Oggi comincia la seconda e decisiva settimana del Torneo di Viareggio: già molte cose importanti sono successe – la prima fase ha ridotto le partecipanti da 48 a 16, e tra le “vittime” spicca il Milan – ma da oggi il margine d’errore si riduce ulteriormente: con gli ottavi di finale inizia la fase ad eliminazione diretta, e chi perde va a casa. Per analizzare quanto sta succedendo nella “Coppa Carnevale”, ma anche per parlare del momento del calcio giovanile in Italia, abbiamo parlato con Maurizio Costanzi, responsabile del settore giovanile del Chievo. Ecco cosa ha detto in questa intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.
Quali sono state le novità più interessanti della prima fase?
Sicuramente ha stupito la qualificazione del Vicenza, che in campionato non sta facendo molto bene e invece ha meritato il passaggio del turno. In negativo bisogna inevitabilmente citare il Milan, anche se i rossoneri hanno pagato caro una sola partita storta (la sconfitta 4-0 contro il Parma ndR): la formula del Viareggio lascia pochissimo spazio agli errori.
Troppe partite in poco tempo?
In effetti sette partite in due settimane – per chi arriva fino alla finale – sono davvero tante, e spesso le squadre arrivano in fondo spremute, anche perchè il clima e i terreni di gioco in questo periodo non sono certamente il massimo.
La formula quindi non la convince?
Ci sono probabilmente troppe squadre: 48 sono tantissime, e questo costringe ad adottare questa formula. Ma il vero problema è che la partecipazione delle squadre straniere non è molto qualificata.
Il Viareggio non è più quello di una volta?
Di certo mancano le grandi squadre europee: non ci sono squadre inglesi, tedesche, spagnole e francesi, e questo è un peccato anche per le nostre, perchè manca il confronto con le squadre straniere più importanti.
Da questo punto di vista può essere una bella idea la nuova Next Generation Series?
Sì, questa “piccola Champions League” che dura tutta la stagione può essere molto interessante, anche se al momento è troppo ridotta, con sole 16 squadre, e per l’Italia solo l’Inter (che si è qualificata per le semifinali ndR).
Il Viareggio resta quindi solo una vetrina italiana?
Rimane certamente un appuntamento importantissimo, però il confronto tra le italiane c’è già tutti i sabati in campionato.
Quali possono essere le favorite?
Di certo ci sarà una finale tutta italiana: le straniere superstiti (Pumas, Club Guaranì e Nordsjaelland ndR) non mi sembrano in grado di andare molto avanti. Le più forti sono ovviamente Juventus, Fiorentina, Inter e Roma, però attenzione alle sorprese, ad esempio il Parma che ha già eliminato il Milan.
Quest’anno si parla di più dei giovani, ed alcuni di loro (da Destro a Borini ed El Shaarawy) stanno effettivamente incidendo anche in serie A. Può essere il segnale di un cambiamento?
Il calcio italiano notoriamente fa fatica a dare spazio ai giovani, anche perchè da noi il risultato è l’unico obiettivo. Bisogna anche aggiungere che la mentalità italiana è piuttosto conservatrice in tutti i settori, perchè – dal lavoro alla politica – non è mai facile per i giovani imporsi. Quindi non posso fare altro che sperare che i begli esempi di quest’anno possano aiutare a dare più spazio ai giovani anche nel nostro calcio.
(Mauro Mantegazza)