anche uno, prendendosi una gioia rara per chi sta li nel mezzo.
Iniesta, 6.5: vedi Iniesta, ma con un 1% in meno nella di precisione nei passaggi. Che se dopo 78 minuti recita 93% su più di 100, significa comunque qualcosa.
Sanchez, 7: il Tata lo ha rianimato, e si vede. Corre, ringhia, osa: sta tornando il funambolo di Udine.
Messi, 7.5: il secondo gol è qualcosa di assurdo, per bellezza, velocità, cattiveria e chi più ne ha più ne metta. Nell’attesa della magia, aveva innescato e finalizzato il rigore dell’1-0. Ah già, Messi è diventato scarso…
Neymar, 8: dimostra in una serata che non serve spenderne 100, di milioni, per avere un fenomeno in squadra. Ne “bastano” 50. Che bellezza, il campione brasiliano: dribbling ubriacanti, velocità supersonica, un rigore procurato e la costante impressione che se la palla ce l’ha lui, di sicuro qualcosa di bello succede.
Fabregas, 6.5: Tata, se peschi dalla panchina uno che fa un assist così, vuol dire che nella vita hai avuto così tanta fortuna che la pagherai, prima o poi. Cesc è stupendo, per l’umiltà con cui si mette a disposizione.
Pedro e Song, s.v.
All.: Martino, 6.5: scaccia i nuvoloni che si erano creati all’orizzonte con un secondo tempo da applausi. La squadra in avvio è terribile, e qua il Tata deve migliorare: i suoi devono imparare a distruggere l’avversario, mentre adesso si limitano ad aspettare che succeda qualcosa, il che è un insulto alla classe di cui dispone il neoallenatore blaugrana. Il secondo tempo, comunque, dimostra che se ci sono le condizioni giuste, gioco e squadra sono devastanti. Ma deve imparare a crearsele, le occasioni, non ad attenderle.
(Giovanni Gazzoli)
Abbiati, 7: incolpevole in occasione dei gol, compie due miracoli su Iniesta e Sanchez che ribadiscono chi sia il legittimo titolare della porta rossonera.
Abate, 6: la sufficienza è per le perfette diagonali difensive che salvano il Milan in diverse occasioni. Ma è impossibile dare di più, perchè è in costante affanno quando viene puntato da Neymar.
Zapata, 5: aleggia trascinato dal vento blaugrana. E per sua fortuna nel primo tempo è una bonaccia, perchè se fosse sempre la tempesta della ripresa, rassegnerebbe le dimissioni dopo dieci minuti, vista l’evidente l’incapacità di affrontarlo.
Mexes, 5.5: un po’ meglio di Zapata, ed è merito dell’esperienza, come si nota in occasione di un gol sventato a Messi nel finale. Ma proprio Messi lo aveva appena ridicolizzato in un suo tentativo di intervento quasi a centrocampo: risultato, il francese sdraiato e la Pulce in porta.
Emanuelson, 6: il meno peggio della retroguardia, ma probabilmente solo perchè la fascia destra serve al Barcellona solo di appoggio per cambiar gioco e far scivolare gli avversari.
Poli, 5: non si vede, non si sente, insomma male. Unica cosa positiva, un mezzo assist a Montolivo, ma è una goccia in un oceano di nulla.
Montolivo, 6: talvolta prende le redini, ma è dura dare una direzione a questo Milan. Nè la sua classe nè la sua grinta bastano stasera, esce dal campo con la sensazione di aver corso tanto, a vuoto.
de Jong, 5.5: parte bene, tenendo in piedi il fortino con i suoi soliti recuperi e la sua tenacia in mezzo al campo. Ma il fortino cade presto, e quando c’è da ricostruire evidenzia tutte le sue lacune.
Muntari, 4.5: disastroso, soprattutto nella prima frazione, quando sembra faccia apposta a perdere palla, o se va bene gestirla male rallentando le sporadiche azioni milaniste. nella ripresa alza bandiera bianca, e non a caso il Milan si riprende.
Kakà, 6.5: il migliore dei suoi, è l’unico con l’audacia di sfidare a dribbling gli avversari, e spesso ci riesce, causando in un’occasione l’autogol che regala speranza. Con Mario s’intende bene, ma esaurisce presto le energie.
Robinho, 5: per sfortuna del Milan, stasera si vede il suo gemello scarso, quello che troppe volte prende il sopravvento sul fenomeno visto all’andata. Vaporoso, inconcludente e vano, non serve a nulla nella disposizione tattica di Allegri.
Balotelli, 6: grande impatto, strapotere fisico e tecnico finalmente espressi alla grande. L’azione in cui stende Adriano e Mascherano è una gemma, che dimostra il suo talento capace di risvegliare una squadra ormai morta. Peccato duri tutto un quart d’ora, poco più. Poi, più niente.
Birsa e Matri, s.v.
All.: Allegri, 5: squadra inadatta, soprattutto nei suoi interpreti. Non si capisce cosa vuole dai suoi, nè da Binho schierato prima punta quale evidentemente non è, nè da Muntari e Poli fasce, idem. Lo si vede quando butta nella mischia Balotelli per il brasiliano, il che sembra un’ammissione di colpa.
(Giovanni Gazzoli – @giogazzoli)