Fabio Fognini accede al terzo turno di Montecarlo, il primo Master 1000 della stagione sulla terra. Il sanremese, dopo aver vinto il derby contro Andreas Seppi nel primo turno, si è liberato anche dello spagnolo Albert Ramos; numero 67 ATP, Ramos non costituiva un grosso problema per il nostro tennista, che però nel corso della carriera ha più volte mostrato di avere pause mentali e atteggiamenti “disfattisti” che ne hanno limitato il talento. Oggi invece nessun timore di distrazioni: il punteggio in un’ora e 38 minuti per il numero 32 al mondo, che ora però troverà sulla sua strada un osso duro come il ceco Tomas Berdych. Il pronostico è decisamente contrario, ma non chiuso: Berdych infatti dà il meglio di sè su altre superfici (cemento, ma anche erba: è arrivato in finale a Wimbledon nel 2010), mentre Fognini è nel suo ambiente naturale e potrebbe togliersi grosse soddisfazioni (troverebbe poi Cilic o Gasquet, con la seria possibilità di arrivare fino in semifinale). Oggi esordivano anche i big: tutto facilissimo per Rafa Nadal che, a dispetto delle continue dichiarazioni di modestia (“non posso essere io il favorito, per me è come ripartire da zero”) si è sbarazzato in un’ora e due minuti dell’australiano Matosevic, tremando solo (si fa per dire) in apertura di secondo set quando ha concesso il servizio all’avversario. Nadal va a caccia del nono titolo consecutivo nel Principato: ora affronta il tedesco Kohlschreiber e, in caso di vittoria, avrebbe strada quasi aperta verso la semifinale (Florian Mayer o il talento in crescita Dimitrov). Ha faticato decisamente di più Novak Djokovic, costretto al terzo set dal veterano Youzhny: il numero 1 del ranking ATP ha avuto un’inizio terribile andando sotto di due break, ne ha recuperato uno ma ha comunque perso il set, poi ha dominato il secondo parziale ma ha dovuto nuovamente sudare per imporsi 6-4 al terzo. Una partita da due ore e 15 minuti che potrebbe avere ripercussioni al prossimo turno, quando molto probabilmente il serbo incontrerà Juan Monaco.