COPPA ITALIA ROMA – UDINESE – Senza tregua. La Roma di Ranieri è un treno in corsa, alta velocità allo stato puro, senza fermate intermedie, con pochissimi ritardi e viaggi più che confortevoli. Si può riassumere così anche l’ultima partita dei giallorossi che, ieri sera, hanno battuto l’Udinese di De Biasi nella semifinale d’andata della Tim Cup. All’Olimpico circa 20mila tifosi che hanno sfidato il freddo e il giorno infrasettimanale per accompagnare la squadra nell’ennesimo risultato utile consecutivo: il diciottesimo, per la precisione.
A chiudere il match ci hanno pensato due senatori del calibro di Vucinic e Mexes, supportati da una difesa sempre attenta (chiedere a Burdisso) e da un centrocampo fresco e propositivo. Pizarro, una volta decollato, si è fermato solo al novantesimo: il cileno ha infatti toccato (e smistato) una straordinaria quantità di palloni, rendendosi utile in fase di recupero al pari dell’infaticabile De Rossi.
Voglia d’attacco per Rodrigo Taddei che invece si è prodigato sulla fascia dove ha dato prova del suo repertorio brasiliano rinvigorito da una grinta niente male. L’attacco, condito dagli spunti di Totti, è volato grazie alla velocità di Vucinic, apparso in grande spolvero, con tanta voglia di giocare per sé e per i compagni. Sembra più che pronto per la sfida di domenica contro la Fiorentina.
Entusiasmi a parte, l’ultima parola non è ancora detta. Bisognerà infatti disputare il ritorno in terra friulana tra circa due mesi e c’è da scommetterci che i bianconeri di De Biasi non si arrenderanno, anzi, "ce la giocheremo ad Udine", ha promesso il tecnico.
La data della seconda gara è però slittata al 14 aprile per un cambiamento nell’organizzazione dei match che giustamente ha fatto storcere il naso a Ranieri e Montali. Proprio quest’ultimo, ai microfoni di Roma Channel, ha espresso il suo scetticismo: "non è una scelta straordinaria, non mi sembra giusto aspettare due mesi per giocare il ritorno". Gli fa eco il tecnico giallorosso: "dicono che vogliono ridare valore alla coppa Italia, così rischiano di screditarla".
(Marco Fattorini)