Scherzi del sorteggio: ai quarti di finale di Champions League una tra Real Madrid e Manchester United sarà costretta a guardare da casa. Colpa soprattutto delle Merengues, che nel loro girone eliminatorio sono arrivati secondi dietro al Borussia Dortmund complicandosi così la vita nella strada che porta alla decima coppa della storia, quella che al Bernabeu aspettano dal 2002 (2-1 al Bayer Leverkusen con il super gol di Zidane). Ma anche lo United ha stimoli in più: intanto perchè nei quattro precedenti in gare a eliminazione diretta gli spagnoli hanno avuto la meglio in tre circostanze, e poi perchè bisogna rifarsi dello scorso anno, quando i Red Devils furono clamorosamente eliminati al primo turno nonostante arrivassero da tre finali in quattro stagioni. Naturalmente è questa la partita di cartello degli ottavi di finale, con buona pace delle altre squadre; l’incrocio ha tante sottostorie che si intrecciano tra loro, come quella di Cristiano Ronaldo che per la prima volta gioca contro la squadra che l’ha lanciato nel grande calcio, che gli ha fatto vincere il Pallone d’Oro e che in sei stagioni gli ha regalato tutti i trofei possibili; e poi quella di Ferguson e Mourinho, con il primo che a fine stagione potrebbe decidere di lasciare la panchina che tiene stretta dal 1986 e il secondo che da sempre sogna di prenderne il posto, senza dimenticarsi che per tre anni e qualcosina in più è stato il grande “nemico” del manager scozzese alla guida di un Chelsea che mise in crisi quel Manchester United. Si gioca alle 20:45 e arbitra il tedesco Brych: pronostici non se ne vanno, ci sono in campo due grandi squadre e si può solo analizzare il loro cammino in Europa e il loro stato di forma.
Il Real Madrid ad esempio viene dal 4-1 rifilato al Siviglia, ma nella Liga i punti di ritardo dal Barcellona restano 16 e Mourinho ha già parlato di campionato andato. Per di più José ha lo spogliatoio contro, medita di lasciare a fine stagione e ha solo la Champions League per lasciare con un buon ricordo. Peccato si sia complicato la vita ottenendo un punto solo dalle due sfide contro il Borussia Dortmund, cosa che gli ha evitato di prendere il primo posto nel girone. “Per due volte sono arrivato secondo nella prima fase, per due volte ho vinto la coppa”. Ha ragione lui, ma ce l’avrà anche dopo gli ottavi? Intanto affronta questa sfida con serenità. “Non sarebbe un fallimento se non vincessimo la Champions League, ci sono grandi squadre e grandi tecnici che non l’hanno mai vinta. Puntiamo al decimo successo di squadra e io voglio il terzo, non voglio chiudere la carriera a due”. In sala stampa c’è grande scompiglio, quasi non si riesce a camminare: “E’ indice di cosa rappresenti questa partita, tutti vogliamo che sia una grande sfida. Conosco il calcio inglese e Sir Alex Ferguson, so che punteranno a una grande prestazione a Madrid; ma noi abbiamo lavorato e sappiamo come giocare”.
In rete gira un simpatico fotomontaggio: Rooney e Van Persie ridono e dicono “Hello Diego”, mentre il portiere del Real Madrid spaventato esclama “Oh no!”. In assenza di Casillas sarà l’ex del Villarreal a dover fermare i due attaccanti terribili del Manchester United. Sarà coperto dalla linea di difesa titolare: Arbeloa e Fabio Coentrao sulle fasce, Sergio Ramos e Pepe centrali. Gli schemi sono complementari, quindi i duelli singoli potrebbero risultare piuttosto importanti: Xabi Alonso dovrà districarsi dalla ragnatela rossa, al suo fianco avrà Khedira: c’è bisogno di interdizione e di giocatori affiatati, lo spagnolo e il tedesco ormai si conoscono a memoria e Mourinho vuole in campo i suoi pretoriani di vecchia data. Stesso discorso per il quale torna in campo Di Maria, un po’ dimenticato nelle scorse settimane; con lui sulla trequarti ci sarà Ozil, a sinistra il grande ex Cristiano Ronaldo (tornato a segnare con buona regolarità), davanti più Benzema che Higuain. E’ la formazione che lo scorso anno ha vinto la Liga, al netto del portiere: acquisti estivi eed eroi dell’ultim’ora vanno in panchina.
E’ il caso di Varane, difensore centrale francese che ha segnato in Copa del Rey contro il Barcellona: bravo, ma poco uso a partite di una certa pressione. Con lui c’è anche Luka Modric, arma che Mourinho si giocherà probabilmente nella ripresa. Adan è il secondo portiere, poi Essien che è il jolly e conosce benissimo il Manchester United; Kakà e Callejon per dare verve e fantasia alla trequarti, Higuain il lusso perchè uno come il Pipita può entrare e segnare in un amen.
Il solo Casillas deve guardare la partita dalla tribuna, ma occhio alle diffide: Sergio Ramos e Xabi Alonso rischiano di non giocare il ritorno a Old Trafford.
Con la vittoria sull’Everton il Manchester United potrebbe avere ipotecato la Premier League: 12 punti di vantaggio sul City che ha tanti problemi, pur se l’anno scorso erano 8 con molte meno giornate da giocare e non è finita bene. Il grande obiettivo però è la Champions League: bisogna passare il turno contro una bestia nera e vendicarsi così (indirettamente) del fallimento 2011/2012. “Josè dice bene quando dichiara che tutti aspettano questa partita”, ha detto Alex Ferguson. “Sarà una sfida fantastica, si affrontano due club che rappresentano al meglio il calcio. Siamo al completo ed è un buon momento per affrontare il Real Madrid perchè abbiamo un ampio vantaggio in campionato”. Naturalmente non possono mancare le domande su Cristiano Ronaldo, che Ferguson ha fatto esplodere sulla grande scena internazionale prima di vederlo andare in Spagna. “E’ assolutamente migliore di quando giocava da noi. E’ maturato, è all’apice della carriera e ci resterà per i prossimi tre anni. Era ancora giovane quando ci ha lasciato, ora è sbocciato. Non avrei pensato che avrebbe segnato così tanto, è fenomenale. Abbiamo buone possibilità in questa stagione, ma questo test è durissimo: vogliamo sempre vincere e segnare e questo potrebbe generare confusione. Dovremo essere bilanciati e responsabilizzarci, ma posso dirvi che domani non finirà 0-0 e che la partita, che è un peccato arrivi così presto, sarà all’altezza delle attese”.
Ferguson ha lanciato tanti giovani nella sua carriera allo United: tanti di loro saranno in campo questa sera. In porta l’incerto De Gea: fenomenale tra i pali, quasi un disastro nelle uscite. Davanti a lui Rafael Da Silva e Patrice Evra come terzini, Rio Ferdinand e Vidic come coppia centrale, probabilmente qualche stagione fa la più forte al mondo e anche oggi impenetrabile se in giornata. Phil Jones si reinventa mediano e va a proteggere la difesa insieme a Carrick, poi davanti arriva il bello: Valencia può essere l’arma tattica che spacca la partita con le sue accelerazioni, Kagawa dall’altra parte sa accentrarsi e tirare e si scambierà la posizione con Rooney, uno che partite di questo tipo gioca da una vita. Davanti Robin Van Persie, l’attaccante che sei mesi fa tutta Europa voleva. Se lo gode Ferguson, al quale ha già regalato caterve di gol.
Anche la panchina dei Red Devils è una sorta di seconda formazione. Con il secondo portiere Amos si siedono Evans – ormai si può considerare un titolare – il centrocampista brasiliano Anderson, Cleverley (a proposito di giovani lanciati da Sir Alex), Nani, il Chicharito Hernandez che di solito quando gioca segna e l’eterno Ryan Giggs, che potrebbe alzare la terza Champions League della carriera: la prima l’ha vinta 14 anni fa, ed era già un veterano della squadra.
Paul Scholes è un altro eterno Red Devil, ma questa sera non potrà giocare. Ferguson non ha diffidati: sarà più sereno di Mourinho, ma poi arriveranno (la sua speranza è quella) gli altri turni.
(Claudio Franceschini)
Diego Lopez; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Fabio Coentrao; Xabi Alonso, Khedira; Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo; Benzema. All. Mourinho
A disp: Adan, Varane, Essien, Modric, Callejon, Kakà, Higuain
Squalificati: –
Indisponibili: Casillas
De Gea; Rafael, Ferdinand, Vidic, Evra; Carrick, P. Jones; Valencia, Rooney, Kagawa; Van Persie. All. Ferguson
A disp: Amos, Evans, Anderson, Cleverley, Nani, Giggs, Hernandez
Squalificati: –
Indisponibili: Scholes
Arbitro: Brych (Germania)