Torino-Brescia è il match clou della quinta giornata di serie B, che andrà in scena lunedì sera alle ore 20.45 allo stadio Olimpico della città piemontese. E’ una sfida di vertice, con le due squadre appaiate a quota 10 punti in vetta alla classifica, che dirà molto del futuro del campionato della serie cadetta. Per una presentazione di questo big match è intervenuto – in esclusiva a IlSussidiario.net – Gianni De Biasi che nella sua mirabolante carriera da allenatore ha avuto l’onore di sedersi – con grandi risultati – su entrambe queste panchine.
Torino-Brescia: ci fa un pronostico? Una partita da tripla, nella quale può succedere veramente di tutto. Credo che il Torino abbia qualcosa in più, essendo stato costruito per venire subito in serie A, mentre il Brescia, che punta ad un campionato di transizione, non ha l’imperativo di dover fare cose eccezionali in questo campionato
Chi, nel Torino, l’ha maggiormente impressionata? Ogbonna, Ebagua e Guberti: sono di un’altra categoria
E nel Brescia? Faccio due nomi: Juan Antonio e Zambelli
Lei che lo conosce bene, ci descrive l’ambiente granata?Lo definirei “passionale”, con dei tifosi straordinari sempre attaccati alla squadra. Anzi, diciamo pure che i tifosi del Toro sono unici e irripetibili. Non si può dimenticare un ambiente come quello del Torino: mi porterò sempre una parte di questo club nel mio cuore
Nella Torino granata non si vive troppo di ricordi? Le imprese delle grandi squadre granata sono ricordate dai tifosi più anziani, ma i tifosi più giovani guardano al Torino di adesso e pensano ai successi che si possono ottenere in questi anni. Tanto più che nel calcio, come nella vita, quello che conta è il presente, l’attualità del fenomeno agonistico
Ha passato anche tanto tempo al Brescia, sia come giocatore, che come allenatore: un giudizio su questo club? Anche qui, come al Torino, i tifosi sono molto passionali e molto attaccati alla squadra. Sicuramente nel caso del presidente del club – Gino Corioni – c’è minore disponibilità finanziaria rispetto al Torino. Ma Corioni ha dalla sua molta competenza, una grandissima passione e uno sconfinato amore per la sua squadra
Il Brescia può dire la sua in chiave promozione? Può essere la sorpresa, anche se la concorrenza è grande
Chi vede favorito per la promozione?
Sampdoria, Torino e Padova sono squadre costruite per venire subito in A. E occhio al Livorno…
A Brescia lei ha anche allenato Baggio… Un grande campione e un fuoriclasse straordinario: veramente fantastico
Secondo lei Baggio farebbe bene a iniziare la carriera di allenatore? No, meglio di no. E’ un ruolo che farebbe molto male alla sua immagine e gli creerebbe molti problemi. E’ meglio che rimanga a Coverciano
Torniamo al campionato di serie B: non sono troppe 22 squadre? Certo, sono veramente tante
Le piace la formula dei playoff per decretare le promozioni in serie A? Sarebbe più giusto che le prime tre squadre classificate dopo la fase regolare accedessero direttamente alla serie maggiore. Non mi sembra giusto che la sesta debba avere le stesse possibilità di promozione della terza
Cosa pensa del fatto poi che gli stadi della serie B, (come quelli della A d’altronde) siano spesso vuoti? E’ per il fatto di giocare il sabato o per l’orario sbagliato? E’ una questione di mentalità, di cultura sportiva. In Inghilterra – come in Spagna – gli stadi sono pieni e lo stadio è un luogo di ritrovo con gli amici. E quando una squadra perde, i tifosi inneggiano ugualmente alla propria squadra del cuore e non si drammatizza mai una sconfitta. In Italia la squadra si segue solo quando vince: da noi c’è la mancanza di questa cultura sportiva
E’ difficile fare l’allenatore in Italia? Si è troppo dipendenti dal risultato. Si perde di vista il gioco che la squadra esprime, e poi manca il tempo per realizzare i progetti
(Franco Vittadini)