Finisce 1-1 tra Genoa e Torino una delle più classiche partite per la salvezza. Ha prevalso la paura di perdere, il timore di osare troppo per avere tutto e ritrovarsi a fine gara senza niente in mano. Certo la grande occasione l’ha innanzitutto avuta il Torino, passato in vantaggio dopo 20 minuti; ma il pareggio immediato del Genoa aveva rimesso le due sfidanti su un piano di parità, che però è quello che è rimasto sino al termine. I numeri ci raccontano di un equilibrio: leggermente meglio il Grifone nel possesso palla (51%), nei calci d’angolo (7-6) e nelle conclusioni (12-11; in porta sei il Genoa, quattro il Torino), difensori granata che hanno dovuto lavorare leggermente di più (27 recuperi per Glik, 24 per Vives che oggi ha fatto da perno davanti alla difesa; 23 per Granqvist, 20 per Canini nel Genoa) e pallone che è stato giocato più dal Torino, che alla fine avrà 535 passaggi completati contro 529 del Genoa con percentuale di positività pari (62%) e ancora Vives a guidare la lista dei giocatori più precisi (48 palloni andati a buon fine, dietro ancora una volta Granqvist con 44, poi Bertolacci e Guillermo Rodriguez con 42). I rossoblu prevalgono nei dati relativi alla supremazia territoriale (9 minuti contro 8), e l’attacco alla porta che però vede una differenza dello 0,3%. E’ nella pericolosità che gli uomini di Delneri hanno un dato piuttosto superiore: 49,6% contro 42%. Insomma: il pareggio alla fine è il risultato decisamente giusto, perchè nessuna delle due squadre ha fatto più del compitino per portare a casa i tre punti. Immobile e Sgrigna si contraddistingono per i tiri in porta (sono 4 a testa, e il granata ha anche centrato una traversa nel finale), seguiti da Borriello e dall’onnipresente Vives con tre. L’arbitro Orsato non ha dovuto faticare più di tanto e alla fine è risultato ecumenico nei cartellini: tre gialli per parte.
: cross da sinistra di Birsa che gode di grande spazio, Rolando Bianchi svetta al centro della porta passando tra Moretti e Bertolacci (in profondo ripiegamento difensivo ma giunto in ritardo e fuori posizione) e infila di testa quasi girato di spalle alla porta, anticipando anche Sgrigna che era in zona e aveva tagliato verso l’area piccola, e approfittando del posizionamento sbagliato di Granqvist. calcio d’angolo per il Genoa dalla destra, la parabola è sul primo palo, corta ma prolungata da Gazzi che provava ad allontanare con la classica frustata all’indietro. Purtroppo per lui però il tocco diventa invece propizio per Granqvist che a due passi dalla porta non deve nemmeno staccare perchè si trova sostanzialmente il pallone sulla testa: tocco e rete dell’1-1 facile facile.
Gigi Delneri pensa positivo ai microfoni di Sky Sport: “La squadra ha avuto voglia di fare, abbiamo faticato fino in fondo e cercato la vittoria fino all’ultimo: questo deve servire da stimolo ai ragazzi per affrontare così la stagione, fino a maggio. Loro danno comunque tutto quello che hanno, il mercato adesso non mi interessa, se ne parlerà a gennaio. Il cambio di modulo ci ha fatto bene, perchè Vargas e Rossi avevano più spazio. Anche con il tridente però ho visto buone cose e penso che possiamo usare entrambi gli schieramenti. Le altre? Pensiamo a noi, il momento è delicato ma basta una serie di vittorie per ribaltare tutto”.
Anche Ventura non si può lamentare alla fine della partita: “Arrivavamo da un periodo difficile, che proseguiva dalla sconfitta contro la Roma: non era facile oggi. Abbiamo giocato contro una squadra che doveva per forza vincere, avevamo diversi infortunati e nonostante questo avremmo meritato di vincere più del Genoa. Non importa contro chi si fanno i punti, l’importante è arrivare il prima possibile a quota 40. Adesso arriva il Chievo, che ha vinto le ultime tre: non sarà facile. Intanto, faccio i complimenti alla mia squadra e a Rolando Bianchi”.