Diciamo la verità: Jose Mourinho e Arsene Wenger non si sono mai amati; perciò lepisodio di oggi nel corso di Chelsea-Arsenal, con un battibecco sfociata per fortuna soltanto in uno spintone (dellalsaziano al portoghese) rientra nei casi normali, o quanto meno non clamorosi. Del resto, come detto, si è trattato di poco; una discussione agitata, nientaltro. Gli atteggiamenti dello Special One nel corso degli anni hanno fatto epoca: memorabile rimarrà, in un Real Madrid-Villarreal, lesultanza proprio davanti alla panchina degli avversari che non la presero benissimo e innescarono una quasi rissa. Anche Wenger però non è da meno; due tipetti focosi insomma, con vecchie ruggini ancora da smaltire e risalenti al primo periodo di Mourinho al Chelsea ma anche allo scorso campionato, quando il portoghese aveva apostrofato il collega definendolo specialista in fallimenti. E rincarando la dose alla vigilia di questo match, specificando come non avesse la minima intenzione di chiedere scusa. Per la cronaca, oggi a Stamford Bridge si giocava per la settima giornata della Premier League e a vincere sono stati i Blues: 2-0, reti di Eden Hazard (su rigore) e Diego Costa. A scatenare la tensione a bordo campo è stato un duro intervento di Gary Cahill ai danni di Jack Wilshere, ancora sul risultato di 0-0. Wenger ha subito segnalato allarbitro, in maniera veemente, come il difensore inglese fosse meritevole di cartellino rosso (larbitro Martin Atkinson invece lo ha solo ammonito). Mourinho si è allora rivolto al quarto uomo facendogli notare latteggiamento dellalsaziano; il quale si è girato verso lo Special One e gli ha intimato di farsi gli affari suoi. Cè stato uno spintone, poi la cosa è finita lì. Alla fine il Chelsea vince e si porta a casa i tre punti; a Wenger e allArsenal resta lamaro in bocca, lalsaziano quantomeno si può consolare sapendo che ci sarà una partita di ritorno