Poco dopo la prima invasione di campo se ne è verificata un’altra, sempre da parte di un tifoso albanese che è riuscito a sgattaiolare in campo. Si è trattato di un’altra situazione pacifica: l’uomo ha abbracciato un paio di giocatori dell’Albania e mostrato con orgoglio la maglietta recante il simbolo della nazione balcanica.
Video Italia-Albania: a metà del secondo tempo si è verificata una pacifica invasione di campo. Un tifoso albanese è riuscito ad escludere la sorveglianza attorno al campo ed è entrato sul terreno di gioco con la bandiera della sua nazione in mano. Inginocchiatosi ha ricevuto l’abbraccio del capitano Lorik Cana, che lo ha poi invitato ad abbandonare il campo. L’invasore è stato poi accompagnato fuori dagli steward senza opporre resistenza; nei minuti immediatamente successivi altri due tifosi albanesi lo hanno imitato, entrando in campo per abbracciare i propri giocatori.
L’Italia ha battuto per 1-0 l’Albania a Genova con un gol del blucerchiato Stefano Okaka, che ha bagnato con un gol il suo debutto in Nazionale (clicca qui per il video di gol e highlights). Per il giocatore della Sampdoria sarà una notte indimenticabile, ma probabilmente nella memoria collettiva resterà soprattutto il duro sfogo di Antonio Conte. Ecco infatti le dichiarazioni del c.t. nella conferenza stampa post-partita a Marassi: “Su sei partite ne abbiamo vinte cinque e pareggiata una, ma c’è un lavoro importante da fare in un momento ancora più difficile di quello che pensassi. Mi aspettavo infatti più partecipazione da parte di tutti, invece ho visto poca disponibilità a collaborare per la Nazionale. Quando la vivi da allenatore di club, pensi molto a te e poco agli altri, ora che sono c.t. quando mi va bene lavoro con questi ragazzi per nove giorni, e la prossima volta potrebbe essere fra quattro mesi. Eppure mi si chiede di dare un input al calcio: allora mettetemi nelle condizioni di farlo. Io so solo lavorare: testa bassa e pedalare, chi vuole seguire segue. L’importante è che tutti capiscano a che punto siamo: dobbiamo lavorare tanto per qualificarci agli Europei e poi creare in quel mese una “macchina da guerra”. Dopo tre mesi e altrettanti raduni, inizio ad avere le idee chiare: tutti dicono che è un momento particolare per il calcio italiano, ma poi ti giri e sei solo. Quando iniziamo ad avere amore nei confronti della Nazionale? Cerchiamo di dare un’impronta alla squadra, mentalità e intensità in 8-9 giorni, e magari qualcuno storce pure il naso. C’è mancanza di considerazione: la Nazionale è vista come un fastidio. A parole ‘facciamo di qua, facciamo di là’: ma facciamo cosa? Io voglio i fatti”. Un monito che vi proponiamo nella seconda pagina di questo articolo:
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