Comincia oggi con la disputa di gara-1 la finale scudetto di pallavolo maschile Itas Diatec Trentino-Copra Elior Piacenza. Si scende in campo quindi oggi pomeriggio alle ore 17.30 a Trento e si giocherà al meglio delle cinque partite, per il ritorno della formula “classica” dopo alcuni anni con la finale in gara secca, che non ha portato molta fortuna a Trento. L’Itas infatti ha raggiunto la sua sesta finale consecutiva, ma nei cinque precedenti ha poi vinto il titolo “solamente” due volte. La Copra invece è tornata ai massimi livelli dopo alcune stagioni difficili: ha vinto la Challenge Cup e ora sfida Trento per lo scudetto, come già successe nel 2008 e nel 2009. La prima volta vinsero i trentini, nella seconda si imposero gli emiliani. La costante è la presenza sulla panchina Itas di Stoytchev, l’allenatore che ha segnato le ultime stagioni della pallavolo in Italia e non solo. Trento ancora una volta è stata protagonista di una ottima stagione, dalla vittoria nel Mondiale per Club al primo posto in stagione regolare fino a playoff fin qui perfetti, compreso il 3-0 rifilato in semifinale a Cuneo. Piacenza invece è andata in crescendo, con il titolo europeo e la splendida semifinale contro Macerata (vinta 3-1, ma 3-0 “sul campo”) come testimonianze di questa crescita. Per presentare la finale abbiamo sentito proprio uno dei protagonisti di questa sfida, il giocatore dell’Itas Giacomo Sintini, che vorrebbe coronare con lo scudetto il suo ritorno allo sport dopo avere sconfitto un linfoma. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Trento-Piacenza è una finale sorprendente? No, non credo. La forza delle due squadre si poteva vedere anche a inizio campionato, e Piacenza tra l’altro aveva fatto una buona campagna acquisti.
In semifinale le due squadre hanno dato prova di forza? Questo è vero, noi dopo aver sofferto nella prima partita con Cuneo siamo riusciti a vincere senza soffrire tantissimo. Piacenza ha giocato con Macerata riuscendo a sconfiggerla e anche questo è un buon segno per loro.
L’ha impressionata il modo in cui Piacenza ha demolito Macerata? Devo dire che Macerata non ha giocato in modo impeccabile, come poteva e doveva fare. Piacenza comunque ha dettato legge, si è comportata nel modo migliore possibile dando l’idea di una squadra molto coriacea e grintosa.
Cosa pensa della regola di partire da 1-0 nei playoff per le squadre meglio classificate (ma non in finale)? Per me sarebbe una soluzione da non ripetere, sinceramente non mi sembra una regola da portare avanti nella prossima stagione.
Cosa sarà decisivo in finale?
Entrambe le squadre verranno da una settimana di stop e quindi saranno abbastanza riposate. In questi casi fanno la differenza le motivazioni, la testa e la determinazione con cui si affrontano questi incontri.
Come fermare Simon? Lui è uno di quei giocatori che è difficile fermare quando è al top della forma. In questi casi si può solo tentare di limitarlo con la forza della squadra e con un servizio che può metterlo in difficoltà.
Quanto incidono invece veterani come Papi e Fei? Loro hanno esperienza, tecnica, classe. Saranno dei trascinatori di Piacenza e la spingeranno a giocare bene e a dare il massimo.
Quale sarà invece il punto di forza di Trento? Il nostro gioco di squadra e poi il servizio, che è una nostra arma vincente che potrà incidere tantissimo in questi incontri.
Da anni l’Itas domina la stagione ma solo due volte ha vinto il titolo: avvertite la pressione? Non credo alla pressione. Bisogna anche dire che due delle sconfitte sono arrivate attraverso il V-day. Penso invece che quest’anno ci siano le condizioni giuste per far bene. Una serie in cinque partite ci potrebbe aiutare molto, visto che il nostro pubblico potrebbe darci quella carica in più spesso determinante in queste finali.
Si sente di azzardare un pronostico? Non voglio fare pronostici, ma come ripeto sono molto fiducioso. Credo che potremmo veramente riportare lo scudetto a Trento.
(Franco Vittadini)