Roger Federer è a New York per vincere. Può entrare nella storia: nessuno nell’era Open ha mai messo insieme sei titoli degli Us Open, Pete Sampras e Jimmy Connors si sono fermati a 5. Come lui, che li ha conquistati consecutivamente tra il 2004 e il 2008 prima che la sua striscia si fermasse nella finale contro Juan Martin Del Potro. E’ un Federer rilassato: confortato dal titolo del Master 1000 di Cincinnati e dalla finale della settimana precedente a Toronto, crede seriamente nella possibilità di conquistare il titolo. Anche perchè, come sappiamo, la sua nemesi Rafa Nadal (con cui è in svantaggio 10-21 nei precedenti) non c’è per l’infortunio al polso. E’ talmente rilassato da aver finalmente accettato l’Ice Bucket Challenge; a sfidarlo era stata, tra gli altri, la sua collega Ana Ivanovic. E così lo svizzero si è prestato: lo aspettavano in molti, e lui non si è tirato indietro. La tennista serba ha nominato anche Serena Williams, ma per il momento la numero 1 del mondo non si è ancora esibita nella secchiata di acqua gelida (ieri sera era ospite da David Letterman). Lo farà prima che inizino gli Us Open?
Gli Us Open 2014 stanno per cominciare. Ieri cè stata la cerimonia del sorteggio dei tabelloni, perciò conosciamo gli accoppiamenti del primo turno e gli ipotetici incroci dei big e dei nostri tennisti (clicca qui per il dettaglio del primo turno degli italiani). Tanti giocatori sono già arrivati a New York: la settimana che ha seguito i due Master 1000 e Premier 5 di Toronto/Montréal e Cincinnati – cioè quella in corso – è stata di transizione, cerano appena due tornei e i primi della classe come da tradizione non vi hanno partecipato (con qualche eccezione, vedi Simona Halep e Petra Kvitova a New Haven). Lultimo Slam della stagione va preparato con cura: chi si fosse recato oggi a Flushing Meadows avrebbe potuto assistere a un allenamento speciale. Novak Djokovic, numero 1 del mondo e campione qui nel 2011, e Andy Murray che ha vinto nel 2012 prendendosi il primo Major in carriera, hanno scambiato sul cemento americano. Chi mastica il tennis di oggi non rimarrà certo sorpreso: i due sono grandi amici oltre che coetanei (sono nati ad una settimana esatta di distanza) e si affrontano da quando hanno più o meno 11 anni. Sono 20 i confronti diretti tra i due: 12-8 a favore di Nole, ci sono anche quattro finali Slam, compresa appunto quella degli Us Open di due anni fa. Qui il bilancio è 2-2: Djokovic ha avuto la meglio in Australia per due volte, Murray ha festeggiato lo storico Wimbledon un anno fa. Secondo il tabellone i due potrebbero incrociarsi ai quarti di finale: sarà così?
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US Open Tennis (@usopen) 21 Agosto 2014
Drafts are out. Questo lannuncio classico comparso sul sito ufficiale: gli Us Open 2014 hanno i loro tabelloni, maschile e femminile. Naturalmente è difficile se non impossibile prevedere come andrà a finire semplicemente leggendo gli accoppiamenti; il torneo è lungo, dura due settimane e in questo lasso di tempo le sorprese sono sempre dietro langolo. Tuttavia è interessante dare un occhio ai possibili incroci; al di là del primo turno, che per i big ovviamente non può rappresentare un ostacolo verso la corsa al titolo (anche se ci sarebbero degli spunti interessanti: Serena Williams affronta subito Taylor Townsend, considerata la sua erede). Di solito si vanno a individuare i possibili quarti di finale: nel torneo maschile Novak Djokovic e Roger Federer sono per una volta agli estremi del tabellone, dunque si possono scontrare solo nelleventuale finale. I quarti di finale più probabili, guardando le teste di serie, sarebbero Djoikovic-Murray (è stata la finale del 2012) e Wawrinka-Raonic nella parte alta; Ferrer-Berdych e un succosissimo scontro tra due generazioni, con possibile passaggio di testimone, Dimitrov-Federer, nella parte bassa. Nel tabellone femminile invece le possibilità sono Serena Williams-Ivanovic, recente finale a Cincinnati ma anche bel quarto turno agli Australian Open con upset della serba; Bouchard-Kvitova con la possibile intrusione della finalista delle ultime due edizioni Victoria Azarenka (che però non è al top essendo stata fuori a lungo), Agnieszka Radwanska-Kerber (senza sottovalutare Jelena Jankovic) e Halep-Sharapova, che è stata finale a Madrid e al Roland Garros oltre che bel quarto di finale a Cincinnati. Agli italiani, almeno guardando il primo turno, è andata tutto sommato bene: forse i più sfortunati sono stati Simone Bolelli che ha in Vasek Pospisil un avversario duro sul cemento, a Sara Errani che trova subito Kirsten Flipkens e avrebbe eventualmente Venus Williams al terzo turno e a Flavia Pennetta, anche se al top della forma è superiore a Julia Goerges (soprattutto su questa superficie). Ancora iellata Francesca Schiavone che dopo Vania King avrebbe Serena Williams, per una volta sorride Paolo Lorenzi che al primo turno affronterà un qualificato. Per il resto si tratta di aspettare linizio dei match.
Sta spopolando in questi giorni lIce Bucket Challenge: nato in America direttamente dalla ALS Association, la sfida a colpi di acqua ghiacciata ha fatto il giro del mondo. Si tratta di rovesciarsi un secchio dacqua gelata (tecnicamente dovrebbe esserci del ghiaccio) sulla testa, sfidando poi altre persone a fare lo stesso; allo stesso tempo si invita a donare soldi per la lotta contro la , la Sclerosi Laterale Amiotrofica conosciuta anche morbo di Gehrig. Tantissimi personaggi dello spettacolo e dello sport si sono uniti alla causa; e anche il mondo del tennis non è stato esente dal fenomeno. In attesa del sorteggio dei tabelloni degli Us Open non poche star dei circuiti ATP e WTA si sono prestati al gioco benefico; Grigor Dimitrov per esempio si è fatto secchiare in mare nominando la fidanzata e collega Maria Sharapova; Ana Ivanovic (e non solo lei) ha sfidato Roger Federer e Serena Williams, in corsa a Flushing Meadows per il diciottesimo Slam in carriera. A New Haven invece, dove si sta giocando il Connecticut Open (nel quale è protagonista la nostra Camila Giorgi), si sono divertite Petra Kvitova, Caroline Wozniacki e Simona Halep; vale a dire le vincitrici delle ultime sei edizioni del torneo. Le tre hanno inondato dacqua gelata la direttrice del torneo Anne Worcester; ma per la tennista ceca cè stata una spiacevole sorpresa. Clima rilassato: Halep e Wozniacki sono già state eliminate dal Connecticut Open. Lunedi però si riparte in grande stile, e ci si gioca uno Slam: che la Kvitova possa vendicarsi sul campo?
E tempo di Us Open. Il quarto e ultimo torneo dello Slam di tennis inizia lunedi, ma oggi (alle 12 locali, le 18 in Italia) si terrà la cerimonia del sorteggio dei tabelloni. Abbiamo le teste di serie dunque: da una parte il numero 1 è Novak Djokovic, dallaltra (anche campionessa in carica, ha vinto le ultime due edizioni) Serena Williams. Abbiamo i giocatori: alcuni devono ancora completare i turni di qualificazione (nei Major ne sono previsti tre), altri aspettano di conoscere i loro avversari. Abbiamo gli obiettivi: ciascuno ha i propri, ma possiamo dire che per Serena e Roger Federer si tratta di conquistare il diciottesimo Slam in carriera e il sesto a Flushing Meadows. Che sarebbe un record assoluto per il Re, quantomeno per lera Open; non per la Williams, che aggancerebbe Chris Evert (la quale ha anche il primato per i titoli consecutivi, 4) e rimarrebbe comunque dietro gli 8 successi di Molla Mallory, tra il 1915 e il 1926. Tennis di altri tempi: quando gli Us Open non si chiamavano ancora così e i tornei maschile e femminile si giocavano in posti separati. Per le donne era comunque Forest Hills, la sede (su erba) che sarebbe rimasta fino al 1977; dallanno seguente il trasferimento sul cemento di Flushing Meadows. A proposito di Molla Mallory: la norvegese naturalizzata americana resta lunica giocatrice ad aver battuto Suzanne Lenglen. Accadde al secondo turno del torneo nazionale (allora era chiamato così) del 1921: la Divina francese arrivò in non perfette condizioni fisiche, perse 6-2 il primo set (già quello era un evento) e si ritirò scossa da continui attacchi di tosse. La sera fu vista ballare come se nulla fosse; si disse che fosse una quitter, una che non sapeva accettare di perdere. Non tornò più negli Stati Uniti se non quando divenne professionista, dichiarando di essere stata trattata male dagli americani. Sia come sia, non perse mai più un singolo incontro (in carriera, non in America); ma la Mallory, che pure in seguito subì da Suzanne delle ripassate, passò alla storia. E solo una delle tante storie che lultimo Slam della stagione porta con sè; ci sarebbe anche quella di Tracy Austin che a nemmeno 17 anni sconfisse in finale Chris Evert (1979) che dominava da quattro edizioni, prendendosi il primo titolo Major e marciando verso una carriera da superstar che non sarebbe stata tale a causa dei continui infortuni; quella di Serena Williams alla quale venne chiamato un fallo di piede, minacciò di morte (così fu riferito) il giudice di linea e venne squalificata (semifinale 2009) spalancando le porte del titolo a Kim Clijsters, rientrata dopo la maternità; oppure quella di Juan Martin Del Potro che spezzò la serie di 5 vittorie di Federer battendolo nella finale del 2009. Lo svizzero non avrebbe più vinto gli Us Open e largentino sarebbe rimasto fino agli Australian Open di questanno lultimo giocatore al di fuori dei quattro big (Federer-Nadal-Djokovic-Murray) a trionfare in uno Slam. Insomma: aneddoti e tradizione non mancano di certo. Purtroppo ci sono anche gli assenti: il campione uscente Rafa Nadal (ancora alle prese con il polso) e Na Li hanno saltato i tornei del circuito del Nord America e non sono riusciti a recuperare in tempo. Le speranze per lItalia sono principalmente due, ovvero la coppia (anche nella vita privata) Fabio Fognini-Flavia Pennetta: la brindisina lo scorso anno ha centrato la semifinale mentre il sanremese è chiamato, per una volta, alla grande impresa. Per i risultati e per la crescita diremmo anche Camila Giorgi (che è nei quarti di finale di New Haven), che però appare più portata a una superficie come lerba; mentre Sara Errani, semifinalista nel 2012, difficilmente ripeterà limpresa. Però, mai dire mai; e comunque ne sapremo di più quando i tabelloni saranno stati sorteggiati.
(Claudio Franceschini)
Sergiy Stakhovsky (UKR) – Andreas Seppi
Simone Bolelli – Vasek Pospisil (CAN)
Qualificato – Paolo Lorenzi
(15) Fabio Fognini – Andrey Golubev (KAZ)
Francesca Schiavone – Vania King (USA)
(11) Flavia Pennetta – Julia Goerges (GER)
Karin Knapp – Tsvetana Pironkova (BUL)
(28) Roberta Vinci – Paula Ormaechea (ARG)
(13) Sara Errani – Kirsten Flipkens (BEL)
Qualificata – Camila Giorgi