Guidare la panchina della Juventus sarà pure esaltante, ma forse non conviene accettare a queste condizioni. Le condizioni sono presto dette: la società non ha le idee chiare, dimostrando una volta di più di avere un progetto confuso. Antonio Conte ha capito l’antifona e ha preferito prolungare il suo contratto con il Bari, mentre Ciro Ferrara sta aspettando una legittima telefonata. La speranza era che ci fossero solo da definire alcuni aspetti contrattuali, la realtà purtroppo è che la dirigenza non ha ancora scelto il timoniere della Juventus. Dopo la gara con la Lazio, dove i tifosi avevano manifestato tanto affetto nei confronti di Ferrara, sembrava quasi scontata la chiamata sulla panchina dell’ex difensore bianconero. Lo stesso Cobolli Gigli aveva ribadito che avrebbero preso in considerazione l’umore dei tifosi, in sostanza l’allenatore della Juve doveva avere uno spirito di «juventinità».
E fin qui niente di male. Poi arrivano le voci insistenti su Spalletti, mai smentite dalla dirigenza, anzi il succo del discorso era: non possiamo prenderlo perché la presidente Sensi non vuole lasciarlo partire. Adesso arrivano i rumors su Ballardini. Tutto è possibile, se non fosse che la dirigenza già tre mesi fa aveva deciso la fine di Ranieri. E quindi? Sarebbe stato più corretto individuare subito il sostituto senza tanti tentennamenti. Alla fine la scelta ricadrà su Ferrara, che vuole sfruttare fino in fondo l’opportunità creatasi. Ma senza la fiducia piena della società nel corso della stagione i piccoli problemi quotidiani corrono il rischio di diventare ostacoli invalicabili. Con Ranieri è successo anche questo.
(Luciano Zanardini)