Se perde anche il Re, quale conclusione di Wimbledon ci aspetta? E’ un torneo maledetto, ormai lo abbiamo ampiamente capito: letto da un altro lato, sono i Championships degli eroi redenti, dei protagonisti inattesi, di personaggi che non hanno mai avuto le luci della ribalta e per un attimo, anche solo un pomeriggio, se le prendono. L’edizione 2013 di Wimbledon è di Steve Darcis, Michelle Larcher De Brito, Vesna Dolonc (ha eliminato Jelena Jankovic), Dustin Brown, forse quella dell’esplosione di Eugenie Bouchard; e, da stasera, di Sergiy Stakhovsky. Classe 1986, numero 116 del ranking ATP (nel 2010 arrivò a sfiorare la Top 30). Questo signore potrà raccontare ai nipotini di aver eliminato Roger Federer, campione in carica, sette volte vincitore di questo torneo. Sono passati tre giorni da quando Wimbledon ha aperto i suoi campi: sono già eliminati lo svizzero, Rafa Nadal e Maria Sharapova. E altri ancora, che magari hanno meno impatto mediatico ma di sicuro avevano possibilità di andare in fondo. Qualcuno avrebbe potuto immaginarlo? Siate sinceri: no. Federer cade : sprecando tantissime occasioni sotto forma di palle break, viene triturato da 17 ace dell’ucraino che riesce a tenere un livello di battuta pari a quello del Re. Nel quarto set ha un sussulto d’orgoglio, il buon Roger: sotto l’impatto di un pubblico che abbandona ogni tipo di amplomb per ruggire come in un’arena recupera il break di svantaggio e riesce a trascinarsi fino al tie break. Qui però va sotto 5-2, finchè però è costretto alla resa. Incredibile: Roger Federer è fuori al secondo turno di Wimbledon. Come essere cacciati dal salotto di casa da un ospite che vi entra per la prima volta: per Stakhovsky è l’impresa di tutta una vita, e il suo torneo continua contro Jurgen Melzer. Torneo maledetto, dicevamo: solo oggi abbiamo assistito a sette ritiri. In tutto questo, esultano le italiane, perchè Flavia Pennetta oltrepassa l’ostacolo Azarenka senza giocare e Karin Knapp, che ha vinto il suo incontro, adesso può avere una strada aperta almeno fino alla semifinale, senza esagerare. Nella parte bassa del tabellone maschile il nome che potrebbe spuntarla è ovviamente quello di Andy Murray, in una possibile semifinale contro Almagro o Janowicz; in quella femminile Stephens, Bartoli (già finalista qui) e Kvitova se starà bene si giocano un posto in finale. E’ sempre Wimbledon; senza Federer, con qualcosa in meno. (Claudio Franceschini)