La Juventus riesce a battare il Verona per 2 a 1 trascinata da un grandissimo Tevez. E’ il vero leader della squadra e per stessa ammissione di Conte, la Juventus non riesce a precindere dalla presenza in campo dell’attaccente argentino. Lotta ed illumina il gioco dei bianconeri con la sua tecnica, la Juventus ha trovato il suo top player. Bianchetti si è messo in evidenza per la sua prestazione sottotono. Non riesce a contenere la serata dirompente di Tevez. Concede troppo all’attacante della Juventus regalandogli ampi spazi d’azione, complicando così la partita alla sua squadra.
La Juventus supera il Verona allo Juventus Stadium per 2-1. Succede tutto nel primo tempo: vantaggio degli ospiti dopo 36’ grazie a Cacciatore, risposta immediata di Carlos Tevez e sorpasso bianconero firmato dal debuttante Fernando Llorente. Grazie alla vittoria odierna i bianconeri si portano a 10 punti in classifica rimanendo in scia della Roma capolista dopo 4 turni. Nel prossimo turno, infrasettimanale, i Campioni d’Italia saranno di scena al Bentegodi contro il Chievo, mentre l’Hellas sfiderà il Torino all’Olimpico. Gara emozionante, anche se a senso unico. I bianconeri conducono il match fin dall’avvio costruendo occasioni interessanti. L’Hellas di Mandorlini si chiude in difesa, lasciando pochissimi spazi alla manovra avversaria. I padroni di casa non riescono a concretizzare e i gialloblù passano in vantaggio alla prima vera occasione. La rabbia bianconera è però ingestibile e la coppia Tevez – Llorente ribalta il risultato. Nel secondo tempo la Juventus attacca senza sosta per tutti i 45’ non trovando la rete che di fatto chiuderebbe il match. Il Verona ci prova timidamente in contropiede senza impensierire Storari. I bianconeri peccano di superficialità in un’occasione e incassano la rete che sblocca il match. Episodio, a conferma, della difficoltà in questo settembre impegnativo di mantenere alta la concentrazione per l’intera gara. Episodi individuali a parte, la squadra di Conte domina il match rintanando l’avversario nella propria metà campo e costruendo un’azione dopo l’altra: alla fine la vittoria arriva ugualmente, ma il passivo poteva tranquillamente esser maggiore. La squadra di Mandorlini offre una buona transizione difensiva, applicando scomode marcature fisse che costringono i bianconeri a numerosi tiri da fuori area. La velocità e la qualità dei padroni di casa diventano però, nell’ultima parte del primo tempo, letali. L’arma del contropiede viene spesso utilizzata, ma i meccanismi appaiono ancora confusi. Arbita bene, mantenendo in pugno il match. Da rivedere il rigore reclamato da Giovinco nel finale.
Il tabellino JUVENTUS – VERONA 2-1 (primo tempo 2-1)
Marcatori: Cacciatore al 36′ pt., Tevez al 39′ pt., Llorente al 48′ pt.
Storari; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Isla, Vidal, Pirlo (dal 20′ st. Marchisio), Pogba, Asamoah; Tevez (dal 34′ st. Giovinco), Llorente (dal 23′ st. Vucinic) (Buffon, Citti, Chiellini, De Ceglie, Peluso, Motta Padoin, Lichtsteiner, Quagliarella) All. Conte
Rafael P.; Cacciatore, Gonzalez, Moras, Bianchetti, Agostini (dal 22′ st. Iturbe); Romulo, Donati (dal 13′ st. Gomez), Hallfredsson (dal 32′ st. Donadel); Jorginho; Cacia (Nicolas, Mihaylov, Laner, Longo, Jankovic, Cirigliano, Rubin, Marques, J. Sala) All. Mandorlini.
Arbitro: Bergonzi
Ammoniti: Asamoah (J), Ogbonna (J), Donadel (V), Marchisio (J), Vucinic (J)
Juventus–Hellas Verona ha chiuso il suo primo tempo sul risultato di 2-1. Dopo l’iniziale handicap causato dal gol di Cacciatore, il primo in A per il difensore, i bianconeri hanno ribaltato il parziale portandosi in vantaggio grazie alle perle di Tevez e Llorente. In uno Juventus Stadium che fa registrare il primo sold-out della stagione Antonio Conte schiera la sua formazione titolare con il 3-5-2. Il tecnico pugliese decide di far riposare diversi elementi: capitan Gigi Buffon siede in panchina, così come Lichtsteiner, Chiellini e Vucinic. In campo Storari tra i pali, difesa a 3 composta da Barzagli, Bonucci e Ogbonna, gli ex Udinese Isla e Asamoah sulle fasce, mentre in zona nevralgica troviamo Vidal, Pirlo e Pogba; in attacco al fianco di Tevez viene schierato il navarro Fernando Llorente, al debutto stagionale dal primo minuto. Andrea Mandorlini presenta il suo Hellas a Torino con un 3-5-1-1 speculare . Il fedelissimo Rafael tra i pali, Alejandro Gonzalez, Bianchetti e Moras formano la linea difensiva, Cacciatore e Agostini sugli esterni, Romulo, Donati e Halfredsson a centrocampo, mentre in avanti Jorginho agisce tra le linee a sostegno di Cacia, unica punta. Arbitra Bergonzi. La Juventus parte forte, anche se ben presto deve rinunciare a Pirlo, marcatore assiduamente da Jorginho. Con il bresciano che resta ai margini del gioco le chiavi della manovra vengono affidate ai tre difensori che a turno si cimentano in lunghe progressioni verso l’area avversaria. Bonucci e Pogba rompono l’inerzia del match con due conclusioni imprecise da fuori area. La mole offensiva prodotta dai bianconeri è costante e senza sosta. Tevez si vede parare in volo da Rafael un interessante tiro da fuori area. Llorente con lo scorrere del cronometro entra sempre di più nel vivo del gioco. Lo spagnolo offre diverse soluzioni lavorando bene diversi palloni per gli inserimenti dei compagni. Al 34esimo l’attaccante navarro si vede respingere il suo colpo di testa da Moras in opposizione con il corpo. E’ la Juve, solo la Juve a fare la partita, ma l’Hellas al primo affondo non perdona. Calcio d’angolo dalla sinistra battuto da Halfredsson: cross lungo verso il secondo palo dove Moras salta più in alto di tutti e indirizza la sfera verso il legno opposto; Cacciatore segue l’azione e indisturbato batte Buffon. La reazione dei padroni di casa è immediata e rabbiosa. Vidal avanza palla al piede e dai 40 metri verticalizza per Tevez, il quale penetra in area dal lato destro e con un desto chirurgico batte l’incolpevole Rafael. I bianconeri insistono, Tevez sale in cattedra e regala il meglio di sé. Nel primo dei 3 minuti di recupero concessi dalla terna l’argentino ci prova con un destro violento. Il pallone bacia i due pali interni prima di essere coccolato da Rafael. Isla non molla e i padroni di casa allo scadere trovano la rete del 2-1: il cileno divora metri sulla fascia e offre un cross a rientrare in area per Llorente. Il numero 14 bianconero da vero opportunista colpisce di testa girando la sfera verso il palo più lontano. Rafael non può arrivarci e lo spagnola bagna con un gol il suo esordio allo Juventus Stadium. Partita a dir poco emozionante, vedremo se la ripresa sarà altrettanto vivace… TEVEZ 7,5 ASAMOAH 5,5 JORGINHO 6,5 AGOSTINI 5
Al 48′ minuto di gioco Juventus 2 Verona 1. La Juventus completa la rimonta con il primo gol in serie A di Fernando Llorente. Cross di Vidal dalla trequarti destra, Moras non arriva sulla palla e Llorente di testa mette dentro sul secondo palo.
Al 40′ minuto di gioco Juventus 1 Verona 1. Pareggio immediato della Juventus con un grande gol di Carlos Tevez. L’argentino riceve da Bonucci, nella parte destra dell’area, e realizza con un diagonale di precisione chirurgica, che bacia il palo a mezz’altezza ed entra in rete. Rafael non può nulla.
Al 36′ minuto di gioco Juventus 0 Verona 1. Il gol degli scaligeri è stato messo a segno da Fabrizio Cacciatore, che realizza di destro da pochi passi sugli sviluppi di un calcio d’angolo sa sinistra.
Mandorlini opta per un 3-5-1-1 più accorto rispetto all’annunciato 4-3-3. Dentro un difensore in più che è l’uruguaiano Alejandro Gonzalez: acquistato dal Penarol debutta contro i campioni d’Italia in carica. Jorginho si piazza a sostegno dell’unica punta di ruolo che sarà Daniele Cacia. Nella Juventus confermati Storari in porta, Ogbonna in difesa, Isla sulla fascia destra, e Llorente in attacco assieme a Carlos Tevez. FORMAZIONI UFFICIALIIn panchina: 1 Buffon, 50 Citti, 3 Chiellini, 11 De Ceglie, 13 Peluso, 16 Motta, 26 Lichtsteiner, 20 Padoin, 8 Marchisio, 12 Giovinco, 27 Quagliarella, 9 Vucinic Allenatore: Antonio ConteIn panchina: 31 Mihaylov, 12 Nicolas, 25 Marques, 16 Rubin, 14 Cirigliano, 30 Donadel, 26 Sala, 15 Iturbe, 7 Longo Allenatore: Andrea Mandorlini Arbitro: Bergonzi
Antonio Conte sceglie Llorente che dunque ha la sua prima chance da titolare. Lo spagnolo dovrà cercare di fare gol ma aprire varchi per Tevez e gli inserimenti dei centrocampisti, fondamentali nell’economia del gioco bianconero. Anche Isla è schierato titolare, e potrebbe sfruttare la sua verve per aggredire Agostini, che presidierà la fascia sinistra veronese, e creare superiorità numerica.
E’ una Juventus che, almeno a guardare le quote Snai della partita, non dovrebbe avere problemi nell’avere ragione del Verona. Incredibili le puntate: 1,15 per la vittoria bianconera, già 7 per il pareggio, addirittura 20 se dovesse vincere il Verona. Sostanzialmente, questo deriva anche e soprattutto dal fatto che gli scaligeri non hanno mai preso i tre punti (o 2, prima del 1994/1995) a Torino, in qualunque stadio si sia giocato. La cosa più probabile che si può verificare oggi (1,15) è che la Juventus sblocchi la gara già nel primo tempo; difficile invece che vada in vantaggio nei primi 45 minuti per poi farsi rimontare fino a perdere (175 la quota, ma attenzione: lo scorso anno è accaduto contro la Sampdoria). E’ a 4 la quota che prevede la vittoria dei bianconeri dopo aver chiuso in parità il primo tempo, difficile che si possa chiudere 0-0 (22), più semplice invece che la Juventus si imponga con un 2-0 (6,50) o anche un 3-0 (7). Insomma, a vederla così sembra che il Verona non abbia una singola possibilità, ma detto questo l’orgoglio della squadra di Andrea Mandorlini potrebbe anche sovvertire i pronostici.
Alle 15 di oggi si gioca Juventus-Verona, partita valida per la quarta giornata di serie A. Una gara che non si presenta in serie A dalla stagione 2001/2002: tanto ci hanno messo gli scaligeri a tornare nel principale campionato italiano, conoscendo anche l’inferno della Serie C. Allora, nell’anno della retrocessione dei gialloblu che pure avevano centrato un girone di andata da zona UEFA, segnò Pavel Nedved; ma una gara tra le due squadre si ebbe anche più tardi, nel dicembre del 2006. La Juventus era infatti sprofondata in serie B a causa dello scandalo Calciopoli, e anche in quell’occasione si impose per 1-0 (rete di Mauro Camoranesi). In 24 precedenti giocati a Torino il Verona non ha mai vinto, ma ci sono delle occasioni in cui ci è andato vicino: nel 1972/1973 Sandro Salvadore pareggiò a 5 minuti dal termine la rete di Luppi, nel 1996/1997 un gol “alla Del Piero” di Alex regalò i tre punti a Marcello Lippi, che con due gol di Porrini avevano impattato la doppietta di Pippo Maniero. L’ultimo punto strappato dagli scaligeri è del 1988, mentre storico è l’1-1 del 1985: nell’anno dello scudetto i gialloblu di Osvaldo Bagnoli andarono sotto per un gol di Briaschi, ma appena pochi minuti dopo Antonio Di Gennaro svettò di testa su cross di Pierino Fanna e regalò il pareggio al Verona, mantenendo a distanza le inseguitrici. C’è anche uno storico precedente in Coppa dei Campioni, l’anno seguente a questo episodio: erano gli ottavi di finale, al Bentegodi finì 0-0 e al ritorno i bianconeri si imposero 2-0 (poi vennero sconfitti ai quarti dal Barcellona). Oggi si gioca per tre punti a inizio stagione: il Verona può proseguire il suo buon avvio con un risultato di prestigio, la Juventus vuole riprendere subito la marcia provando a rimanere aggrappata alle prime posizioni in attesa di accelerare. Arbitra Bergonzi. Tra i doppi ex ricordiamo Roberto Tricella, Pierino Fanna e Giuseppe Galderisi, tre colonne portanti del Verona campione d’Italia del 1985; e in tempi più recenti Mauro German Camoranesi, che la Juventus acquistò nel 2002 dal Verona facendolo diventare un elemento fondamentale per i successi del Marcello Lippi-bis.
La Juventus si presenta a questa partita con 7 punti, e per la prima volta dopo un anno e mezzo non è più in testa alla classifica. Tutto “a causa” del pareggio ottenuto a San Siro contro l’Inter, il primo grande impegno stagionale. Calendario difficile per i bianconeri, che hanno comunque superato indenni le prove Sampdoria e Lazio (distrutta anche in Supercoppa) e a Milano hanno comunque resistito alla forza d’urto di una squadra con tanto entusiasmo. La rosa di Antonio Conte sembra ancora la più competitiva e quella da battere, ma dovrà fare attenzione a una concorrenza aumentata e alla possibilità che i due scudetti consecutivi abbiano leggermente placato la fame, anche inconsciamente. In Champions League bisogna già rincorrere: come l’anno scorso è arrivato un pareggio in Danimarca, anche se la prestazione fornita non può essere troppo caricata visti i 30 tiri effettuati verso la porta di Wiland. Oggi potrebbe e dovrebbe essere l’occasione giusta per vedere all’opera Fernando Llorente, che farà coppia con Carlos Tevez. Un duo che si è visto solo in qualche amichevole prestagionale, poi accantonato da Conte che si fida troppo di Mirko Vucinic. Il Verona ha 6 punti: in casa è risultato per il momento perfetto, aprendo la stagione con un 2-1 sul Milan e vincendo poi 2-0 contro il Sassuolo. In mezzo il pesante tonfo all’Olimpico contro la Roma (0-3); è su questa differenza di potenziale e risultati che Andrea Mandorlini dovrà lavorare per costruire la sua salvezza. La squadra sembra comunque rodata; al di là dell’essere galvanizzata per il ritorno sul grande palcoscenico, ha tutti i mezzi per rimanere in serie A anche il prossimo anno. C’è un mix di gioventù ed esperienza interessante; oggi non ci sarà l’ex di turno Luca Toni, ancora acciaccato. Lo sostituisce Daniele Cacia, che potrà contare sugli inserimenti degli esterni e il dinamismo del centrocampo. Delle tre neopromosse, il Verona sembra di gran lunga quella messa meglio e l’ottimo avvio è stato commentato positivamente anche da Preben-Larsen Elkjaer, eroe del tricolore (clicca qui per l’intervista esclusiva). Certo oggi è tutto diverso: c’è la Juventus e lo stadio con tribune a ridosso del campo potrebbe giocare brutti scherzi. Vedremo però se gli scaligeri sapranno resistere e trovare il grande risultato: non resta che dare la parola al campo, la diretta di Juventus-Verona sta per cominciare…
Risorsa non disponibile
Viene abbandonato al suo destino in occasione del gol subito. Per il resto non deve compiere eccessivi sforzi…
Si fa trovare fisso su Cacia, chiudendolo in qualunque sua idea. Tante chiusure, ma soprattutto un utile e rapida partecipazione nel giro palla.
Salva diverse occasioni spegnendo sul nascere le ambizioni di Cacia e Gomez.
Fa ricredere chi dopo Copenaghen aveva storto il naso. Prestazione maiuscola con molta energia e tanto coraggio messo in campo.
Sembra ormai un giocatore pienamente recuperato. Anticipa, scatta e assiste al meglio.
Fa la guerra fin dal fischio iniziale, recuperando molti palloni e partecipando attivamente alla manovra. Sul finale pare accusare un po’ di stanchezza.
Viene emarginato dal giro palla a causa della marcatura fissa di Jorginho. Si rivela comunque importante grazie a diversi recuperi di palla e a intelligenti movimenti senza palla.
(dal 21’ s.t. MARCHISIO 6 Riassaggia l’erba del campo dopo un mese di assenza. Diversi spunti interessanti.)
In un centrocampo pieno di duelli il giovane francese brilla per intensità e lucidità. Na traversa rinvia l’appuntamento con la rete.
Sbatte contro gli avversari, facendo a sportellate sulla fascia o nei pressi dell’area. Sguscia via alla marcatura molte volte, offrendo diverse soluzioni ai compagni.
Trova un ottima intesa con i compagni spalle alla porta, offrendo e proteggendo diversi palloni pericolosi. La specialità della casa vale il primo gol allo Stadium e il successo.
(dal 24’ s.t. VUCINIC 5,5 Non parte bene sbagliando diversi palloni facili da gestire. Andando avanti si mostra nervoso e poco concentrato.)
Furente come al solito. Particolarmente ispirato in questo match, l’argentino si rivela decisivo in ogni azione. Partecipazione costante e numerosi pericoli creati grazie alla sua tecnica.
(dal 35’ s.t. GIOVINCO 6 Si propone più volte cercando di abbattere il muro degli scaligeri. In 10 minuti offre diversi servizi e 3 tiri verso lo specchio.)
All. CONTE 6,5 La squadra vuole il riscatto fin da subito: il tecnico cuce e scuce su misura la sua creatura, mantenendo alta la guardia e costante la pressione.
Salva in volo una punizione di Pirlo nel secondo tempo. Inoltre si rivela attento e pronto sulle scorribande avversaria, rimanendo sempre ben posizionato.
Resta in piedi fino allo scadere, togliendo diverse castagne dal fuoco e evitando un passivo maggiore.
Si frappone più volte tra palla e avversario, riuscendo a sconvolgere i piani degli avversari. Il gol di Llorente però lo trova impreparato nell’anticipo.
Non riesce a reggere l’onda d’urto scatenata da Tevez. Gli concede spazio e tempo di azione. Errore fatale.
Trova il primo gol in A dopo 36 minuti di gioco. Per il resto suscita un’impressione positiva nei diversi ruoli occupati.
Non trova i giusti spazi per animare la ripartenza. Grinta e coraggio, nella lotta imbastita in mezzo al campo, non mancano.
Non riesce a proteggere a dovere la mediana, rimanendo spesso disorientato dal giro palla dei bianconeri.
(dal 13’ s.t. JUANITO GOMEZ 5,5 Non riesce a rendersi pericoloso come vorrebbe, rimanendo spesso fuori dagli spazi di gioco.)
Si fa risucchiare dalle forze centrifughe che governano a centrocampo. Poco incisivo. (dal 32’ s.t. DONADEL s.v.)
Perde il duello con Isla sulla fascia. Spesso dalle sue parti nascono e crescono i maggiori pericoli.
(dal 21’ s.t. ITURBE 6 Lascia una buona impressione, confermando le ottime voci che circolano sul suo conto.)
In marcatura fissa su Pirlo non delude. Dopo il cambio di modulo imposto dal tecnico si posiziona a centrocampo, ma il fiato non regge più mostrandolo spesso fuori tempo.
Lavora bene di rimessa cercando l’imbucata giusta. Propositivo e utile punto di riferimento per la squadra.
All. MANDORLINI 5,5 Si presenta a Torino con un modulo a specchio nel tentativo di bloccare le mire espansionistiche degli avversari. Il gol iniziale sembra dargli ragione, ma poi con il passare del tempo la transizione difensiva scricchiola troppo…