Er fare un panorama sulle quattro maggiori società del nostro calcio, ilSussidiario.net ha intervistato Franco Rossi, stimato giornalista televisivo. Nato a Firenze nel 1944, ha lavorato per diverse testate giornalistiche autorevoli, da Tuttosport degli esordi sino al Giorno, passando per il Corriere dello Sport. Numerosi anche i premi conseguiti in carriera, tra cui il Coni e il Gianni Brera. Sul suo blog personale (www.francorossi.com), Rossi ha oggi accennato ad un possibile prossimo allenatore del Milan senza però svelarne il nome.
Oggi sul suo blog ha parlato di un nuovo allenatore per il Milan, gradito a Berlusconi ma non a Galliani. Può farne il nome o darci degli indizi?
E’ Paolo Maldini. Berlusconi vuole un allenatore di charme, conosciuto nel mondo, che in sala stampa guardi tutti dall’alto in basso.
Requisiti che non appartengono ad Allegri?
No, di Allegri non gli andava bene neanche la capigliatura. Il sogno di Berlusconi era uno come Cruijff, come Van Basten, come Beckenbauer, gente che quando entrava in sala stampa quasi intimoriva i giornalisti. Paolo Maldini sarebbe uno di questi.
Sul sito faceva anche riferimenti al mercato del Milan. In che ruolo dovrebbe investire il prossimo grande colpo?
I grandi giocatori non vengono. L’unico big in circolazione era Tevez, ma non avevano i soldi. Oggi in Italia arriva Guarin zoppo, arriva Caceres che è un riciclato, poi? Non arriva gente brava perché nessuno ha soldi.
Passando all’Inter, si parla di Capello: c’è davvero una possibilità concreta di vederlo sulla panchina nerazzurra la prossima stagione?
Capello è sei anni che non fa l’allenatore. Sono sei anni che non lavora tutti i giorni, che va ai concerti, alle mostre di pittura e robe simili… Quindi tutto può fare meno che l’allenatore, che prevede un lavoro quotidiano. Pensiamo anche a Lippi: tutti quelli che hanno fatto i ct non tornano più ad allenare un club.
All’Inter meno che mai quindi…
Capello è stato vicino all’inter tre volte, ma è uno che porta la lista della spesa, e questo all’Inter non si può fare.
Sulla Juve, che lei elogiava oggi sul blog: se dovesse individuare un segreto dei successi bianconeri, al di là della buona gestione di Conte?
I giocatori riconoscono che Pirlo è più bravo degli altri, e Pirlo poi glielo dimostra. Quando in una squadra c’è uno superiore agli altri, e gli altri giocatori lo riconoscono come “capo”, e questo non impone il suo essere più bravo dall’alto ma dimostrandolo sul campo gli altri lo seguono. Quando Platini arrivò alla Juve gli altri giocatori non lo potevano vedere perché lui diceva: “Io sono più bravo di voi e ora lo dimostro”. Poi lui lo dimostrava davvero; Pirlo questo non lo dice, però gli altri lo sanno e lui lo dimostra.
Perché al Milan questo non accade con Ibrahimovic?
Ibrahimovic viene sfiduciato, per il suo comportamento e altre cose.
Concludendo sulla Roma: al di là delle effettive possibilità economiche, che tipo di giocatori consiglierebbe ai giallorossi per il progetto in atto?
Intanto la Roma ha tre grandi giocatori sui quali puntare per il futuro e sono Lamela, Pjanic e De Rossi. E’ chiaro che ci vogliono anche altri giocatori però con questi tre già si hanno buone basi per costruire qualcosa. Per il futuro la Roma è messa meglio delle milanesi. Lamela ha vent’anni, anche Pjanic ne ha ventuno, e sono giocatori molto bravi. L’allenatore deve ancora maturare, però sta già maturando. Poi hanno un direttore sportivo, Sabatini, che sa trovare i giovani giusti. Gli stessi Pjanic e Lamela avrebbero fatto comodissimo all’Inter, al Milan, alla Juve stessa…
(Carlo Necchi)