Ha la sua vignetta celebrativa per i Mondiali 2014. L’ha firmata il noto vignettista Valerio Marini e l’attaccante del Milan non ha perso tempo nel postarla sul suo profilo Instagram ufficiale. Il tema? Semplice: uno dei più inflazionati quando si parla di calcio e Brasile, ricorderete anche il celeberrimo spot di Ronaldo (il Fenomeno) nella stessa posa per uno spot di una nota azienda di pneumatici che era anche sponsor dell’Inter. La posa di Balotelli è la stessa: braccia larghe, maglia azzurra dell’Italia e numero 9, domina dalla montagna del Corcovado la città di Rio de Janeiro. Come la statua del Cristo Redentore, una delle sette meraviglie del mondo moderno con i suoi 38 metri di altezza; il simbolo più famoso e universale della città carioca. Sarà di buon auspicio?
Non poteva mancare il commento di Rino Gattuso nell’avvicinamento dell’Italia ai Mondiali Brasile 2014. Il campione del Mondo 2006 è stato intervistato da Sky Sport, e per prima cosa ha ammesso di ripensare ancora spesso alla semifinale con la Germania: “Nei momenti di difficoltà ripenso a quei momenti per ritrovare un po’ di serenità e tranquillità”. Come arriva invece la squadra di Cesare Prandelli al Mondiale brasiliano? “Deve partire dall’esperienza di Pirlo, Buffon e De Rossi, che hanno già vissuto i Mondiali e che sono stati protagonisti, assieme al sottoscritto, della grande vittoria azzurra del 2006. Io sarò a casa, con la trombetta in mano a tifare per i nostri colori. Sicuramente l’Italia non parte tra le squadre favorite ai Mondiali. Il Brasile ha qualche cosa in più e lo ha dimostrato lo scorso anno, durante la Confederations Cup. Inoltre, può contare sull’apporto del pubblico, che sarà come sempre molto caldo”. Cauto ottimismo, potremmo definirlo. Gattuso poi ha commentato anche il momento di Mario Balotelli, decisivo sia per gli azzurri sia per il Milan, e della società rossonera: “Ci sono troppe teste a decidere – ha detto molto chiaramente –. Balotelli invece ha dimostrato il suo talento”.
L’Italia ha rimediato una magra figura a Perugia. Contro il Lussemburgo, seconda amichevole di avvicinamento ai Mondiali 2014, è finita 1-1 (clicca qui per le pagelle della partita), un risultato che certamente non fa fare i salti di gioia. Continua la tradizione negativa di Cesare Prandelli nelle partite amichevoli; ma il Commissario Tecnico non si scompone più di tanto e non vuole creare troppi drammi. “Il collaudo non è fallito” ha detto appena dopo la gara. “Abbiamo cercato a tratti di fare quello che avevamo provato, del resto dovevamo farlo. Sapevamo di non essere più brillanti di così dopo tutto il lavoro svolto; dobbiamo migliorare, ma sono convinto che possiamo fare un grande Mondiale”. prandelli ha poi parlato dei singoli: “Montolivo ci manca perchè è con noi da tanti anni, ma stiamo valutando altre cose come la posizione di Candreva. Balotelli ha avuto palle gol anche nel primo tempo, ma con Cassano sta bene perchè c’è qualità. Verratti bocciato? Assolutamente no, aveva giocato 90 minuti sabato ed era giusto provare altri giocatori”. Riguardo il gol subito nel finale: “Abbiamo sbagliato totalmente le marcature sul calcio d’angolo”. L’Italia parte questa sera per il Brasile: domenica sera (ora di casa nostra) affronterà la Fluminense nell’ultima amichevole prima dell’esordio mondiale, fissato il prossimo 14 giugno contro l’Inghilterra.
Una delusione, ma in linea con le precedenti esperienze. L’Italia pareggia 1-1 contro Lussemburgo nell’amichevole di avvicinamento ai Mondiali 2014; ancora un segno X dopo lo 0-0 di Londra contro l’Irlanda, ma questa volta il passo falso è più grave. Intanto si giocava al Renato Curi di Perugia e dunque in casa, e per di più la caratura della squadra avversaria era tale da far pensare a una vittoria, e anche larga. E invece no: la Nazionale prosegue la sua tradizione negativa nelle amichevoli, da quando in panchina c’è Cesare Prandelli non siamo mai stati fortunati e brillanti (ricorderete il 2-2 contro Haiti appena prima della Confederations Cup di un anno fa, o lo 0-3 subito dalla Russia alla vigilia dell’Europeo). Il gol di Claudio Marchisio è stato illusorio: dopo soli nove minuti il Principino ha avviato un’azione da lui stesso conclusa, con un colpo di testa da pochi passi a schiacciare in rete un bel cross dalla destra di Balotelli. L’Italia però è finita lì: poche occasioni, poco mordente e qualche rischio corso che nel finale si è concretizzato nel clamoroso pareggio di Maxime Chanot. Il Commissario Tecnico dovrà rivedere qualcosa; d’accordo che non contava nulla, ma non è mai piacevole fare risultati di questo tipo e soprattutto l’esordio contro l’Inghilterra (che a sua volta ha i suoi problemi) si avvicina. Per quanto riguarda Marchisio, si tratta del terzo gol in Nazionale alla presenza numero 44: era già andato in gol nell’ottobre 2011 (contro la Serbia, qualificazioni europee) e nel giugno 2013, per l’appunto contro Haiti.
Nell’amichevole di questa sera contro Lussemburgo, Cesare Prandelli sperimenterà nuove soluzioni in vista dei Mondiali: per esempio, una novità è rappresentata dal fatto che Marco Verratti giocherà non in qualità di vice Pirlo ma di fianco al regista bresciano, come interno. “Due anni fa ci avevamo già provato” ha spiegato il Commissario Tecnico “ma l’avevo trovato piuttosto riluttante. Poi, man mano che il tempo passava, gli ho detto che non doveva porsi limiti e che le sue qualità potevano servire anche in altre zone del campo, non solo davanti alla difesa. Si è presentato al ritiro di Coverciano sapendo di potersi giocare il posto: stasera vedrete un nuovo Verratti”. E la possibilità è che lo vedremo anche ai Mondiali perchè, in caso di prova positiva, Prandelli potrebbe riproporlo investendolo dei gradi di titolare.
Anche Antonio Mirante va ai Mondiali. La decisione di Cesare Prandelli è arrivata in seguito agli infortuni occorsi ai due sostituti di Gianluigi Buffon, entrambi in allenamento: un tuffo è costato a Salvatore Sirigu una dolorosa contusione al costato che lo terrà fuori per almeno cinque giorni, mentre non sembra essere nulla di grave la botta presa da Mattia Perin in uno scontro con Cerci. Il Commissario Tecnico però vuole andare sul sicuro e allora sfrutta a suo vantaggio il regolamento, che permette di portare due giocatori come riserve e di tenerli in gruppo fino a 24 ore dall’inizio della prima partita dei Mondiali. Scaduto il termine, se i due non avranno sostituito nessuno dovranno necessariamente andare a casa. Andrea Ranocchia era già stato scelto come ventiquattresimo; domani sera sull’aereo per il Brasile salirà anche l’estremo difensore del Parma. Il 13 giugno vedremo se almeno dei due sarà entrato in gioco o se invece entrambi dovranno rientrare e fare il tifo da casa.
La Nazionale è a Perugia, dove questa sera l’Italia affronterà il Lussemburgo in amichevole. All’allenamento di ieri allo stadio Curi c’era un ospite illustre, il perugino d’adozione e campione del Mondo 2006 Marco Materazzi. Per lui una visita a diversi ex compagni, compresi quelli che con lui fecero parte della trionfale spedizione in Germania, e anche un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, nella quale l’ex difensore dell’Inter si è dichiarato molto ottimista circa le possibilità della squadra di Cesare Prandelli: “Questa Nazionale è da prime quattro, almeno sulla carta. L’Italia è vice-campione d’Europa e l’Europeo per me è un Mondiale senza Brasile e Argentina. Poi ci sono tante variabili e sempre qualche sorpresa, per carità: però l’Italia è fortissima, fidatevi. Non vedo punti deboli. A cominciare dalla difesa, che è quella della Juventus con due esterni come De Sciglio e Darmian: giovani, ma anche ottimi giocatori”. L’unico dispiacere per Matrix è l’assenza del suo erede in nerazzurro, Andrea Ranocchia: “Per quello che ha dimostrato negli ultimi due mesi, raduno compreso, lo avrebbe meritato. Paletta fino all’amichevole di Madrid aveva giocato benissimo, ma da allora in poi ha fatto meno bene di Andrea”. Promozione a pieni voti anche per il centrocampo: “Forse nessuna squadra ha qualità e quantità come l’Italia: Pirlo, Verratti, De Rossi, Thiago Motta, Marchisio. Chi ce li ha? Pirlo e Verratti sono due fenomeni, con la testa e con i piedi, e il pallone lo vogliono lì, sul loro piede: i fenomeni possono sempre giocare insieme”. Infine l’attacco: “Là davanti mi fido di Balotelli e di Cassano. Di Mario ci si può fidare perché arriva a questo Mondiale non spremuto e adesso deve solo goderselo. E perché nei momenti decisivi lui c’è sempre stato e io ne ricordo sempre uno, quel giorno a Parma quando vincemmo lo scudetto (18 maggio 2008, ndR): i gol li fece Ibra, ma lui per 70’ su un pantano giocò da esterno come Garrincha. Per Cassano il Mondiale era un sogno e se l’è preso: ora deve solo pensare a divertirsi in campo, e farà divertire. Giuseppe Rossi si sarà illuso, lo immagino e lo capisco. Però Prandelli è una garanzia perché non si è mai discostato dalle sue idee e oggi la sua è la Nazionale del possesso palla e della qualità anzitutto”.