L’Inter di mister Stefano Vecchi si è aggiudicata la 67esima edizione del Torneo di Viareggio battendo per 2-1 in finale il Verona. Una manifestazione che ha portato molte polemiche, soprattutto per il terreno di gioco spesso in pessime condizioni (tanto che la finale si è giocata a Pisa) ma anche segnata da piacevoli sorprese con alcune squadre che si sono messe particolarmente in evidenza e hanno messo in luce giovani calciatori che potrebbero fare strada da qui in avanti. Il noto procuratore Davide Bisignano, esperto di calcio giovanile ed attualmente a Londra, ha parlato del Torneo di Viareggio appena concluso in esclusiva per IlSussidiario.net.
Dal punto di vista qualitativo che voto possiamo dare alla 67esima edizione del Viareggio? Sette, non di più. Seguo il Viareggio sul campo ormai da 5 anni e credo, ahimé, che questa sia stata una delle peggiori edizioni. E a livello organizzativo e a livello qualitativo, soprattutto. Tralasciando l’aspetto tecnico-tattico, vorrei soffermarmi un attimo su quello logistico. È improponibile, per non dire indecente, disputare un torneo internazionale qual è la Viareggio Cup su campo di patate. Lo stadio dei Pini, poi, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello, tra l’altro. Meditiamo.
La vittoria dell’Inter era così scontata? Scontata no, ma possibile sì. Ad inizio competizione – così come per il titolo di Campioni d’Italia Primavera – prevedevo una finale Fiorentina-Inter, che a mio avviso erano e sono, tutt’ora, le due squadre più complete di questa stagione. Ma un bravo va’ ai ragazzi dell’Hellas Verona.
Quali giovani nerazzurri potranno (e dovranno) far parte della prima squadra? Tre nomi, tre italiani: Sciacca, Dimarco e Palazzi. Dire Bonazzoli sarebbe superfluo. Scontato.
Quale è stata la squadra rivelazione del torneo e quale la delusione? Squadra rivelazione: la Rappresentativa Serie D. Ma non so, poi, fino a che punto possa essere una sorpresa. Anzi, vi racconto un aneddoto: ero ad Altopascio a seguire Fiorentina-PSV Eindhoven, ricevo la chiamata di un mio collaboratore che mi comunicato il parziale di 0 a 0 tra Inter e la Rappresentativa Serie D, appunto. Ero – forse – l’unico, o uno dei pochi, a non essere sorpreso delle difficoltà che i ragazzi di mister Vecchi stavano trovando a sbloccare il match. Come ho avuto modo di dire il precedenza, l’Inter Primavera è una delle due squadre più complete della categoria. Ma il calcio vero è un altro.
In che senso? Non è un campionato giovanile che fondamentalmente ti dà poco o nulla. Il calcio vero è quello ove si gioca, nel vero senso della parola; dove giocando si fa esperienza e dove l’esperienza è il risultato di errori poi corretti, sul campo. E i ragazzi della Lega Nazionale Dilettanti ne sono stati la dimostrazione palese, perché disputando un vero e proprio campionato agonistico hanno modo – partita dopo partita – di giocare, esprimersi e scontrarsi con gente ben più grande ed esperta di loro.
Questo dunque cosa ci dice? Ci dice che, se fino a qualche anno fa bastavano le giocate di Giovinco e/o i goal di Balotelli per vincere il torneo, ora, non più. Colgo l’occasione di questo spazio e di quest’intervista per fare un invito alla Lega, l’ennesimo.
Prego…
Credo sia giunta l’ora d’introdurre queste benedette “Squadre B” nei campionati professionistici, dove al tasso tecnico-qualitativo che i ragazzi già posseggono si unirebbero: esperienza, minutaggio e ritmo nelle gambe che farebbero – non poco – il bene del calciatore e delle società. Ma potrebbe avere un ritorno anche a livello di Nazionale, dalla “A” alle Under. Sulla squadra delusione dico Milan, senza ombra di dubbio.
Se fosse un direttore sportivo su quale giovane del torneo andrebbe? Gaetano Castrovilli, attaccante del Bari. Classe ’97.
Mandiamo in campo la squadra tipo del Viareggio: chi sceglierebbe? Bella domanda… allora, il modulo sarebbe il 3-4-3. In porta Gollini del Verona. I tre di difesa sono: Sciacca dell’Inter, Mancini e Gigli della Fiorentina. Sugli esterni metto: Dimarco (Inter) a sinistra, Minelli (Fiorentina) a destra. In mezzo al campo me la gioco con Torreia del Pescara e Diakhate della Fiorentina. In attacco: Bentivegna (Palermo) e Cappelluzzo (Hellas Verona), dietro a Federico Bonazzoli.
L’allenatore? Federico Guidi, della Fiorentina.
(Claudio Ruggieri)