Non c’è l’ha fatta a strappare la maglia rossa a Christopher Horner, che ha così praticamente vinto la Vuelta 2013. Nella ventesima tappa Aviles – Alto de Angliru di 142,2 chilometri il corridore siciliano ha cercato più di una volta di superare il corridore statunitense, che però l’ha staccato al termine di questa durissima frazione in salita di 28 secondi. Ora Horner comanda in classifica generale con 37 secondi su Nibali, 1’36 Alejandro Valverde, 3’22 su Joaquin Rodriguez, entrambi spagnoli e 7’11 su Nicolas Roche, irlandese. Domani conclusione della Vuelta con l’ultima tappa della corsa spagnola Leganes – Madrid, la passerella finale per Horner. Un risultato a sorpresa quindi con il corridore statunitense di 42 anni, una grande prova di Nibali a cui però è mancato qualcosa. Forse il fatto di aver indossato troppo presto la maglia rossa di leader della classifica generale non l’ha aiutato. Per parlare di Vuelta abbiamo sentito Claudio Chiappucci. Eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Horner vincitore della Vuelta se l’aspettava? Nessuno se l’aspettava. E’ possibile andare così forte a 42 anni?
Se ha vinto, vuol dire che è possibile, adesso vanno di moda i vecchietti nel ciclismo. Horner correva con me, era un tipo un po’ pazzerello. Non pensavo certo che migliorasse così tanto verso la fine della sua carriera.
Cosa ha avuto di più il corridore statunitense?
Ha dimostrato di andare forte in salita, di essere un vero scattista. Di solito col passare degli anni si acquista fondo e si perde invece in scatto, invece lui ha unito le due cose. E poi ha saputo gestire la corsa in modo eccezionale. Vedremo adesso cosa farà in futuro, sono curioso di vederlo al Tour de France l’anno prossimo.
In cosa è mancato Nibali?
Ha avuto poco fondo, gli è mancata questa caratteristica che nel ciclismo è molto importante. Poi secondo me non si è presentato nel modo migliore alla Vuelta. Dopo il successo al Giro si è un po’ lasciato andare, ha festeggiato magari troppo questa vittoria. Forse è stato anche sbagliato indossare la maglia di leader della Vuelta troppo presto. In una Vuelta dura e piena di salite come quella di quest’anno può essere stato anche un errore che Nibali ha pagato caro.
Nibali non è un campione, non è pronto per il Tour de France?
No aspettiamo a dire questo, intanto ha vinto il Giro. Sicuramente io l’avrei visto meglio al Tour quest’anno che alla Vuelta, anche con campioni del calibro di Froome. Un palcoscenico più importante.
Valverde, Rodriguez, Roche: chi meglio dei tre?
Valverde negli ultimi anni è diventato forte anche nelle gare a tappe. A me piace molto anche per le corse in linea. In un Mondiale duro come quello di quest’anno bisognerà tenerlo molto in considerazione. Roche è il figlio di Stephen Roche. E’ un corridore irlandese che ha fatto bene alla Vuelta di quest’anno col quinto posto in classifica generale finale. E’ migliorato molto nelle gare a tappe, con il primo buon risultato che ottiene. E’ decisamente in crescita.
(Franco Vittadini)