Si sta sciogliendo il mistero legato alla sesso di Caster Semenya, medaglia d’oro ai mondiali di atletica di Berlino. L’atleta sudafricana aveva dominato gli 800 metri ma il suo fisico poderoso e il suo aspetto mascolino avevano fatto discutere a lungo. I test di genere condotti sulla 18 enne avrebbero svelato il mistero: Caster è un ermafrodito, non avrebbe nè utero nè ovaie, e avrebbe testicoli interni, fatto che spiegherebbe i livelli di testosterone tre vole superiori a quelli normali per una donna
La Iaaf (International Association of Athletics Federations) ha ricevuto il risultato dei nuovi test questa settimana, ma si riserverebbe di dare la notizia ufficiale prima di aver fatto verificare nuovamente i risultati a un’altra equipe medici. Pierre Weiss, segretario generale Iaaf, ha commentato così «è chiaro che si tratta di una donna, ma forse non al 100%». Quella della Semenya non sarebbe comunque di una frode, quindi difficilmente verrà rivista la classifica della gara dei Mondiali. Il caso è evidentemente delicato e i dubbi riguardano più che altro il futuro agonistico dell’atleta: potrà ancora partecipare alle gare femminili?
Tra l’altro il suo non è un caso isolato: nella storia dell’atletica ci sono molte storie di atlete dalla sessualità dubbia. Dalla polacca Stella Walsh, regina dello sprint degli anni ’30: alla morte si scoprì che aveva anche organi maschili. O Heidi Kreiger, lanciatrice della Ddr che divenne uomo a causa degli steroidi, fino alla truffa di Hermann Ratjen, che Hitler fece gareggiare con le donne alle Olimpiadi di Berlino visto il suo aspetto poco maschile. Lei fu scoperta qualche anno dopo a causa della barba dopo una notte di viaggio…