L’Italia esce ai calci di rigore contro la Spagna campione del mondo, terminando alle semifinali la sua Confederations Cup. Dopo 120 minuti di gioco senza reti, gli azzurri si sono arresi nell’estenuante lotteria dei calci di rigore. Decisivo l’errore di Bonucci. La Nazionale esce comunque a testa alta dopo aver giocato a viso aperto per lungi tratti, rischiando più volte di sbloccare il risultato. La finale della Confederations Cup 2013 sarà Brasile – Spagna.
Nonostante a mancare è il gol, la partita si rivela entusiasmente sopra ogni aspettativa. La Spagna è decisamente sottotono e non riesce a imporre il suo consueto “tiki-taka”. Gli azzurri escono progressivamente allo scoperto acquistando sicurezza e ritmo. La stanchezza sembra farla da padrone per molti tratti dei supplementari, ma le difese reggono fino alla lotteria dei calci di rigore.
La squadra di Prandelli scende in campo senza timore e in pochi minuti lancia un paio di avvisi alla retroguardia spagnola. L’organizzazione e l’interpretazione del match sono da incorniciare. Peccato per la scarsa vena realizzativa. Il risultato resta in bilico fino all’ultimo non premiando a dovere De Rossi e compagni.
Le furie rosse risentono dei postumi di una stagione ormai ai titoli di coda. La classe di Iniesta sale più volte in cattedra, ma è uno dei pochi punti positivi del match in vista della finale di domenica.
Arbitra con esperienza non lasciando spazio alle polemiche e mantenendo sempre in pugno il match.
Italia
Interviene prodigiosamente su un diagonale di Jesus Navas a fine gara. Per il resto concentrazione e impegno costante.
Le condizioni precarie lo limitano fin dall’inizio. Si fa superare in un paio di circostanze rendendolo irriconoscibile.
(dal 1’ s.t. MONTOLIVO 6 Si accende a intermittenza. Si rivela comunque decisivo soprattutto in fase difensiva)
L’errore dal dischetto può capitare, ma pesa. Per il complesso gara positiva condita da numerosi recuperi di palla.
Vede e provvede. In molte situazioni esce alto costringendo i centrocampisti spagnoli a non ripartire. Innumerevoli anche le chiusure in area.
Si rivela una spina nel fianco per gli avversari, trovandosi spesso a tu per tu per Casillas. Rapido negli inserimenti, preciso nei cross. Prestazione migliore dopo 28 presenze in Nazionale.
Primo tempo da gladiatore. Nella ripresa è costretto a esercitare un nuovo ruolo, ma la tensione messa in campo è identica.
Non riesce a esprimersi al meglio. Sottotono.
Continua a sorprendere i suoi estimatori e a far ricredere gli scettici. Gara d’alto livello. Imprevedibile in fase offensiva, prezioso in quella difensiva. Solo la sfortuna (palo interno) gli nega la rete.
Conferma le ottime impressioni lasciate contro il Brasile offrendo una prestazione ad alto calibro. Tatticamente perfetto, lotta fino allo scadere, concedendosi un cucchiaio nella sfida finale ai rigori.
Parte bene, riuscendo a smistare idee e palle nel reparto offensivo. Con il passare del tempo è stremato e non riesce a fare la differenza.
(dal 35’ s.t. AQUILANI 5,5 Frutto acerbo. Poca sostanza.)
Si impegna cercando il lavoro di sponda. Esce stremato.
(dal 1’ p.t.s. GIOVINCO 6 Nella mezzora a disposizione si impegna come un matto cercando spesso di duettare con gli esterni.)
Mette in campo una Nazionale pronta alla sfida. Tatticamente indovina il match, ma non viene premiato dalla scarsa cattiveria sotto porta. Termina un’avventura tutto sommato molto positiva.
Spagna
Decisivo in diverse occasioni. Gran parte della vittoria è merito suo.
Poco coraggioso e molto indeciso. Il risultato finale, in parte lo grazia.
Funge d’attaccante aggiunto dopo l’uscita di scena di Torres. Prezioso come al solito, decisivo nei recuperi di palla.
Non pretende la gara della vita e questo lo si intuisce fin da subito, ma limita ugualmente in ogni modo Gilardino.
Le numerose distrazioni su Maggio potevano costare molto caro…
Esplora spesso zone sconosciute, dando una scossa all’immobilismo dei compagni.
Gara incolore per il mediano catalano. Poca determinazione e molta stanchezza.
Il campione che ti aspetti c’è. Prende spesso per mano una squadra in difficoltà inventandosi una magia dopo l’altra. Inimitabile.
Sperpera energie sulla fascia, mostrandosi pronto nei continui ribaltamenti di fronte.
(dal 28’ s.t. JUAN MATA 5,5 Il suo ingresso non porta l’effetto desiderato. Troppi errori.)
Qualche lampo di genio conferma che l’elevata valutazione che Abramovich gli assegna non è così eccessiva.
(dal 4’ s.t.s. JAVI MARTINEZ s.v.)
Pretende spesso la palla sui piedi, non riuscendo ad allargare il raggio di manovra delle furie rosse.
(dall’ 8’ s.t. JESUS NAVAS 6,5 Porta velocità e carattere in campo. Si rivela pericoloso con un paio di conclusioni dalla distanza.)
Squadra piuttosto stanca, ma comunque ben organizzata e per niente in imbarazzo quando viene costretta a difendere.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)
Il tabellino
Sequenza rigori: Candreva gol, Xavi gol, Aquilani gol, Iniesta gol, De Rossi gol, Piqué gol, Giovinco gol, Sergio Ramos gol, Pirlo gol, Mata gol, Montolivo gol, Busquets gol, Bonucci fuori, Navas gol.
Italia (3-4-2-1): Buffon; Barzagli (dal 1’st Montolivo), Bonucci, Chiellini; Maggio, De Rossi, Pirlo, Giaccherini; Candreva, Marchisio (dal 34’st Aquilani); Gilardino (dal 1’pts Giovinco). (Marchetti, Astori, De Sciglio, Diamanti, Cerci, El Shaarawy). All. Prandelli.
Arbitro: Howard Webb (Ing) (Mullarkey-Cann/Proença).
Ammoniti: De Rossi (I), per gioco scorretto, Piquè (S) per comportamento non regolamentare