Il derby di Verona finisce con il successo in extremis del Chievo sui cugini “maggiori” dell’Hellas per 1-0, grazie alla rete decisiva realizzata da Lazarevic al 47′ minuto del secondo tempo. Verdetto giunto dunque proprio al termine della partita, una piccola beffa per gli uomini di Mandorlini, ma ad essere onesti bisogna dire che la squadra di Corini ha certamente meritato il successo che consegna ai clivensi tre punti fondamentali nel lungo cammino verso la salvezza. Partita non bella al Bentegodi, ma certamente è stato il Chievo a cercare con maggiore convinzione il successo, al cospetto di un Verona che è apparso la brutta copia rispetto a quello che spesso avevamo ammirato tra le mura amiche. Il risultato avrebbe potuto sbloccarsi già dopo cinque minuti, quando però un gol di Cesar è stato annullato con una decisione discutibile. Poteva essere gioia immediata per il Chievo, invece abbiamo dovuto attendere il colpo di scena finale, degno di un’opera di Shakespeare: ma il lieto fine è stato solo per gli uomini di Campedelli, agli scudettati 1985 resta infatti giusto l’amaro in bocca.
Rafael; Romulo, Maietta, Moras, Albertazzi (86′ Agostini); Jorginho, Donati (60′ Cacciatore), Hallfredsson; Iturbe, Toni, Gomez Taleb (60′ Martinho). All.: Mandorlini. Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar, Dramè; Sestu (61′ Lazarevic), Radovanovic, Rigoni, Hetemaj, Estigarribia (78′ Paloschi); Théréau (91′ Acosty). All.: Corini.
Arbitro: Guida.
Marcatori: 92′ Lazarevic (C).
Ammoniti: Thereau (C), Gomez Taleb, Moras, Cacciatore, Jorginho (V).
Incredibile epilogo al Bentegodi, il Verona capitola contro il Chievo dopo nemmeno un minuto trascorso da un gol – probabilmente – regolare annullato a Iturbe, grazie a una conclusione velenosa di Lazarevic che si insacca imparabilemnte alle spalle di Rafael. Tutto sommato una vittoria meritata, nonostante il divario di classifica. Il derby è sempre il derby, e il Chievo è stato in grado di farlo suo. A Mandorlini brucia, ma ne esce a testa alta, ora il Verona ha bisogno di tornare ad essere bello e concreto.
Dopo l’inizio scoppiettante, con il gol annullato a Cesar che accende i rimpianti del Chievo, il resto del primo tempo del derby di Verona ha riservato globalmente poche emozioni al folto pubblico del Bentegodi. Partita bloccata e con poche occasioni da gol, certamente il pareggio a reti bianche si può considerare un risultato giusto – al netto del caso da moviola.
Al quinto minuto del primo tempo il Verona va sotto contro il Chievo grazie a un gol di Cesar, ma l’arbitro Guida di Torre Annunziata annulla tutto per fuorigioco che i replay mostreranno non esserci. Uno schema su calcio di punizione, con Thereau che pesca Dramè, rapidissimo a servire sul secondo palo un cross morbidissimo. Cesar batte di prima intenzione di esterno destro e insacca. Per Guida (e il suo assistente) è fuorigioco, purtroppo la valutazione sembra errata.
Rafael; Romulo, Maietta, Moras, Albertazzi; Jorginho, Donati, Hallfredsson; Gomez, Toni, Iturbe. A disp.: Mihaylov, Laner, Martinho, Cacia, Jankovic, Cirigliano, Gonzalez, Marques, Sala, Cacciatore, Donadel, Agostini. All.: Mandorlini. Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar, Dramè; Sestu, Radovanovic, Rigoni L., Hetemaj, Estigarribia; Thereau. A disp.: Squizzi, Silvestri, Bernardini, Kupisz, Lazarevic, Pamic, Sardo, Acosty, Papp, Paloschi, Ardemagni, Da Silva. All.: Corini.
A giudicare dai moduli utilizzati dai due allenatori e dalla diversità di spessore di alcuni elementi chiave delle due squadre, è facile ipotizzare che il pallino del gioco possa essere in mano ai padroni di casa di Andrea Mandorlini, i quali, con ogni probabilità, riproporranno il solito gioco volto al fraseggio in favore o degli inserimenti dei due esterni offensivi, oppure allo sfruttamento della prestanza fisica di Luca Toni. Gli ospiti, invece, non potranno fare altro che contenere il più possibile le sfuriate di Juan Iturbe e compagni, per poi ripartire in contropiede con i tre centrocampisti centrale che, in fase d’attacco, diventano cinque in quanto i due esterni difensivi (Sardo e Dramè), si sganciano dalla retroguardia per supportare al meglio la coppia d’attacco formata da Paloschi e Thereau. Poi naturalmente ci sono tutti gli elementi che caratterizzano il derby: chi saprà gestire meglio la tensione avrà un grande vantaggio.
Hellas favorito in vista del prossimo derby tutto veronese contro il Chievo. La vittoria di quelli che, sulla carta, vengono considerati i padroni di casa (considerato lo stadio in comune), viene quotata a 2 contro il 3,75 per il successo degli ospiti ed il 3,25 del pareggio, segno che, comunque, nonostante la diversa posizione in classifica, dovrebbe essere un certo equilibrio nella stracittadina veneta, come dimostrano anche l’1,75 del Gol e dell’Under contro l’1,95 del NoGol e dell’Over. Gli uomini di Corini potrebbero essere galvanizzati dal fatto di ritrovare il loro vecchio tecnico, ma, nonostante questo, considerata la superiorità tecnica della compagine di Mandolini, vi consigliamo di puntare su un pareggio, e, nello specifico, lo 0-0 dato a 9.50, o, altrimenti, sulla vittoria per 1-0 di una delle due squadre, risultati dati rispettivamente a 7 e 9.
Verona-Chievo si gioca oggi alle ore 18, primo anticipo della tredicesima giornata di campionato. Cinque derby in Serie A: un evento storico. L’ultima volta che si è giocata la stracittadina del Veneto nella massima categoria era la stagione 2001/2002; ma allora i derby erano stati soltanto quattro e, considerando che quello è l’unico precedente tra Verona e Chievo, torniamo alla storia di cui sopra. Il Verona arriva all’incrocio con il sesto posto in classifica, 22 punti e un rendimento in casa al momento netto; il Chievo è invece ultimo con 6 punti, e ha appena cambiato allenatore. Torna Eugenio Corini, che ha giocato qui cinque stagioni e già lo scorso anno aveva condotto dalla panchina la squadra alla salvezza; è inoltre uno dei doppi ex di giornata (due anni nell’Hellas) insieme a Dario Dainelli, che faceva parte di quella squadra che retrocesse nel 2002. Gli altri ad avere esperienze in entrambe le piazze sono Michele Cossato, Vincenzo Italiano, Antimo Iunco e Alberto Malesani. Come detto, un solo precedente in Serie A: era l’undicesima giornata del 2001-2002, il Verona navigava addirittura in zona UEFA mentre il Chievo clamorosamente era in testa da neopromossa. A vincere fu l’Hellas al termine di una partita fantastica: doppio vantaggio ospite con Eriberto e Corini, poi rimonta firmata Marazzina (rigore), autorete di Lanna e Camoranesi. Malesani andò sotto la curva a festeggiare sotto la curva, ma a fine stagione (e dopo il derby di ritorno vinto dalla banda Delneri per 2-1) il Chievo si ritrovò in Coppa UEFA mentre il Verona retrocedeva per un punto, perdendo a Piacenza la partita decisiva. Gli altri otto precedenti riguardano tutti la Serie B: con il Verona in casa il bilancio parla di 2 vittorie dell’Hellas e due pareggi, mentre sul totale andiamo in perfetta parità con 3 vittorie a testa e due pareggi. Il risultato più eclatante è il 4-0 dell’11 ottobre 1997: segnarono Leonardo Colucci, Aglietti, Corini e Giandebiaggi, in panchina c’erano Gigi Cagni per il Verona e Silvio Baldini per il Chievo. L’ultimo pareggio risale al 20 dicembre 1998: fu 0-0 e, al termine della stagione, il Verona di Cesare Prandelli fu promosso in Serie A vincendo il campionato. I recordmen della partita: per quanto riguarda i marcatori troviamo a quota 2 reti Fabrizio Cammarata (Verona) e i due fratelli Cossato, Michele e Federico (Chievo). A 2 gol c’è anche Eugenio Corini, che stabilisce un record per aver segnato con entrambe le maglie e affrontato questo derby da giocatore e allenatore (lo farà oggi). Ad avere più panchine è però Alberto Malesani· 4 con il Chievo e 2 con il Verona, seguito dalle 2 di Bortolo Mutti, Attilio Perotti, Cesar Prandelli, Gigi Cagni (Hellas), Silvio Baldini e Gigi Delneri (Chievo).
Sei vittorie in sei partite: il Verona di Andrea Mandorlini vola, almeno per quanto riguarda il rendimento casalingo che è il migliore della Serie A. Al Bentegodi l’Hellas ha finora saputo solo vincere, battendo squadre non certo irresistibili (a eccezione del Milan, in crisi ma comunque sempre di blasone e valore tecnico superiore). Resta il solito discorso: se fuori casa il rendimento fosse minimamente più accettabile, la squadra si troverebbe a lottare per la Champions League. Certo tutti si ricordano di cosa accadde 12 anni fa, perciò c’è una sorta di timore e attesa che impedisce di festeggiare appieno quello che resta un cammino esaltante. Che la squadra avesse un ottimo livello si era capito dal campionato di Serie B; le aggiunte estive (soprattutto quella di Luca Toni, giunto già a quota 5 gol) hanno aumentato la forza di una squadra che gioca con un 4-3-3 che almeno in casa propone sempre gioco. Lo dimostrano i 22 gol segnati in totale, uno dei migliori dati della Serie A: la difesa imbarca (19) nonostante Rafael sia uno dei portieri più efficaci per numero di parate. E’ fuori casa che si traballa: lo dimostra anche l’ultima sconfitta incassata, quella prima della sosta sul campo del Genoa. A far stare più tranquillo Andrea Mandorlini è il fatto che nel girone di andata siano state già affrontate Milan, Roma, Juventus e Inter, e tre di queste fuori casa. Cosa che naturalmente renderà leggermente più abbordabile il girone di ritorno. il Chievo deve invece svoltare, e farlo subito: gli ultimi due pareggi (Bologna e Milan) non sono serviti a salvare la panchina di Giuseppe Sannino, e così è stato richiamato Eugenio Corini che già lo scorso anno aveva dato un’impronta importante e portato la salvezza. Rendimento assolutamente negativo quello dei veronesi, che prima di questa mini-striscia avevano perso sei partite consecutive e fuori casa non riuscivano a produrre punti dal 25 agosto (prima giornata di campionato sul campo del Parma). Appena due pareggi esterni dunque, per il resto quattro sconfitte con un solo gol segnato (a Marassi contro il Genoa): la difesa non è nemmeno un disastro (18 gol subiti), a mancare sono soprattutto i gol realizzati, al momento 7 (attacco peggiore della Serie A) con il solo Paloschi (2) che si è ripetuto. Messa così la salvezza pare un’impresa decisamente ostica, ma in questi anni il Chievo ha comunque dimostrato un carattere di ferro e ha saputo rimontare situazioni complicate. Vedremo dunque se Corini sarà in grado di ripetersi: vincere il derby, o comunque essere la prima squadra a fermare il Verona in casa sua, sarebbe il primo passo verso l’impresa. Dall’altra parte però l’Hellas non vuole fermare la corsa, e il derby arriva a puntino per suggellare il “settebello” e continuare a inseguire l’Europa, che certamente non è un obiettivo dichiarato ma viene tenuto d’occhio. Non resta allora che dare la parola al campo e vedere come andrà a finire: la diretta di Verona-Chievo sta per cominciare…
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