? Tutt’altro che tramontata è la strada che porta verso Fioranelli. Il protagonista indiscusso delle cronache dell’ultimo mese e mezzo, secondo quanto riferito dall’agenzia Radiocor del Sole 24 Ore, L’agente Fifa e l’imprenditore austriaco Volker Flick avrebbero intenzione di chiudere, a stretto giro di posta, l’affare-Roma. A pochi, pochissimi giorni fa risalirebbe un’offerta per rilevare il 60% del pacchetto azionario del club di Trigoria. Offerta che, accompagnata dalle adeguate garanzie bancarie, il gruppo avrebbe fatto pervenire attraverso lo studio legale Irti direttamente alla famiglia Sensi, a cui potrebbe rimanere una quota vicina al 7%. Inevitabilmente l’offerta, se confermata, porterebbe all’esito della vicenda. Positivo o negativo che sia.
In principio fu la coppia Fioranelli-Flick (quello ‘sbagliato’). A seguire, la girandola dei nomi ha visto passare sotto la luce dei riflettori Tamraz, gli imprenditori romani Angelini, Angeletti e la famiglia Caltagirone, ancora Fioranelli ? mai realmente uscito di scena ? e misteriosi fondi libici. Oggi, più di quando quarantatre giorni fa si è parlato per la prima volta di un cambio di rotta, la situazione appare intricata. Sarà decisivo il ruolo di Mediobanca, incaricata dai Sensi della ristrutturare del debito, ma ancora in attesa di conoscere attraverso una comunicazione ufficiale le intenzioni della famiglia. Vendere o meno la Roma? Questa la domanda. Mediobanca attende risposte da parte di Italpetroli. Risposte che attualmente tardano ad arrivare. La ristrutturazione del debito deve passare necessariamente attraverso varie fasi. Una di queste, non può non prevedere la cessione di alcuni assets ? strategici e non ? della Compagnia Italpetroli. In questo momento, l’unico che sembra garantire il cash-in necessario per ripianare il debito verso UniCredit, è la Roma. E, proprio per la Roma, nelle ultime ore sembra tornata in auge la pista libica, in attesa di capire se il piano di rientro sottoscritto dalla famiglia Sensi con la banca il 18 luglio di un anno fa potrà essere ridiscusso.
Proprio Mediobanca è l’advisor scelto dalla Libia per eventuali investimenti in Italia. Investimenti avviati concretamente il 17 ottobre scorso con un’operazione da quasi un miliardo di euro, per accrescere la partecipazione della Central Bank of Libia e del Libyan Investment Authority in UniCredit fino al 4,9% delle azioni. Un investimento importante, a cui ha fatto seguito l’inserimento tra i vicepresideti dell’istituto bancario del Governatore della Banca Centrale di Libia, Farhat Omar Begdara. Libia, Mediobanca, UniCredit. E la Roma. Dall’ambasciata libica in Italia, oggi, è arrivata una conferma da un portavoce del consigliere Khetrish: «Ogni progetto valido e fruttuoso è di nostro interesse e la Roma rientra tra questi». Un’apertura netta, che inserita nel contesto di queste ore potrebbe assumere contorni importanti.
? Nel frattempo, sul tavolo di Trigoria, si gioca un’altra partita importante per le sorti a venire della squadra. Dopo le dichiarazioni pacifiche di Spalletti sabato in conferenza, in cui per la prima volta il tecnico è sembrato meno evasivo rispetto alle ultime settimane sulla possibilità di rimanere nella capitale, oggi si è registrata una nuova sterzata. Il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli ha aperto ufficialmente all’uomo di Certaldo, inserendo «Spalletti nell’elenco dei nomi», per la panchina dell’Olimpico torinese. A piazza Galileo Ferraris aspettano il colloquio Sensi-Spalletti che potrebbe andare in scena mercoledì. Il tempo per le decisioni stringe. La prossima stagione, per la Roma, comincerà prestissimo. Tra ventotto giorni, per l’esattezza, con il raduno a Trigoria in vista della partenza per Riscone di Brunico, sede del ritiro estivo.
(romanews)