Analizza il match “da ultima spiaggia” per la sua Roma contro il Milan. L’ex centravanti giallorosso (“O Rey de Crocefieschi” per la curva Sud), oggi tecnico del Centobuchi, rilegge il campionato degli uomini di Spalletti e parla del suo vecchio compagno di squadra Ancelotti, che nella capitale sono pronti ad accogliere come prossimo allenatore. Nel frattempo la sfida di domani con il Milan è importante perché «perdere significa quasi perdere doppio». Per quanto riguarda i rinnovi di Aquilani e Panucci, Pruzzo ostenta sicurezza soprattutto per il difensore.
La partita con il Milan può essere l’ultima chiamata per la Roma per rientrare nella corsa Champions?
La Roma per come è partita non può ammettere ulteriori sbagli. Meno sbaglia è meglio è, ma il campionato è ancora lungo. Certo per i giallorossi perdere significa quasi “perdere doppio”.
Quali sono, secondo lei, i problemi maturati quest’anno nell’ambiente giallorosso?
I fattori sono più di uno: i molteplici infortuni e la difficoltà di inserimento dei nuovi. Certo sono successe cose inaspettate. E pensare che fino a mezz’ora dalla fine del campionato era campione d’Italia. Quando le cose in una squadra come la Roma non funzionano non si può ridurre il tutto a un’unica causa.
Che Roma può essere senza Totti?
Fra le defezioni c’è chiaramente da considerare quella di Totti. Ma non si può pensare solo alla sua assenza. Ci sono diversi punti da analizzare, c’è anche un cambio del modulo da registrare.
C’è un giocatore della “sua” Roma che era decisivo come capitan Totti?
Noi eravamo una formazione dove più o meno giocavano sempre gli stessi. Eravamo grandi giocatori, nessuno era decisivo più degli altri. Non si parlava di turnover. Potrei citare Cerezo, io Falcao, Ancelotti e Di Bartolomei, solo per ricordarne alcuni.
Quali sono i suoi ricordi del compagno di squadra Ancelotti?
Ho dei ricordi positivi. Era un ottimo giocatore, un po’ sfortunato per via degli infortuni. Di assoluto valore, si può definire un centrocampista completo.
Ancelotti può ripetere il percorso fatto da Capello e approdare alla Roma?
Non posso saperlo. Ancelotti può andare in qualsiasi grande squadra, all’Inter sarebbe più complicato. Gli obiettivi di Ancelotti sono la nazionale o la Roma.
I tifosi sono pronti ad accoglierlo?
I tifosi sono riconoscenti verso tutti i giocatori che hanno vestito la maglia giallorossa.
E Spalletti? Resta anche se non vince?
Spalletti è uno dei migliori allenatori italiani. Niente, però, è sicuro.
E in Champions, come vede il match con l’Arsenal?
L’Arsenal è una squadra forte, ma ha dei problemi come denota la sua classifica. E’ comunque una partita che la Roma può giocarsi tranquillamente.
Parlando del campionato, il Genoa può essere considerato la sorpresa?
Penso che il Genoa lo sia assolutamente. Era difficile ripetersi dopo l’anno scorso. Ha perso Borriello, ma ha avuto l’abilità di prendere uno come Milito che fa ancora più gol.
L’argentino può fare il grande salto?
Milito è pronto per una grande squadra. Qualcuno, nonostante i gol fatti in Spagna, non gli ha attribuito il giusto valore.
Tornando al mercato romanista, qual è la situazione di Aquilani e Panucci?
Aquilani spero stia bene. Se sta bene è uno dei più grandi centrocampisti italiani perché è completo. Panucci, invece, sta facendo i suoi conti: alla fine lui e la società troveranno una soluzione.
(Luciano Zanardini)