Squadra (in questo rosa) che vince non si cambia, ma almeno andrebbe rinforzata soprattutto se la maggior parte dei giocatori non sono dei ragazzini. Il calciomercato dell’Inter durante la sessione estiva è praticamente stato fermo, un grave errore della premiata ditta Moratti-Branca, che dopo molte stagioni di successi in ambito di calciomercato e di vittorie sul campo si è presa una pausa (pesante) di riflessione. Lo scorso anno l’ultima Inter di Mourinho ha vinto tutto, Scudetto, Coppa Italia e soprattutto la Champions League, vera ossessione del presidente nerazzurro.
Un primo avvertimento però lo aveva mandato lo Special One che dopo aver accettato l’offerta del Real Madrid aveva dichiarato che la sua Inter aveva vinto la Champions League grazie al grande carattere dei giocatori e non certo per la qualità della rosa. Qualcuno ha preso le parole del tecnico portoghese come una sfida nei confronti del nuovo tecnico Benitez, ma a tre mesi di distanza forse Mourinho voleva solo consigliare la sua ex società.
Perduto Balotelli per esigenze di bilancio (e non solo), il dirigente del mercato Marco Branca ha convinto il presidente nerazzurro Moratti della bontà della rosa omettendo tutti i problemi derivanti dal Mondiale e soprattutto dimenticando la quantità di partite giocate dai giocatori dell’Inter.
Oggi si scopre un’Inter stanca, svuotata mentalmente, provata fisicamente (forse la preparazione è stata fatta per arrivare al top al Mondiale per Club), con qualcuno che cerca di puntare il dito contro Benitez che ha solo una grande colpo: non essersi imposto come il suo predecessore. Il modulo di Mourinho funziona con i giocatori scelti dal portoghese, quello di Benitez non può funzionare perchè sul mercato l’Inter non è praticamente intervenuta.
Va dato merito al tecnico spagnolo di lavorare egregiamente con i tanti giovani nerazzurri, da Coutinho a Biabiany passando per Obi, ma senza Maicon (e non solo per l’infortunio rimediato ieri sera), Sneijder, Samuel, Milito e senza nessun intervento sul mercato difficile ripetere le vittorie degli anni scorsi.