Oreste Cinquini, da anni nel mondo del calcio, non ha dubbi. Alberto Gilardino è uno dei più forti centravanti oggi in circolazione. Lui del resto può parlare a ragione, avendo creduto fortemente nell’attaccante piemontese, quando giocava nel Parma. Era la stagione 2004 -2005 quando Cinquini era direttore sportivo della squadra emiliana e Gilardino segnò 23 reti. L’allora dirigente ducale diede fiducia assieme a Prandelli a questo centravanti. Tanto è vero che Cinquini e il Gila sono rimasti fin da allora in buoni rapporti. E ora che il bomber viola sta facendo sfracelli in Nazionale un po’ di merito va anche a lui. A lui, in esclusiva per ilsussidiario.net, abbiamo chiesto di tracciare un profilo del bomber viola.
Cinquini, Gilardino è esploso con lei…
Si è vero nella mia stagione a Parma Gilardino segnò ben 24 reti. E’ stato l’anno della sua esplosione. Gli anni di Parma per Gilardino sono stati molto importanti.
Quali sono stati i motivi?
Prima si sentiva in competizione con Adriano. La forza mia e di Cesare Prandelli è stata quella di avergli dato completamente fiducia. Fiducia che è stata interamente ripagata.
Come cercava di porsi nel rapporto con lui?
Gli parlavo molto, lo coinvolgevo non soltanto sul piano tecnico, instaurando un rapporto che andasse anche al di là della sua professione di centravanti.
Anche Prandelli è stato importante per Gilardino…
Prandelli è un grande allenatore, sia sul piano tecnico che su quello tattico. E poi sa comprendere i suoi giocatori sotto il profilo psicologico. Molto del merito per la carriera di Gilardino va proprio a lui.
Come giudica la sua rinascita a Firenze?
Gilardino è stato sempre un grande centravanti. Non dimenticatevi che è campione del mondo. Forse al Milan soffriva del dualismo con Inzaghi. Ma Alberto è un grande, sia come calciatore, che che come uomo.
Lei è rimasto in contatto con Gilardino?
Sì ci sentiamo ancora. Si è stabilito un bel rapporto sin dai tempi di Parma che prosegue anche adesso.
Ma secondo lei Gilardino è da grande squadra?
E’ da grande squadra, Gilardino è un centravanti a cui non manca proprio niente. Certo non è un leader, ma se gli viene dato lo spazio che merita le prestazioni come quella di Dublino con l’Irlanda o come quella contro Cipro sono la normalità per lui.
I suoi punti di forza quali sono?
Sa tenere palla e fare alzare la squadra. E poi è utile anche nel gioco senza palla, aiuta sempre la squadra.
I suoi punti deboli?
Forse non ha lo scatto immediato, è più bravo in progressione. Questo è il suo limite.
A quale centravanti del passato assomiglia?
Direi che ha molte analogie con Bierhoff
E a quali centravanti del presente?
Lo vedo molto simile a Gomez, l’astro nascente del calcio tedesco.
E’ contento di questo suo momento?
Mi fa molto piacere. Alberto è un professionista serio, agli allenamenti è il primo a presentarsi e l’ultimo ad andarsene. Un esempio di serietà e compostezza umana.
(Franco Vittadini)