E’ una delle punte della trionfale spedizione italiana a Mersin, dove l’Italia finora ha già vinto 120 medaglie (43 ori, 35 argenti, 42 bronzi) in questi Giochi del Mediterraneo 2013. Stiamo parlando del pugile Roberto Cammarelle, che ieri ha vinto la semifinale contro l’egiziano Ahmed e dunque oggi salirà sul ring per cercare di conquistare la terza medaglia d’oro consecutiva nei supermassimi dopo quelle vinte ad Almeria 2005 e Pescara 2009. Risultati che tutto sommato non sono certamente clamorosi, visto che stiamo parlando di un atleta capace di salire per tre volte sul podio anche alle Olimpiadi, ai Mondiali e agli Europei. A 33 anni la sua carriera è ormai ventennale, e Roberto avverte tutti sulla Gazzetta dello Sport che il suo fisico comincia a risentirne: “Il mio fisico è consumato e con l’eliminazione del caschetto ogni anno sul ring ne vale due. Qui a Mersin sono appena al 50% perché dovrò arrivare al massimo a ottobre, per i Mondiali. Quanto alle Olimpiadi, l’idea era di chiudere a Londra, per Rio non saprei. Andrò avanti anno per anno”. Questa è proprio la prima gara dopo la scandalosa decisione della giuria che gli tolse l’oro a Londra 2012 per favorire il britannico Joshua: “Già ai Mondiali 2011, validi come qualificazione a Londra, mi hanno fatto perdere proprio con Joshua per consentirgli di avere il pass, e nella finale olimpica è arrivato il bis. A me, invece, nessuno ha mai regalato una vittoria. Ma i rimpianti sono inutili, si va avanti”. Infatti Roberto pensa soprattutto al futuro: “Fra i professionisti si cerca solo la forza, il colpo decisivo, non più la tecnica. Perciò sono convinto di aver fatto la scelta giusta rimanendo fra i dilettanti, anche dal punto di vista economico. Non mi interessa fare l’allenatore, mi vedo più da dirigente. Vorrei organizzare una Superlega italiana per i giovani che adesso rimangono nel limbo”.