Stasera Andrew Howe torna in pedana nel Grand Prix di Montecarlo. Il talento più puro dell’atletica italiana si era infortunato il 2 febbraio a Mosca: strappo al bicipite femorale destro dopo aver vinto con 8,02 la gara. Howe ha poi avuto altri problemi: un dolore all’inserzione fra il tendine d’Achille e il tallone del piede sinistro. Ha passato l’anno a consultarsi con i migliori specialisti, è stato anche ad Appiano Gentile dal Dottor Combi (medico sociale dell’Inter), si è poi consultato con il Dottor Tranquilli a Roma, poi con il chirurgo Giannini a Bologna. La diagnosi dei medici ha confermato che, anche se le condizioni miglioreranno, il dolore accompagnerà sempre la carriera di Howe. Lui al momento vuole rimandare la possibile operazione al tendine, che fra l’altro non risolverebbe sicuramente la sua situazione.
Comunque stasera tornerà in pedana e troverà quasi tutti i più forti saltatori del mondo, da Mokoena, a Lapierre, a Badji, a Sdiri, a Watt. Certo, i tempi del 2006, quando divenne campione europeo e del 2007, quando divenne vicecampione del mondo e stabilì il primato italiano con 8,47 sono lontani. Però, anche se ha perso le ultime due stagioni, Andrew è ancora giovane. Ha un futuro davanti a se: è nato infatti il 12 maggio 1985.
Il suo prossimo obiettivo è tornare a saltare oltre gli 8 metri, magari proprio stasera a Montecarlo, e poi l’8 agosto a Grosseto. Non ci sarà ai campionati italiani assoluti in programma a Milano a fine settimana per concentrarsi al meglio sui Mondiali di Berlino, un appuntamento decisivo per la sua carriera a cui non vuole mancare.
(Franco Vittadini)