1-1 (1-1)
Filippini (L) al 26′, Legrottaglie (J) al 42′ p.t.
(3-5-2): Rubinho; Perticone, Knezevic, Diniz; Raimondi (15′ s.t. Marchini), Pulzetti (36′ s.t. Moro), Mozart, Filippini, Vitale; Bellucci (41′ s.t. Di Gennaro), Lucarelli. (De Lucia, Bergvold, Bernardini, Danilevicius). All. Cosmi.
(3-4-1-2): Buffon; Legrottaglie, Cannavaro (6′ s.t. Zebina), Chiellini; Caceres, Candreva, Felipe Melo, Grosso (30′ s.t. De Ceglie); Diego; Amauri, Del Piero (39′ s.t. Giandonato). (Manninger, Marrone, Giovinco, Paolucci). All. Zaccheroni.
Brighi.
Serata fredda, terreno in buone condizioni. Spettatori:15mila circa. Espulso al 37′ s.t. Felipe Melo per doppia ammonizione. Ammoniti: Mozart, Cannavaro, Perticone, Lucarelli. Recupero: 2′ p.t.; 5′ s.t.
Buffon 6 incolpevole sul gol, per il resto è ordinaria amministrazione, neutralizza in due tempi un insidioso tiro di moro.
Legrottaglie 6,5 il migliore del reparto difensivo, schierato centrale nella difesa a tre sfodera una prestazione sopra le righe. Suo il gol che consente ai bianconeri di agguantare il pareggio al 41 minuto con un incornata vincente su una punizione di Diego dalla tre quarti.
Cannavaro 5 prestazione scialba del capitano della nazionale, schierato sul centro destra nello scacchiere difensivo, quasi mai a suo agio in una posizione che non occupava dai lontani tempi di Parma. Al primo minuto della ripresa finisce sul taccuino del signor Brighi, al 5 è già sotto la doccia, Zaccheroni gli preferisce Zebina.
Chiellini 5,5 Zaccheroni affida le chiavi della difesa a Legrottaglie, l’ex livornese lo schiera sulla a sinistra nella difesa a tre, senza dubbio non è il Chiellini stoico che conosciamo tutti, ma rimane la vera anima di questa squadra, uomo carismatico da cui non si puo prescindere.
Caceres 5 il giovane uruguagio palesemente sotto tono, soffre le folate offensive del giovane Vitale, scarso è anche il suo supporto alla fase offensiva. Le attenuanti ci sono tutte, nasce centrale difensivo, poi inventato terzino, ora schierato tra i 4 di centrocampo, assolutamente fuori ruolo. Impresentabile
Grosso 5,5 quasi mai sul fondo, i cross dell’ex “cosmiano” sono solo un pallido ricordo, timido e insicuro, non contribuisce quasi mai alle folate offensive dei bianconeri. La maledizione della fascia sinistra continua.
Candreva 6 ritorna a Livorno da ex, intraprendente e volenteroso, ma soffre la crisi dell’intero reparto, stretto nella morsa dei “cani” sguinzagliati dal buon Cosmi, vedi Pulzetti e Filippini sempre pronti al sacrificio e a disturbare la manovra avversaria.
Melo 5,5 un primo tempo niente male per il brasiliano, rinvigorito dalla cura Zac, ma ancora troppo lontano dal giocatore che si era messo in mostra a Firenze guadagnandosi la nazionale con una facilita disarmante. Ci pensa da solo a complicarsi la vita espulso al 37 minuto della ripresa, per il resto non è un regista ed è inutile pure redarguirlo per compiti non suoi.
Diego 6 non lo si vede quasi mai tra le linee, in costante ricerca di una collocazione tattica che ancora non ha. Svaria un po’ a sinistra un po’ a destra a raccattare palloni da fornire alle punte. Grande volontà e senso di sacrifico almeno su questo non gli si può rimproverare nulla.
Del Piero 5 lo si vede solo su un paio di punizioni, per il resto nulla o quasi. Assolutamente inconsistente, figlio anche di una preparazione fisica non ottimale, e di schemi e trame di gioco che ancora faticano ad entrare nei meccanismi Juve. Non è l’unico problema ma è uno dei problemi.
Amauri 5,5 Abbandonato al suo destino, è sempre avulso dal gioco, non riesce a dare una sua impronta al match, paga la totale assenza di una trama di gioco e gli scarsi inserimenti dei centrocampisti, destinato sempre al lavoro sporco.
Zebina 6 entra al 5 minuto della ripresa e sostituisce uno scialbo Cannavaro.
De Ceglie SV sostituisce Grosso al 30 della ripresa
Giandonato SV subentra a Del Piero al 38 minuto della ripresa
(Mario Lorenzo Passiatore)