Questa sera si giocheranno le altre due gare di ritorno dei quarti di finale di Champions League. Il programma prevede Chelsea-Benfica, coi Blues che hanno vinto la gara d’andata in Portogallo per 1-0. Allo Estadio da Luz, decisiva fu una zampata di Kalou, su bell’assist di Fernando Torres. Più scontata l’altra gara, quella che opporrà il Real Madrid all’APOEL Nicosia. All’andata, le merengues hanno impiegato un’oretta per passare il vantaggio, sul terreno del NEO Gsp Studium. Salvo poi dilagare, ipotecando il passaggio in semifinale con un netto 3-0. Per introdurci alle partite di ritorno, ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Giorgio Ciaschini, storico collaboratore di Carlo Ancelotti, con cui ha lavorato al Milan, al Chelsea e che aiuta anche adesso, al Paris Saint Germain. Ecco le sue impressioni sulla partita di stasera:
Partiamo da Chelsea-Benfica. All’andata Di Matteo ha lasciato in panchina Lampard e Drogba: è rimasto sorpreso?
Guardando la qualità dei giocatori sì. A livello di scelte, mi sembra che Di Matteo sia un allenatore che considera molto le caratteristiche dell’avversario. Di conseguenza, ha cercato di impostare la partita tenendone conto, schierando la miglior formazione per quel tipo di partita.
Potrebbero restare fuori anche domani?
Io credo che in casa, sia Drogba che Lampard saranno dei punti importanti: giocheranno.
All’andata, uno dei migliori è stato David Luiz, considerato (e pagato) da fenomeno ma non sempre all’altezza: lei cosa ne pensa?
Io ho avuto modo di vedere David Luiz da vicino, sul campo, lavorandoci insieme. E’ un giocatore che stimo, sia come ragazzo, che è veramente eccezionale, che come giocatore. E’ un difensore di grandissimo livello, uno dei migliori che esistano in questo momento.
A cosa si devono dunque i saltuari svarioni?
Se volgiamo trovargli un difetto, è che qualche volta magari, da buon brasiliano, si lascia prendere da qualche giocata in eccesso. Però abbiamo visto anche nel ritorno contro il Napoli, che lui è stato molto pratico. Quando diventa un giocatore concreto, è fortissimo.
In Champions, il Chelsea quest’anno ha sempre vinto in casa: che atmosfera si respira a Stanford Bridge in queste occasioni?
A Stamford Bridge si respira il senso di appartenenza: è un pò quello che succede quest’anno anche alla Juventus.
Che cosa significa?
Che all’interno di questo stadio è veramente come se i tifosi fossero in campo. Sono legatissimi al Chelsea, lo sostengono anche nei momenti non facili, difficilmente contestano la squadra. Quindi il giocatore riceve carica agonistica e al tempo stesso grande serenità nel gioco, e questa è la cosa più importante.
Passando a Real Madrid-APOEL Nicosia, è stato contento della partita di andata di Kakà, che è stato decisivo entrando dalla panchina?
Sì, Kakà è un giocatore a cui voglio bene. E’ un giocatore bravissimo, con noi al Milan ha fatto delle cose straordinarie. Non può essere certo diventato un giocatore di qualità inferiore.
Si riferisce alle sue panchine nel Real?
Sì. Lui ha avuto dei problemi fisici, ma è un giocatore straordinario. Gioca in un grande club, dove ci sono altri fenomeni come lui, però chi ha Kakà se lo tiene stretto.
Scontata la qualificazione del Real…
Come vi ho detto già all’andata, il Real Madrid non avrà problemi con l’APOEL. Sicuramente sarà una delle squadre che arriveranno in finale.
Dovendo individuare il tallone d’Achille dei blancos, cosa direbbe?
In questo momento sono in forma pressochè perfetta.
Ammesso che ci sia un punto debole?
A volte il Real Madrid può subire un pò l’avversario, snaturando un pò le proprie qualità. Se li si costringe sulla difensiva, come succede sempre contro il Barcellona, può essere una squadra anche attaccabile e battibile.
Sempre un gradino sotto il Barcellona dunque?
In realtà vedo che ultimamente questo blocco il Real Madrid l’ha superato. Del resto è una squadra che ha del potenziale offensivo straordinario, e quindi deve basarsi su questo.
(Carlo Necchi)