Meno cinque. Il big-match di San Siro tra Milan e Juventus si avvicina. Entrambe hanno vinto nell’ultimo turno, la Juventus soffrendo, il Milan passeggiando, ma il momento generale sembra tutto sommato positivo per entrambe. La formazione di Allegri è apparsa rigenerata, soprattutto dopo il poker rifilato ad un piccolissimo Arsenal, mentre gli uomini di Conte, anche quando non sono brillanti, non cedono mai del tutto (clicca qui per leggere anche l’analisi di Beccantini). I due precedenti stagionali pendono dalla parte di Madama, vittoriosa sia in campionato all’andata che in Coppa Italia: “Ma non peseranno – ci dice sicuro il giornalista Enrico Currò – Anzi, potrebbero pesare, ma in positivo per il Milan, che cercherà di sicuro di non ripetere gli stessi errori”. Con il collega di Repubblica – che ha accettato di intervenire in esclusiva per IlSussidiario.net – abbiamo analizzato i temi più caldi della super-sfida al vertice, con un occhio di riguardo al fronte rossonero.
Currò, come sta il Milan, a pochi giorni dallo scontro diretto?
Apparentemente molto bene, soprattutto dal punto di vista fisico. Si vede che sta iniziando a pagare la preparazione, che evidentemente era finalizzata ad avere la squadra al massimo della condizione in questo periodo dell’anno.
Le ultime uscite cos’hanno detto, secondo lei?
Che il Milan ha avuto grossi meriti nel centrare le sue vittorie, ma ha incontrato pure un’Udinese in netto calo, un Arsenal che ha esibito una prestazione sconcertante, e un Cesena che è ultimo in classifica non per caso.
Dunque, bando all’ottimismo?
No no, la squadra, oggettivamente, sta molto bene. Dico solo che bisogna valutare i risultati con estremo equilibrio. La verità, come sempre, sta nel mezzo.
Va di moda l’adagio che recita così: ‘Milan più forte come rosa, Juve più motivata e cattiva’. E’ d’accordo?
La rosa del Milan, al completo, è effettivamente più forte, ma mi sembra un discorso puramente teorico, specie se andiamo a guardare la lista degli indisponibili in casa rossonera. E’ chiaro che Allegri ha più opzioni in attacco, ma in uno scontro diretto ci possono essere tanti fattori da tener presente, non ultimo il campo di San Siro, che è un po’ la variabile impazzita.
In che misura, secondo lei, peseranno i due precedenti stagionali, che hanno sorriso entrambi alla Juventus?
Peseranno in positivo per il Milan, che dovrà cercare di trovare finalmente i rimedi per arginare i punti di forza dell’avversario. Allegri dovrebbe aver fatto tesoro delle due sconfitte. Ad esempio, anche se non si gioca mai per bloccare un solo avversario, è evidente che il tecnico rossonero dovrà inventarsi qualcosa per limitare Pirlo, che quest’anno si sta esprimendo quasi sempre su livelli altissimi. Se blocchi lui, blocchi quasi il 50% della Juventus.
Tatticamente che Milan si aspetta?
Un Milan che sappia sfuggire al pressing altissimo della Juve. Le opzioni a disposizione sono due, in questi casi: o cerchi di correre più dell’avversario, oppure devi esibire un fraseggio corto e veloce, cercando di passare la palla sempre al compagno più vicino. E’ un gioco che puoi fare tranquillamente, se hai a disposizione dei brevilinei come Robinho o Emanuelson.
Giovedì sapremo se Ibrahimovic sarà o meno della gara: come cambierà la squadra con o senza di lui?
Cambierà tantissimo, ma soprattutto sotto il profilo psicologico, della sicurezza. Sotto il profilo tattico, invece, non credo che cambi molto, Allegri metterà in campo, comunque, due attaccanti forti, ora che ha recuperato pure Pato. Certo, se giocherà, Ibra sarà molto carico, anche perché vorrà farsi perdonare la sciocchezza commessa contro il Napoli. Si dice che non sia decisivo nei big-match, ma questo potrebbe valere, forse, a livello internazionale (Arsenal escluso), non certo a livello nazionale, dove mi pare la differenza la faccia sempre, eccome.
Come giudica i battibecchi arbitrali di questi giorni? Tra allenatori e dirigenti, non si può dire che si siano risparmiati sul tema…
Io credo che in generale le polemiche facciano parte del calcio, non la vedo come una cosa completamente negativa. L’importante è che non siano livorose; al contrario, se sono spiritose, servono anche a stemperare la tensione. Ad esempio, ricordo quella volta che Totti fece il quattro con le dita, rivolto ai giocatori della Juve: lì non ci vidi nulla di male. Basta, ovviamente, che non si esageri, anche per non esacerbare gli animi delle tifoserie. In definitiva, una sana antipatia tra le parti ci può stare: non bisogna essere buonisti a tutti i costi.
Sarà una sfida decisiva, a suo avviso?
No, manca ancora troppo, ma questo, comunque, dovrebbe favorire lo spettacolo. Non essendo decisiva, penso che le due squadre giocheranno in maniera assai spregiudicata.
Se la sente di fare un pronostico?
Sì, credo che finirà in parità, anche perché vedo molto equilibrio. Secondo me nel primo tempo proveranno entrambe a superarsi. Se nessuna delle due prevarrà, a lungo andare capiranno che, tutto sommato, un punto non sarebbe da disprezzare.
(Alessandro Basile)