Finisce 0-0 tra Chievo e Catania, ed è una partita bruttissima in cui non c’è assolutamente nulla da raccontare. Per il Catania si tratta della seconda giornata consecutiva in cui la gara scorre sui binari della noia, era già successo contro il Cagliari: la sensazione è che esattamente come l’anno scorso gli etnei abbiano inconsciamente abbassato la guardia dopo aver raggiunto il traguardo salvezza, ma è un gran peccato perchè la squadra ha qualità importanti e poteva davvero entrare a far parte della lotta per l’Europa. E’ una questione di maturità, la grandezza passa anche da aspetti mentali come questo. Decisamente più “grave” il discorso per il Chievo, che è ancora implicato nella lotta per non retrocedere e non si può permettere di sprecare gare interne con un avversario che non morde: le motivazioni dovrebbero far girare le gambe al doppio della velocità. Così non è stato, e bene è andata agli uomini di Corini che le inseguitrici non hanno approfittato della situazione: i punti di vantaggio restano 8, ma dalla prossima giornata non si può più scherzare. Andando ad analizzare i dati, si nota che il Chievo ha mantenuto di più il possesso palla (53%) e tirato 10 volte contro le 7 del Catania (3 e 2 le conclusioni nello specchio); ma si tratta di un vantaggio effimero, come anche quello della supremazia territoriale (10 minuti e mezzo contro quasi 10) e nella percentuale di attacco alla porta e pericolosità offensiva, dove si vedono tutti i limiti delle due formazioni, dato che i clivensi chiudono con, rispettivamente, 39,3% e 30,8% mentre gli etnei non superano il 30%. Insomma: partita da archiviare in fretta e francamente da sonno per chi l’ha guardata. Parlare dei singoli risulta difficile, ma possiamo notare come Marco Biagianti abbia giocato una partita a tutto tondo, fatta di 49 passaggi distribuiti ai compagni e 29 recuperi; Luca Rigoni si è preoccupato molto di far girare la squadra, ma nonostante 56 appoggi non è mai riuscito a dare l’impronta che voleva ai suoi.
I tiri sono stati tentativi più che altro abbozzati: ce ne sono due a testa per Barrientos, Cofie, Dramè e Thereau, ma l’uomo più pericoloso è stato Barrientos, per entrambe le squadre. Nel primo tempo l’argentino ha impegnato Puggioni con un bel colpo di testa, nel finale ha rischiato l’autogol saggiando i riflessi di Andujar. A parte questi due interventi, i due portieri sono rimasti assolutamente inoperosi: classica partita di fine stagione, la speranza è che nei prossimi turni di campionato spettacoli del genere si ripetano sempre meno. Eugenio Corini si presenta ai microfoni di Rai Sport e parla così del pareggio a reti bianche: “La salvezza ipotetica è a quota 42, noi dobbiamo sempre incamerare più punti possibili a partire dalla gara contro il Siena e poi con gli impegni contro Cagliari e Genoa. Abbiamo tante energie da spendere, oggi faceva molto caldo e questo ci ha un po’ bloccato, i ragazzi hanno comunque lottato fino alla fine e abbiamo concesso davvero poco, portando a casa un buon punto. Hanno vinto le difese, brave a velocizzare il gioco e interrompere le azioni avversarie”. Rolando Maran analizza così la partita ai microfoni di Rai Sport: “Il Chievo non ci ha concesso velocità, abbiamo sbagliato tanto, il primo caldo stagionale non ci ha fatto trovare ritmo. Si sono difesi bene e ci hanno messi in difficoltà, non ci siamo per niente riposati. Abbiamo provato a fare la partita anche nel finale, non siamo stati bravi a creare molte occasioni, le motivazioni però ci sono tutte”.