, Melbourne Park. E’ la mezzanotte, o giù di lì: Stanislas Wawrinka ha appena vinto il suo primo torneo dello Slam, gli Australian Open. Ha battuto in finale Rafa Nadal, il numero 1 al mondo, con il punteggio di . Una partita lampo: qui si ricordano ancora della maratona epica tra lo stesso Nadal e Novak Djokovic, targata 2012. Questa è durata appena 2 ore e 21 minuti: il minimo sindacale. All’alba dei 28 anni Stan the Man centra un Major: ed è un risultato storico e a sorpresa, che lo rende il primo svizzero del ranking ATP da domani (lo sarebbe stato anche se avesse perso) ma soprattutto il terzo tennista del globo. Avete capito bene: Stanislas Wawrinka, uno del quale si era detto, si diceva, che avesse talento, colpi e potenzialità, ma non riuscisse a esprimerli. Uno che la sua prima semifinale Slam l’aveva ottenuta quattro mesi fa, a Flushing Meadows. Uno che contro Rafa aveva un impietoso 0-12 nei precedenti, e soprattutto non aveva mai vinto un set quando dall’altra parte della rete c’era il maiorchino. Che lo aveva triturato nei quarti del Roland Garros 2013, andando poi a vincere il dodicesimo Slam. Da lì è iniziata la rincorsa di Stan: una semifinale agli Us Open persa per il rotto della cuffia contro Novak Djokovic sembrava l’ultima occasione persa per restare davvero nella storia. Perchè nel frattempo Nadal tornava grande, Murray era maturato, Djokovic entrava in uno stato di grazia sconosciuto a tutti, e soprattutto anche Roger Federer risaliva la corrente con l’obiettivo concreto di prendersi un ultimo grande trofeo. E invece no: dal gruppo dei grandi favoriti è uscito Wawrinka da Losanna, capace finalmente di domare Djokovic che lo aveva battuto al quinto set anche in Australia, un anno fa. Capace poi di vincere una battaglia di servizi e colpi vincenti contro Tomas Berdych, e di presentarsi lucido alla finale sulla Rod Laver Arena. “Crollerà per la pressione”, dicevano in molti; non gli davano credito nemmeno dopo essere sopravvissuto a un quarto set perso dal giocatore più di rimonta che ci sia, dopo essere uscito vincente 9-7 al quinto. “C’è Nadal dall’altra parte della rete”; Nadal che aveva distrutto Federer nonostante una vescica sulla mano che impedirebbe a chiunque altro di tenere anche solo la racchetta in mano. Non è andata così: 53 vincenti a 19, un impressionante 87% di realizzazione sulle prime di servizio. Se giochi così, anche 46 errori gratuiti scompaiono. Ed è accaduto quello che non ti aspetti: dalla battaglia di nervi è uscito vincitore Wawrinka, che l’unica pausa se l’è concessa sul 2-0, quando Rafa infine ha fatto valere la sua superiorità ed è volato 3-0 e 4-1, riaprendo uno spiraglio. Subito chiuso: fino al 3-3 tutti, diciamo molti, hanno pensato che lo spagnolo sarebbe infine risorto, avrebbe forzato il quinto set e lì vinto lo Slam numero 14, andando così ad eguagliare Pete Sampras. Niente di tutto questo, anzi sul 4-3 il break lo ha fatto Stan, e tanti saluti alle 4 opportunità sprecate da Rafa per strappare il servizio all’avversario. Dopo l’ultimo dritto vincente Wawrinka ha esultato come se avesse vinto un torneo ATP 250; a 28 anni le ha viste tutte, e se anche questo è il suo primo Slam lo spazio per le emozioni ci sarà magari dopo, in privato. Che sia il primo di tanti, è l’augurio di tutti: nel frattempo il momento è epocale, perchè Wawrinka spezza una striscia di 16 Major nei quali aveva sempre vinto uno dei Top 4. Era dagli Us Open 2009 (successo di Juan Martin Del Potro) che uno dei quattro principali tornei non era appannaggio di Nadal, Djokovic, Federer o Murray. Forse oggi i grandi quattro non ci sono più; forse sono rimasti in tre da quando Roger il Re ha smesso di vincere. O forse, semplicemente, sono ancora in quattro; l’ultimo arrivato è sempre svizzero, ma si chiama Stanislas Wawrinka. (Claudio Franceschini)
A Melbourne sono arrivati fino alla finale degli Australian Open di tennis uno spagnolo e uno svizzero: ma se l’iberico è il prevedibile Rafa Nadal, l’elvetico è Stanislas Wawrinka. Dunque, ad assegnare il trofeo del primo torneo stagionale del Grande Slam sarà la finale Nadal-Wawrinka, che comunque non possiamo definire sorprendente, anche se probabilmente nessuno si aspettava un’eliminazione così precoce del detentore che negli ultimi anni aveva dominato Down Under, cioè il serbo Novak Djokovic. Nessuno può sorprendersi di ritrovare in finale Nadal, che da quando è tornato nel circuito ha ripreso a dominare ed è sempre più solidamente al primo posto del ranking Atp (dopo questo torneo ancora di più, perché dall’anno scorso non difendeva nemmeno un punticino). Il suo cammino è stato ottimo nonostante le vesciche ad una mano – sulle quali si è discusso molto – con la perla della vittoria in semifinale in tre soli set su un Roger Federer che comunque può consolarsi essendo tornato su ottimi livelli. Eliminato uno svizzero in semifinale, ecco un altro elvetico in finale: merito di Wawrinka, che è arrivato fino all’atto finale di questo torneo dello Slam e lunedì sarà ricompensato dal computer scavalcando in classifica l’eccellente connazionale (comunque vada a finire la finale). Il pronostico è tutto per Nadal, anche per la maggiore attitudine del campione ad affrontare partite così importanti, anche se il numero 1 ha vinto gli Australian Open solamente una volta nel corso della sua carriera. Come al solito potrete seguire anche la partita che metterà fine al torneo su Eurosport (canale 211 del pacchetto Sky, disponibile anche nel pacchetto Mediaset Premium). Se non potrete mettervi davanti a un televisore, ma vorrete comunque godervi il grande tennis, ricordiamo la possibilità dello streaming video tramite Sky Go oppure Premium Play, servizi gratuiti riservati agli abbonati delle tv satellitare o digitale terrestre; è disponibile anche Eurosport Player, servizio offerto direttamente dal canale pan-europeo (ma con un pagamento aggiuntivo). Non mancano poi le informazioni via web: il sito ufficiale dello Slam, www.ausopen.com, mette a disposizione il live score per essere aggiornati sui punteggi e le statistiche del match, oltre a video con gli highlights delle partite e interviste ai giocatori. Inoltre c’è Twitter, con l’account ufficiale del torneo (@AustralianOpen) e quello del circuito maschile (@AtpWorldTour). Scopriremo dunque chi sarà il nuovo re d’Australia, che farà compagnia alla regina cinese Na Li, vincitrice ieri del torneo femminile battendo in finale in due set (punteggio 7-6 6-0) la slovacca Dominika Cibulkova, a cui spetta comunque il titolo di rivelazione del torneo.